Inchiesta sui derivati, l'ex ministro Passera a processo a Trani il 6 luglio
Con lui altri 14 imputati. Un caso simile ha portato a un sequestro ieri a Molfetta
giovedì 29 gennaio 2015
12.25
Prenderà il via tra poco più di cinque mesi, esattamente il 6 luglio, presso il Tribunale di Trani, il processo che vede indagati per truffa pluriaggravata e continuata, 15 imputati, tra manager di spicco e funzionari barlettani. Il pm Michele Ruggiero, lo scorso novembre, aveva depositato la citazione in giudizio, tra gli altri, per Corrado Passera, ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e Trasporti del governo Monti, Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo nonché ex-presidente del consiglio d'amministrazione di Banca Intesa.
La lunga lista di imputati prevede anche Enrico Salza, già presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, Giovanni Gorno Tempini, amministratore delegato della Cassa depositi e prestiti, Giampio Bracchi, ex vicepresidente del comitato esecutivo di Banca Intesa; e Andrea Munari, ex amministratore delegato di Banca Caboto. I 3 imputati barlettani, invece sono Giovanni Civico, Vincenzo Petrarulo e Salvatore Civita, rispettivamente direttore, gestore e specialista in derivati della filiale di Barletta del Centro Imprese Banca Intesa.
Sulle loro spalle l'accusa di aver piazzato, in maniera disonesta, i prodotti finanziari Irs (Interest Rate Swap) a danno di chi si era recato presso gli sportelli dell'istituto di credito per ottenere un mutuo per la propria attività. Per lo stesso reato, nella giornata di ieri, la Guardia di Finanza di Molfetta, coordinata dalla Procura di Trani, ha eseguito, presso la filiale della banca Montepaschi di Siena, il sequestro di un contratto finanziario, sempre della categoria "derivati", del valore di circa un milione di euro. Sequestrata, inoltre, anche la somma di quasi 100 mila euro nei conti dell'istituto in oggetto.
Un imprenditore del luogo, il quale si era visto addebitare tale cifra come perdita causata dalla sottoscrizione di un contratto del tipo "interest rate swap - fixed floating" che la Banca gli aveva proposto facendolo apparire come una polizza assicurativa a copertura del rialzo dei tassi di interesse e, quindi, come un'operazione vantaggiosa e priva di rischi. Con tale artifizio, il funzionario bancario aveva indotto l'ignaro cliente a incappare in operazioni in valori mobiliari di finanza derivata ad alto rischio, paventando che la mancata sottoscrizione del contratto in argomento avrebbe potuto condizionare negativamente la concessione di un mutuo nel frattempo richiesto. Il funzionario bancario responsabile è stato, poi, denunciato all'Autorità Giudiziaria per il reato di truffa aggravata.
La lunga lista di imputati prevede anche Enrico Salza, già presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, Giovanni Gorno Tempini, amministratore delegato della Cassa depositi e prestiti, Giampio Bracchi, ex vicepresidente del comitato esecutivo di Banca Intesa; e Andrea Munari, ex amministratore delegato di Banca Caboto. I 3 imputati barlettani, invece sono Giovanni Civico, Vincenzo Petrarulo e Salvatore Civita, rispettivamente direttore, gestore e specialista in derivati della filiale di Barletta del Centro Imprese Banca Intesa.
Sulle loro spalle l'accusa di aver piazzato, in maniera disonesta, i prodotti finanziari Irs (Interest Rate Swap) a danno di chi si era recato presso gli sportelli dell'istituto di credito per ottenere un mutuo per la propria attività. Per lo stesso reato, nella giornata di ieri, la Guardia di Finanza di Molfetta, coordinata dalla Procura di Trani, ha eseguito, presso la filiale della banca Montepaschi di Siena, il sequestro di un contratto finanziario, sempre della categoria "derivati", del valore di circa un milione di euro. Sequestrata, inoltre, anche la somma di quasi 100 mila euro nei conti dell'istituto in oggetto.
Un imprenditore del luogo, il quale si era visto addebitare tale cifra come perdita causata dalla sottoscrizione di un contratto del tipo "interest rate swap - fixed floating" che la Banca gli aveva proposto facendolo apparire come una polizza assicurativa a copertura del rialzo dei tassi di interesse e, quindi, come un'operazione vantaggiosa e priva di rischi. Con tale artifizio, il funzionario bancario aveva indotto l'ignaro cliente a incappare in operazioni in valori mobiliari di finanza derivata ad alto rischio, paventando che la mancata sottoscrizione del contratto in argomento avrebbe potuto condizionare negativamente la concessione di un mutuo nel frattempo richiesto. Il funzionario bancario responsabile è stato, poi, denunciato all'Autorità Giudiziaria per il reato di truffa aggravata.