Influenza aviaria: nord - barese a rischio?
La proposta del wwf regionale: chiudere la stagione venatoria
martedì 25 ottobre 2005
Sono svariate le zone a rischio influenza aviaria nel territorio della sesta provincia perchè possibile tappa di uccelli migratori provenienti dall'est Europeo o dall'Asia. Le saline di margherita, i canneti di Ariscianne e di Boccadoro tra Trani e Barletta, la zona pantano a Bisceglie, sono le tappe ideali per i grandi spostamenti di volatili verso le zone calde.
Gli uccelli migratori che a parere di numerosi biologi sono il veicolo principale di diffuzione del virus H5N1 potrebbero presto arrivare e sostare a due passi dai nostri centri abitati.
«Usualmente, i virus dell'influenza aviaria non infettano gli uomini; tuttavia, sono state riportate segnalazioni di infezioni umane. L'uomo può infettarsi con il virus dell'influenza aviaria a seguito di contatti diretti con animali infetti (vivi o morti) o loro escrezioni, mentre non c'è alcuna evidenza scientifica di trasmissione attraverso il consumo di carni avicole o uova dopo accurata cottura (70 °C).»
E' una delle note trasmesse dal Ministero della Salute per far chiarezza sulla questione ed evitare psicosi di massa. Ma è pur vero che sul sito web del Ministero è presente una inquietante tabella riassuntiva su contagi umani e morti che, per ora, riguardano solo territori asiatici.
Come ci si può difendere dai rischi di contagio, seppur remoti? la proposta, in linea con le dichiarazioni a livello nazionale, arriva dal responsabile regionale del wwf, Pasquale Salvemini: « La sospensione della stagione di caccia ci sembra un provvedimento perlomeno opportuno almeno fino a quando l'emergenza rappresentata dall'influenza aviaria non sarà superata. Come wwf non siamo stati fermi su questo fronte e anzi abbiamo presentato anche una diffida stragiudiziale alle Regione Puglia per chiudere in anticipo la stagione venatoria almeno agli anitidi che, in gran parte, arrivano dalle zone già interessate dall'epidemia».
Gli uccelli migratori che a parere di numerosi biologi sono il veicolo principale di diffuzione del virus H5N1 potrebbero presto arrivare e sostare a due passi dai nostri centri abitati.
«Usualmente, i virus dell'influenza aviaria non infettano gli uomini; tuttavia, sono state riportate segnalazioni di infezioni umane. L'uomo può infettarsi con il virus dell'influenza aviaria a seguito di contatti diretti con animali infetti (vivi o morti) o loro escrezioni, mentre non c'è alcuna evidenza scientifica di trasmissione attraverso il consumo di carni avicole o uova dopo accurata cottura (70 °C).»
E' una delle note trasmesse dal Ministero della Salute per far chiarezza sulla questione ed evitare psicosi di massa. Ma è pur vero che sul sito web del Ministero è presente una inquietante tabella riassuntiva su contagi umani e morti che, per ora, riguardano solo territori asiatici.
Come ci si può difendere dai rischi di contagio, seppur remoti? la proposta, in linea con le dichiarazioni a livello nazionale, arriva dal responsabile regionale del wwf, Pasquale Salvemini: « La sospensione della stagione di caccia ci sembra un provvedimento perlomeno opportuno almeno fino a quando l'emergenza rappresentata dall'influenza aviaria non sarà superata. Come wwf non siamo stati fermi su questo fronte e anzi abbiamo presentato anche una diffida stragiudiziale alle Regione Puglia per chiudere in anticipo la stagione venatoria almeno agli anitidi che, in gran parte, arrivano dalle zone già interessate dall'epidemia».