Incarico legale, i Revisori di Amet non condividono la scelta

Il presidente, Lucio Gala: «Non è un veto». Ferrante (Pd) all’attacco.

giovedì 5 febbraio 2009
Il nuovo collegio sindacale di Amet ha espresso perplessità sul "modus operandi" dell'azienda per l'affidamento dell'incarico legale conferito all'avvocato Pina Chiarello. In un verbale, il collegio invita il Consiglio d'amministrazione a prestare particolare attenzione all'attribuzione di incarichi professionali a soggetti esterni, "i quali - dicono - devono assumere carattere di eccezionalità e non di ordinarietà". Nel verbale, il collegio (composto da Maurizio Colonna, Giuseppe Crapolicchio e Mauro Albrizio) ha esaminato il conferimento di incarico professionale attribuito all'avvocato Chiarello: "Da un'attenta analisi - scrivono i Revisori - si evince che il corrispettivo non è specificatamente definito perché sono previste eventuali ulteriori prestazioni dalle quali deriverebbero altri corrispettivi non determinati".

Il collegio ha anche rilevato che "la durata dell'incarico conferito non esplicita in maniera univoca la natura temporanea e determinata del contratto. Sotto tale profilo l'incarico stesso non deve implicare uno svolgimento di attività continuativa".

La censura del collegio sindacale di Amet sembra dar ragione a quei consiglieri comunali che avevano espresso contrarietà sul conferimento dell'incarico ad un legale esterno da parte dell'azienda, in primis il capogruppo del Pd, Fabrizio Ferrante: «Avevamo ragione noi a sollevare l'eccezione sulla durata del contratto, di fatto a tempo indeterminato, e sui costi del contratto, anch'essi, di fatto, indeterminati. Ribadisco che, sul valore del professionista scelto, non ho nulla da eccepire e non toccherebbe neanche a me farlo. Le mie critiche sono di natura squisitamente politica su un'azienda in crisi di utili da anni e poco attenta ai costi di gestione».

Sulla questione abbiamo ascoltato il presidente di Amet, Lucio Gala, abbastanza contrariato per l'ennesima fuga di atti: «Non ho mai negato l'esistenza di un verbale del collegio sindacale sull'argomento, così come non abbiamo avuto difficoltà a fornire la documentazione a quei consiglieri che ne avevano fatto richiesta. Vorrei sottolineare che, quello del collegio sindacale, non è un veto. I revisori esprimono delle perplessità, nulla più. Siamo sereni e confortati dalla giurisprudenza in materia, in particolare da una sentenza della Corte dei Conti che ha espresso il suo parere favorevole su un caso identico al nostro».