In caso di emergenza la discarica potrebbe riaprire: verità o voci di corridoio?
Il comitato Bene comune: «Impensabile senza un'adeguata messa in sicurezza»
martedì 23 gennaio 2018
Secondo indiscrezioni in circolazione pare che il neo segretario del Pd, in una riunione di partito, abbia dichiarato che la discarica di Trani potrebbe essere riaperta in caso di emergenza. Il che, visto che l'emergenza rifiuti è attualmente in corso, significherebbe, a rigor di logica, che potrebbe riaprire a breve. Una simile affermazione da parte dell'ingegnere Riccio ci sembra del tutto fuori luogo allo stato attuale dei fatti; un'idea nemmeno lontanamente ipotizzabile in assenza di diverse condizioni che richiederebbero tempi lunghissimi prima di essere soddisfatti.
In primis non è possibile immaginare che la discarica riprenda a funzionare senza che sia stata prima messa in sicurezza e bonificata; o si pensa di risolvere l'emergenza in corso amplificandola anziché eliminandola? In secondo luogo bisognerebbe prima raggiungere almeno il 65% di raccolta differenziata che la legge richiede, cosa per la quale è necessario introdurre la tanto attesa raccolta porta a porta; o si pensa di riprendere a gettare tutto il tal quale in quel grande buco come si faceva allegramente prima?
Forse è il caso di ricordare al neosegretario del PD che la discarica di Trani ha gravi ed antichi vizi di localizzazione e di progettazione, al punto che il primo sequestro per la contaminazione della falda risale al lontano Giugno 2006. Inoltre, non ci sembra che miracolosamente le problematiche che hanno anche provocato la contaminazione ambientale emersa clamorosamente nel 2014 siano state efficacemente affrontate e risolte. Ci chiediamo come sia possibile che si possa giungere ad una affermazione così affrettata e ci attendiamo le dovute smentite da parte del sindaco che poche ore prima aveva affermato esattamente il contrario. A meno che ingegner Riccio ha detto ciò che il sindaco pensa ma non vorrebbe dire.
Poi, come l'ing. Riccio dovrebbe ben sapere, per far funzionare a norma di legge la discarica bisognerebbe realizzare un impianto di biostabilizzazione, un impianto di captazione del biogas, un impianto di raccolta e trattamento delle acque meteoriche, possibilmente un impianto di emungimento e trattamento del percolato per evitare gli enormi costi che queste operazioni comportano continuando ad affidarle a ditte in giro per l'Italia. In più si dovrebbe realizzare o prevedere la disponibilità nella zona di un impianto di compostaggio in cui conferire i rifiuti organici. Il tutto accompagnato da una seria e costante attività di monitoraggio ambientale. O si vuole ritornare a fare come quando c'era chi è oggi sono sotto processo perché non sono stati rispettati questi criteri previsti dalla legge?
Cogliamo dunque l'occasione per invitare il segretario del Pd, il sindaco e tutti i rappresentanti istituzionali della città all'incontro con Paul Connett, massimo esperto di fama internazionale di politiche ambientali e di rifiuti zero, che si terrà oggi, 23 gennaio alle 18.30 presso l'auditorium San Luigi. Siamo certi che la partecipazione sarebbe davvero utile.
Anna Rossi – Francesco Bartucci
Comitato Bene Comune
In primis non è possibile immaginare che la discarica riprenda a funzionare senza che sia stata prima messa in sicurezza e bonificata; o si pensa di risolvere l'emergenza in corso amplificandola anziché eliminandola? In secondo luogo bisognerebbe prima raggiungere almeno il 65% di raccolta differenziata che la legge richiede, cosa per la quale è necessario introdurre la tanto attesa raccolta porta a porta; o si pensa di riprendere a gettare tutto il tal quale in quel grande buco come si faceva allegramente prima?
Forse è il caso di ricordare al neosegretario del PD che la discarica di Trani ha gravi ed antichi vizi di localizzazione e di progettazione, al punto che il primo sequestro per la contaminazione della falda risale al lontano Giugno 2006. Inoltre, non ci sembra che miracolosamente le problematiche che hanno anche provocato la contaminazione ambientale emersa clamorosamente nel 2014 siano state efficacemente affrontate e risolte. Ci chiediamo come sia possibile che si possa giungere ad una affermazione così affrettata e ci attendiamo le dovute smentite da parte del sindaco che poche ore prima aveva affermato esattamente il contrario. A meno che ingegner Riccio ha detto ciò che il sindaco pensa ma non vorrebbe dire.
Poi, come l'ing. Riccio dovrebbe ben sapere, per far funzionare a norma di legge la discarica bisognerebbe realizzare un impianto di biostabilizzazione, un impianto di captazione del biogas, un impianto di raccolta e trattamento delle acque meteoriche, possibilmente un impianto di emungimento e trattamento del percolato per evitare gli enormi costi che queste operazioni comportano continuando ad affidarle a ditte in giro per l'Italia. In più si dovrebbe realizzare o prevedere la disponibilità nella zona di un impianto di compostaggio in cui conferire i rifiuti organici. Il tutto accompagnato da una seria e costante attività di monitoraggio ambientale. O si vuole ritornare a fare come quando c'era chi è oggi sono sotto processo perché non sono stati rispettati questi criteri previsti dalla legge?
Cogliamo dunque l'occasione per invitare il segretario del Pd, il sindaco e tutti i rappresentanti istituzionali della città all'incontro con Paul Connett, massimo esperto di fama internazionale di politiche ambientali e di rifiuti zero, che si terrà oggi, 23 gennaio alle 18.30 presso l'auditorium San Luigi. Siamo certi che la partecipazione sarebbe davvero utile.
Anna Rossi – Francesco Bartucci
Comitato Bene Comune