Il turismo come ultimo baluardo di salvezza, intervento dell'ex assessore Nardò
Inutile un TIF "incerto", serve programmazione
lunedì 28 luglio 2014
8.10
Il turismo a Trani potrebbe essere l'ultimo baluardo di salvezza dell'economia locale, ne è convinto l'ex assessore Salvatore Nardò che con un intervento breve ma pungente rimarca la mancanza di programmazione dell'attuale amministrazione Riserbato.
«A Trani 8 persone su 10 dovrebbero lavorare nel Turismo e nella Cultura – dice Nardò -, ma non si vuole programmare nulla e si continua a fare solo cose utili al momento. Essendomi battuto, fino all'ultima goccia di sudore, per far comprendere alla Amministrazione di cui ho fatto parte l'importanza di una programmazione turistico culturale, a medio/lungo periodo, partendo dalla completa valorizzazione delle risorse disponibili e dalle associazioni locali per poi passare a costruire un percorso stabile».
«Il lavoro – continua Nardò, sempre più critico nei confronti del modo di operare dell'Amministrazione - lo possiamo creare in questo ultimo baluardo di italianità e tranesità, che nessuno può toglierci e copiarci. Invece si crea lavoro "mordi e fuggi", con inutili manifestazioni e spettacoli che, per chi ci capisce qualcosina, nulla hanno a che vedere con la programmazione turistica e tanto meno con la possibilità di intercettare turismo nel mondo, cosa che avviene solo con investimenti strutturali ed adeguata comunicazione. Fare un TIF incerto, di cui non si vede un manifesto neanche in loco, come può portare turisti? Può solo intercettare gente di passaggio o, all'ultimo momento, pubblico interessato, e produrre un breve effetto sull'economia di quei giorni, e poi?». Insomma turismo e lavoro possono viaggiare di pari passo ma non in questo modo.
«A Trani 8 persone su 10 dovrebbero lavorare nel Turismo e nella Cultura – dice Nardò -, ma non si vuole programmare nulla e si continua a fare solo cose utili al momento. Essendomi battuto, fino all'ultima goccia di sudore, per far comprendere alla Amministrazione di cui ho fatto parte l'importanza di una programmazione turistico culturale, a medio/lungo periodo, partendo dalla completa valorizzazione delle risorse disponibili e dalle associazioni locali per poi passare a costruire un percorso stabile».
«Il lavoro – continua Nardò, sempre più critico nei confronti del modo di operare dell'Amministrazione - lo possiamo creare in questo ultimo baluardo di italianità e tranesità, che nessuno può toglierci e copiarci. Invece si crea lavoro "mordi e fuggi", con inutili manifestazioni e spettacoli che, per chi ci capisce qualcosina, nulla hanno a che vedere con la programmazione turistica e tanto meno con la possibilità di intercettare turismo nel mondo, cosa che avviene solo con investimenti strutturali ed adeguata comunicazione. Fare un TIF incerto, di cui non si vede un manifesto neanche in loco, come può portare turisti? Può solo intercettare gente di passaggio o, all'ultimo momento, pubblico interessato, e produrre un breve effetto sull'economia di quei giorni, e poi?». Insomma turismo e lavoro possono viaggiare di pari passo ma non in questo modo.