Impianti pubblicitari abusivi, operazione di rimozione per 13.200 euro
Oltre il danno, la beffa: Comune costretto a pagare lo smantellamento
lunedì 2 febbraio 2015
7.11
La mancata attenzione rivolta all'impiantistica pubblicitaria per la città di Trani ha un doppio costo: se da una parte nessuna entrata proviene dagli impianti abusivi, una beffa pare doversi sobbarcare il costo della loro rimozione. Infatti, in una determina dirigenziale di recente pubblicazione, si apprende che il costo dell'operazione è venuta a gravare sulle tasche comunali per la somma complessiva di 13.200 euro.
Una notizia che si inserisce perfettamente nella rinnovata attenzione per il tema, sul quale si è pronunciato anche l'ex consigliere Raimondo Lima (Fdi), che nella ormai conclusa amministrazione Riserbato si era battuto contro l'abusivismo pubblicitario: «Quella che è stata la mia battaglia, spesso solitaria - ha dichiarato - ora è priorità per il commissario. Era ora. Non posso che essere soddisfatto di questa scelta».
Fu, infatti, lo stesso consigliere, già nel lontano settembre 2013, a chiedere l'instaurarsi di una speciale commissione d'inchiesta che facesse luce del perché il regolamento di modifiche al vecchio piano degli impianti pubblicitari non fosse mai arrivato in consiglio. Si dovette aspettare il consiglio comunale del febbraio 2014 per avere tra i punti all'ordine del giorno la nomina della commissione. Tuttavia sulla vicenda, da cui da anni indaga la magistratura per capire le cause che hanno portato a Trani l'insorgere di tale pratica, è rimasto sempre un margine d'ombra e di poca chiarezza. La manovra del commissario potrebbe far sperare in un nuovo modus operandi rivolto finalmente alla battaglia contro l'illegalità? Solo il tempo darà le sue risposte ma le premesse sono più che positive.
Una notizia che si inserisce perfettamente nella rinnovata attenzione per il tema, sul quale si è pronunciato anche l'ex consigliere Raimondo Lima (Fdi), che nella ormai conclusa amministrazione Riserbato si era battuto contro l'abusivismo pubblicitario: «Quella che è stata la mia battaglia, spesso solitaria - ha dichiarato - ora è priorità per il commissario. Era ora. Non posso che essere soddisfatto di questa scelta».
Fu, infatti, lo stesso consigliere, già nel lontano settembre 2013, a chiedere l'instaurarsi di una speciale commissione d'inchiesta che facesse luce del perché il regolamento di modifiche al vecchio piano degli impianti pubblicitari non fosse mai arrivato in consiglio. Si dovette aspettare il consiglio comunale del febbraio 2014 per avere tra i punti all'ordine del giorno la nomina della commissione. Tuttavia sulla vicenda, da cui da anni indaga la magistratura per capire le cause che hanno portato a Trani l'insorgere di tale pratica, è rimasto sempre un margine d'ombra e di poca chiarezza. La manovra del commissario potrebbe far sperare in un nuovo modus operandi rivolto finalmente alla battaglia contro l'illegalità? Solo il tempo darà le sue risposte ma le premesse sono più che positive.