Imbrattano un blocco di pietra per ricordare le vittime di Modugno

Protagonisti gli artificieri della Pirotecnica Padre Pio, adesso chi rimuove le scritte?

martedì 28 luglio 2015 7.18
A cura di Maria Scoccimarro
Cercare di raggiungere un fine nobile con un mezzo molto discutibile. Questo è quanto accaduto agli artificieri della Pirotecnica Padre Pio che si sono resi protagonisti di un gesto incivile durante la serata della festa di Sant'Anna.

Il fine, nobile, sarebbe stato quello di mostrarsi vicini alle nove vittime dell'esplosione nella fabbrica di fuochi d'artificio Bruscella di Modugno. Il mezzo, alquanto discutibile, è stato imbrattare con una bomboletta spay rossa uno dei blocchi di pietra presenti lungo "il braccio" e farsi immortalare da una fotocamera, soddisfatti del "lavoro" svolto. Oltre ad imbrattare il blocco di pietra, a che cosa è servito concretamente questo gesto? Il fine tanto lodevole (quello di commemorare le vittime) è stato realmente raggiunto con un mezzo così deturpante? Ma soprattutto, a colpa ormai commessa, chi deve adesso attivarsi per rimuovere queste scritte? Gli artificieri sono tornati tranquillamente a San Severo, mentre sarebbe giusto da parte loro rimuovere in prima persona queste scritte.

Per rimanere vicini alle vittime si sarebbero potute scegliere altre soluzioni, prima tra tutte quella di rinunciare ai fuochi pirotecnici, idea corsa in rete subito dopo i tragici fatti di Modugno. In questo modo si sarebbe dato un segnale reale di vicinanza alle vittime e ai familiari, mentre imbrattare il blocco di pietra è stata sicuramente la scelta più facile, più veloce ma che non ha raggiunto nessun obiettivo, se non quello di ledere la bellezza di un luogo pubblico, come in questo caso il porto di Trani. Dunque, i mezzi utilizzati dagli artificieri non sono stati per nulla all'altezza del fine nobile.