Inchiesta di Trani su Agcom, fiato sul collo della talpa

Perquisita l'abitazione di un cancelliere. Solidarietà della Cgil

giovedì 15 aprile 2010
Sarebbe stata individuata la talpa del tribunale di Trani che avrebbe permesso la fuga di notizie sull'inchiesta che vede coinvolto anche il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Secondo le prime indiscrezioni giornalistiche, l'attenzione dei magistrati sarebbe rivolta verso un impiegato delle cancellerie penali che, in virtù delle sue funzioni, avrebbe libero accesso al registro generale delle notizie di reato. A sostegno di questa tesi, la polizia giudiziaria oggi ha perquisito l'abitazione di un cancelliere nonchè la postazione del suo ufficio in tribunale.

Sulla vicenda è intervenuta la Cgil provinciale che, in un comunicato, ha voluto esprimere «grande fiducia nella giustizia e piena solidarietà ai lavoratori del tribunale e della procura di Trani». «Siamo convinti - si legge in una nota - che la giustizia deve fare il proprio corso e siamo altrettanto convinti che lo farà in tempi brevi e con la professionalità necessaria. Tuttavia non possiamo esimerci dall'esprimere tutta la nostra solidarietà nei confronti dei lavoratori che quotidianamente con grande spirito di abnegazione svolgono il proprio lavoro in condizioni di grande disagio. Non riusciamo proprio a spiegarci come facciano i giornali ad essere così ben informati su tale vicenda. Nei quotidiani si legge di accuse gravi che devono essere confermate dai necessari riscontri. Chiediamo maggiore responsabilità e cautela da parte di chi svolge il delicato compito di informare attraverso la carta stampata, nel non gettare nel fango una categoria, già vessata da condizioni precarie. Almeno tra lavoratori, seppure appartenenti a categorie diverse, dovrebbe essere saldo il rapporto di stima e solidarietà. Bisogna evitare che ci sia una corsa sfrenata alla notizia a tutti i costi, senza scrupoli, con la conseguenza di creare un clima di vero e proprio terrore. E' chiaro che gli operatori di giustizia, con l'instaurarsi di questi meccanismi perversi di corsa alla notizia, si sentono minacciati e svolgono le loro mansioni in condizioni di tensione».

«C'è un assoluto bisogno - scrive la Cgil - di ricostruire un clima di serenità che ponga le basi per un corretto funzionamento della macchina della Giustizia tranese e che permetta ai lavoratori di operare al sicuro da qualsiasi strumentalizzazione giornalistica e politica. E' necessario istituire strumenti di controllo dell'accesso alle informazioni riservate, per far si che gli operatori di giustizia operino con serenità e senza il terrore di incorrere in sanzioni e coinvolgimenti, che possono peraltro scaturire da situazioni ingestibili da parte del personale addetto, in conseguenza della sproporzione tra il numero degli utenti e quello degli operatori, sproporzione che provoca inevitabilmente la sottoposizione dei lavoratori, ridotti al limite delle proprie forze, a sopportare carichi di lavoro inaccettabili, ricoprendo più servizi per mancanza di risorse umane. Ai lavoratori degli uffici giudiziari tranesi, la Cgil dichiara la propria solidarietà e la piena condivisione delle preoccupazioni per il clima di sospetto ingeneratosi».