Incontro sul PUG alla "Maria del Porto"

Resoconto dei DS e dell'Udeur

martedì 24 gennaio 2006
RESOCONTO DELL'INCONTRO «Come preannunciato, domenica scorsa abbiamo avuto un incontro con cittadini ed associazioni, per discutere di Piano Urbanistico Generale. Dall'introduzione tenuta dal capo gruppo DS I. Fabbretti e dall'Ing. R. Carcano, nonchè dall'ampio e qualificato dibattito, è sembrato molto chiaro a tutti che il desiderio diffuso è quello di programmare una Trani diversa da quella progettata dall'attuale amministrazione comunale. Per questo noi DS ribadiamo che allo stato attuale serve un progetto di cambiamento profondo, fondato su alcuni assi fondamentali; c'è bisogno di sviluppare idee, percorsi e progetti, ed escludiamo che possano servire alla città di Trani operazioni di cosmesi ed aggiustamenti sulle scelte compiute nei decenni passati.

Ci aspettavamo, visto il decennale lavoro fatto dalle varie amministrazioni, un PUG all'avanguardia, dal momento che tutte le condizioni per realizzarlo c'erano e ci sono. Ci aspettavamo un PUG di qualità, in grado di sostenere una nuova strategia di sviluppo economico della città, sia nei settori tradizionali dell'attività produttiva, sia nei settori dei servizi e del turismo. Ci aspettavamo una programmazione di interventi mirati sul patrimonio storico e ambientale con la previsione di nuove infrastrutture per rendere la città più efficiente ed accessibile. Ci aspettavamo progetti sul sistema di mobilità, sulla campagna, sulle questioni relative alla nuova provincia, sulla cultura. Ci aspettavamo un piano delle "opportunità per tutti". Nulla di tutto questo!

C'è invece tanta delusione perché non si trovano punti qualificanti: nella programmazione non troviamo la centralità della qualità della vita del cittadino, e tanto meno il principio della sostenibilità delle previsioni che potevano svilupparsi su una rete ecologica, sull'impermeabilizzazione del suolo o su un'analisi dell'impatto paesaggistico delle infrastrutture presenti e future. Troviamo soltanto un piano delle "opportunità per alcuni".
Recuperare il tempo perso è possibile, noi insistiamo sulla necessità di innescare processi reali di partecipazione dei cittadini, di tutte le forze politiche e sociali presenti in città, per realizzare un PUG in grado di rispondere positivamente alle esigenze della cittadinanza.

Lo dicevamo in tempi non sospetti: il metodo funzionale è quello di aprire un tavolo di concertazione con tutte le parti interessate (partiti, sindacati, associazioni imprenditoriali e di mestiere), finalizzato alla realizzazione di un "patto per lo sviluppo" che definisca le questioni strategiche nell'interesse di Trani. Con questo spirito accettammo anche la sfida del Sindaco Tarantini, quando pubblicamente chiese la collaborazione di tutte le forze politiche responsabili per realizzare i progetti necessari a rilanciare Trani. Ma il tutto alla fine risultò un "bluff" che dimostrò, ancora una volta, le sue capacità propagandistiche e vuote di contenuti.

Oggi, invece, bisogna prendere atto che si deve cambiare repentinamente impostazione, perchè dopo aver esaurito le potenzialità edificatorie frutto delle ritippizzazioni, non correttamente eseguite, delle aree annullato e/o caducato, con l'aggiunta delle lottizzazioni e del contratto di quartiere, il nuovo PUG è stato svuotato di contenuti. Bisogna prendere atto che il danno provocato da un'allegra gestione del territorio rischia di ripercuotersi gravemente sullo stato di salute di un settore trainante dell'economia cittadina, quello edilizio, quindi di riflesso sull'intero sviluppo economico di Trani.

Lo abbiamo sostenuto durante la fase di stesura del progetto del contratto di quartiere, e continuiamo a sostenerlo: - ci sono dei temi che non riguardano solo la maggioranza o il Sindaco, e questi non possono essere risolti fra "compari", nelle solite "quattro mura" del palazzo di città. Serve, invece, uno sforzo generale per ritrovare slancio ed entusiasmo, che ci porti a guardare il futuro positivamente. Invece siam di fronte ad una grande sceneggiata, messa su da un'amministrazione comunale che non ha mai offerto un quadro chiaro della situazione, ma ha agito con tanti interventi-tampone, scollegati fra loro, costruendo "una città senza - un progetto di città", scontentando tutti o quasi tutti.

Per concludere, durante l'incontro abbiamo ribadito la nostra volontà di predisporre un documento, - "Progetto per la Trani del Futuro"-, da offrire come contributo per sollecitare un confronto con le associazioni, le forze economiche, sociali, intellettuali e politiche, con lo scopo di creare convergenze utili a disegnare un percorso e un progetto più confacente alle esigenze dei cittadini.»

Antonio Corraro
Segretario dei DS Trani
INTERVENTO DELL'UDEUR
«Nell'incontro organizzato in materia urbanistica dai DS presso la Maria del Porto, il relatore nelle conclusioni ha proposto fra l'altro la necessità di prevedere nella programmazione urbanistica l'edilizia sovvenzionata ed agevolata, per fare in modo che anche le fasce meno abbienti della popolazione potessero accedere all'acquisto dell'abitazione. Prendiamo spunto da questa sollecitazione per chiedere a questa Amministrazione il perché della mancata ratifica dell'accordo di programma già sottoscritto con la Regione Puglia dal Sindaco, inerente l'intervento riguardante la legge Gozzini. Una delibera che, presentata in Consiglio Comunale, è stata ritirata senza alcuna spiegazione.

L'Udeur-Popolari desidera informare i cittadini che sarebbe opportuno per Trani non rinunciare a questo "Accordo di Programma" stipulato con la Regione Puglia che porterebbe alla città risorse, lavoro ed alloggi. L'accordo prevede infatti la realizzazione di 72 abitazioni interamente sovvenzionate dallo Stato e quindi di proprietà pubblica e 72 abitazioni d'edilizia agevolata.

Considerato anche che: trattasi di edilizia al di fuori delle previsioni di sviluppo urbanistico (P.U.G.) poiché considerate volumetrie aggiuntive; gli alloggi possono essere utilizzati da qualsiasi dipendente pubblico a prezzi prestabiliti dal D.M.; i costi d'urbanizzazione sono a carico dell'impresa stipulante l'accordo; l'insediamento, oltre ad avere effetti propulsivi dal punto di vista economico, può essere elemento d'attrazione per gli auspicabili insediamenti d'Uffici Pubblici Provinciali nella nostra città; infine è da sottolineare che questo programma, non realizzandosi a Trani, sarebbe certamente realizzato in un altro capoluogo della nostra Provincia. Attendiamo dalla Giunta Tarantini gli opportuni chiarimenti.»

Paolo Loporchio
Segretario cittadino Udeur