Inchiesta Rai-Agcom, Santoro ascoltato in procura a Trani

«Le pressioni su Annozero erano di dominio pubblico e non era solo Berlusconi a farle»

martedì 16 marzo 2010
Il conduttore di Annozero, Michele Santoro, è stato ascoltato in procura a Trani come testimone nell'inchiesta che vede coinvolto il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi. Santoro è giunto in tribunale alle 10.50, protetto da un nutrito cordone di forze dell'ordine. A fatica è riuscito a varcare la soglia della Procura, attorniato da flash e telecamere, da qualche sostenitore e persino da qualche contestatore. Giacca e occhiali, Santoro è salito al secondo piano di palazzo Torres per rispondere alle domande dei magistrati. Il pool di pm gli ha chiesto se abbia avuto in qualche modo sentore delle pressioni che il premier ha fatto per far chiudere la sua trasmissione.



Due ore di colloquio poi, alle 13, il conduttore è sceso. Ad attenderlo i giornalisti. «Non posso dire nulla sul mio colloquio con i magistrati tranesi» ha detto Santoro, che ha comunque commentato l'inchiesta: «Le pressioni ricevute per la mia trasmissione sono di dominio pubblico da parecchio tempo e Berlusconi non era l'unico a farle». Circa la possibilità di costituirsi parte civile nell'eventuale processo, Santoro è stato sibillino: «Valuteremo con calma».



Nessuna traccia in procura a Trani degli ispettori del ministero della Giustizia. A quanto è dato sapere, gli ispettori ministeriali incontreranno i pm di Trani a Bari per evitare che l'ispezione possa in qualche modo interferire con lo svolgimento dell'inchiesta. Due le questioni da affrontare: la competenza territoriale dell'inchiesta e l'utilizzo a strascico delle intercettazioni.

Le foto di Sergio Tatulli:

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