Il viaggio di Marialidia Cagnetta in Kerala: l’India che le ha cambiato la vita
Da Trani la raccolta fondi per aiutare la popolazione colpita dall'alluvione
sabato 1 settembre 2018
I viaggi hanno sempre caratterizzato la sua vita, una mamma assistente di volo e una laurea in Sviluppo e Cooperazione Internazionale hanno sicuramente portato Marialidia Cagnetta a girare per il mondo ma solo l'India le ha rubato il cuore. Tre anni fa è partita per un'esperienza di volontariato in Kerala, nell'India meridionale. Lì è stata ospitata dalle Suore riparatrici del Sacro Cuore che stanno portando avanti tanti progetti per aiutare la popolazione del Kerala: una scuola, un orfanotrofio femminile e una casa di accoglienza e formazione per le ragazze che decidono di entrare nella congregazione per diventare novizie.
«Ho sempre viaggiato e amo conoscere le diversità culturali degli altri paesi ma nella cultura indiana mi sono buttata a capofitto, è stata un'esperienza che auguro a tutti- racconta Marialidia- Al mio ritorno ho avuto difficoltà tangibili di comunicazione, non è stato facile tornare alla vita di tutti i giorni. In quei posti respiri il vero senso della religione e riscopri molti valori, come quello della famiglia, che noi oggi abbiamo perso, capisci quanto siamo fortunati e che oggi stiamo dando molte cose per scontato».
In India la religione è sempre parte integrante delle giornate di ogni individuo ma in Kerala c'è un equilibrio particolare, lo si descrive come un paradosso dello sviluppo umano. È uno degli unici stati indiani dove tre diverse religioni convivono pacificamente. L'indice di alfabetizzazione è molto alto e l'istruzione è garantita quasi a tutti, Marialidia spiega così il paradosso di quella parte dell'India: «Ci sono scuole private e scuole pubbliche: quelle private sono state create dai cristiani, la retta mensile è di quasi dieci euro e gli stipendi degli insegnanti sono molto bassi. Le scuole pubbliche offrono invece una scarsa preparazione ma gli stipendi degli insegnanti sono altissimi. Il vero paradosso è che in India la maggior parte degli induisti e dei musulmani sono contrari alle scuole cristiane ma in Kerala le famiglie preferiscono portare i loro figli nelle scuole cristiane per un'istruzione migliore a un prezzo basso. La prima volta che sono stata in India nella scuola cristiana c'erano 600 studenti, quando sono tornata erano quasi 1200. Questo poi ha portato a un indice di disuguaglianza di genere molto basso rispetto ad altri stati dell'India».
L'evangelizzazione, iniziata in quella parte dell'India nel 1400, ha portato il valore dell'uguaglianza, in uno stato caratterizzato da un sistema di caste molto radicato, la religione cristiana ha rappresentato le caste più basse nella lotta contro la gerarchia e ha permesso a tutta la popolazione di istruirsi.
In quei posti Marialidia ha scoperto anche il vero valore di essere donna stando a contatto con un gruppo di bambine orfane: «In quei posti hanno vietato le ecografie perché le famiglie abortivano nel momento in cui scoprivano di avere una bambina. Lì la famiglia della donna deve pagare il matrimonio, spesso molto costoso. Stare a contatto con bambine che non hanno una famiglia in un contesto del genere mi ha colpito, è stato bello aver lasciato un'impronta nel loro percorso di crescita. Oggi studio Metodologia della Ricerca, sono tornata lì per raccogliere dati e creare un progetto concreto, la strada è lunga ma vorrei dare il mio aiuto concreto a queste bambine».
Purtroppo le notizie degli ultimi giorni sono disastrose: il Kerala è stato completamente distrutto dall'ultimo alluvione, il peggiore degli ultimi cento anni. Ci sono 400 morti e il numero degli sfollati è salito a 1,4 milioni. Manca acqua, cibo, scuole e orfanotrofi sono completamente danneggiati. Marialidia sta contribuendo a raccogliere fondi per aiutare questa popolazione. Qui sotto, in foto, troverete tutti i dati necessari per aiutarla. L'india le ha cambiato la vita, ora vuole contribuire a ricostruire la loro.
«Ho sempre viaggiato e amo conoscere le diversità culturali degli altri paesi ma nella cultura indiana mi sono buttata a capofitto, è stata un'esperienza che auguro a tutti- racconta Marialidia- Al mio ritorno ho avuto difficoltà tangibili di comunicazione, non è stato facile tornare alla vita di tutti i giorni. In quei posti respiri il vero senso della religione e riscopri molti valori, come quello della famiglia, che noi oggi abbiamo perso, capisci quanto siamo fortunati e che oggi stiamo dando molte cose per scontato».
In India la religione è sempre parte integrante delle giornate di ogni individuo ma in Kerala c'è un equilibrio particolare, lo si descrive come un paradosso dello sviluppo umano. È uno degli unici stati indiani dove tre diverse religioni convivono pacificamente. L'indice di alfabetizzazione è molto alto e l'istruzione è garantita quasi a tutti, Marialidia spiega così il paradosso di quella parte dell'India: «Ci sono scuole private e scuole pubbliche: quelle private sono state create dai cristiani, la retta mensile è di quasi dieci euro e gli stipendi degli insegnanti sono molto bassi. Le scuole pubbliche offrono invece una scarsa preparazione ma gli stipendi degli insegnanti sono altissimi. Il vero paradosso è che in India la maggior parte degli induisti e dei musulmani sono contrari alle scuole cristiane ma in Kerala le famiglie preferiscono portare i loro figli nelle scuole cristiane per un'istruzione migliore a un prezzo basso. La prima volta che sono stata in India nella scuola cristiana c'erano 600 studenti, quando sono tornata erano quasi 1200. Questo poi ha portato a un indice di disuguaglianza di genere molto basso rispetto ad altri stati dell'India».
L'evangelizzazione, iniziata in quella parte dell'India nel 1400, ha portato il valore dell'uguaglianza, in uno stato caratterizzato da un sistema di caste molto radicato, la religione cristiana ha rappresentato le caste più basse nella lotta contro la gerarchia e ha permesso a tutta la popolazione di istruirsi.
In quei posti Marialidia ha scoperto anche il vero valore di essere donna stando a contatto con un gruppo di bambine orfane: «In quei posti hanno vietato le ecografie perché le famiglie abortivano nel momento in cui scoprivano di avere una bambina. Lì la famiglia della donna deve pagare il matrimonio, spesso molto costoso. Stare a contatto con bambine che non hanno una famiglia in un contesto del genere mi ha colpito, è stato bello aver lasciato un'impronta nel loro percorso di crescita. Oggi studio Metodologia della Ricerca, sono tornata lì per raccogliere dati e creare un progetto concreto, la strada è lunga ma vorrei dare il mio aiuto concreto a queste bambine».
Purtroppo le notizie degli ultimi giorni sono disastrose: il Kerala è stato completamente distrutto dall'ultimo alluvione, il peggiore degli ultimi cento anni. Ci sono 400 morti e il numero degli sfollati è salito a 1,4 milioni. Manca acqua, cibo, scuole e orfanotrofi sono completamente danneggiati. Marialidia sta contribuendo a raccogliere fondi per aiutare questa popolazione. Qui sotto, in foto, troverete tutti i dati necessari per aiutarla. L'india le ha cambiato la vita, ora vuole contribuire a ricostruire la loro.