Iniziano i lavori a Villa Guastamacchia e scatta la protesta
Anziani "infuriati" e solidarietà dal Comitato di quartiere Stadio
sabato 8 novembre 2014
8.06
Sono letteralmente "infuriati", ma lo hanno dimostrato con la pacatezza e la saggezza che è solita degli anziani, gli ospiti di Villa Guastamacchia. Si sentono maltrattati, presi in giro, ignorati da un'Amministrazione che non ha neanche voluto riceverli – dicono – e che non si è preoccupata di avvisarli dell'inizio dei lavori alla struttura dove si intrattengono lasciandoli "in mezzo ad una strada".
«I due posti alternativi che ha proposto l'assessore Uva – hanno riferito ieri durante la protesta attuata davanti all'ingresso della villa -, che ci sono stati comunicati solo tramite i comunicati stampa, non vanno bene. Il primo , la tensostruttura di San Magno è senza servizi igienici, con troppa umidità tanto da rendere scivoloso il pavimento e quando piove entra acqua dal soffitto; il secondo, le aule della scuola Giustina Rocca, sono troppo lontane da raggiungere per la maggior parte di noi che non giuda e ha difficoltà a camminare». «Siamo stati maltrattati e ignorati – hanno insistito -, ci hanno fatto perdere anche la possibilità di fare un corso gratuito di tablet in cui il Comune non avrebbe dovuto tirar fuori un euro, ma non ci hanno dato autorizzazione per poterlo fare. È una vergogna, queste cose succedono solo a Trani. L'Amministrazione deve trovarci un'alternativa valida subito».
Alla loro protesta si è affiancato il Comitato di Quartiere Stadio che, attraverso le parole del presidente, Attilio Carbonara, ha fatto sapere: «Negli scorsi giorni abbiamo espresso la nostra solidarietà nei confronti degli anziani iscritti al Centro ricreativo di Villa Guastamacchia - struttura che insiste nel quartiere Stadio della nostra città - e ci siamo associati a tutte le richieste da questi rivolte al Sindaco ed all'Assessore ai Servizi Sociali.
Riteniamo utile, tuttavia, fare alcune valutazioni in merito alla più rilevante tra le questioni elencate dagli anziani nella missiva di cui sopra: la chiusura del Centro per lavori di ristrutturazione. A tal proposito, ci chiediamo perché non sia stato concesso, così come espressamente richiesto dagli stessi utenti del Centro, un incontro con l'assessore competente e con il Sindaco, alla presenza del nostro Comitato, per reperire le giuste soluzioni al problema.
Inoltre, come mai non è pervenuta alcuna risposta ufficiale alle domande fatte dai promotori di tale iniziativa? Riteniamo che tale atteggiamento sia assolutamente irrispettoso nei confronti degli anziani che, in fondo, non avevano "chiesto la luna" ma solo di poter sapere con congruo anticipo cosa ne sarebbe stato di loro, alla luce della paventata chiusura al pubblico della struttura. Vorremmo anche sapere da quanto tempo siano stati programmati i lavori di ristrutturazione in questione e per quale ragione fino a pochi giorni fa - ovvero prima che gli anziani "alzassero la voce", coinvolgendo anche i mass media - non era stata ancora comunicata né la data di inizio né il nome della struttura alternativa alla Guastamacchia, fruibile dal giorno di chiusura di quest'ultima e per tutto il periodo di durata dei lavori di ristrutturazione.
Per concludere – dice Carbonara -, ci limitiamo a fare un'ultima, triste e seria considerazione: il vocabolo "programmazione" non è ancora presente nel dizionario di questa Amministrazione. Anche in questa circostanza, dunque, abbiamo constatato che le decisioni vengono assunte in modo frettoloso, superficiale e senza la necessaria attenzione».
«I due posti alternativi che ha proposto l'assessore Uva – hanno riferito ieri durante la protesta attuata davanti all'ingresso della villa -, che ci sono stati comunicati solo tramite i comunicati stampa, non vanno bene. Il primo , la tensostruttura di San Magno è senza servizi igienici, con troppa umidità tanto da rendere scivoloso il pavimento e quando piove entra acqua dal soffitto; il secondo, le aule della scuola Giustina Rocca, sono troppo lontane da raggiungere per la maggior parte di noi che non giuda e ha difficoltà a camminare». «Siamo stati maltrattati e ignorati – hanno insistito -, ci hanno fatto perdere anche la possibilità di fare un corso gratuito di tablet in cui il Comune non avrebbe dovuto tirar fuori un euro, ma non ci hanno dato autorizzazione per poterlo fare. È una vergogna, queste cose succedono solo a Trani. L'Amministrazione deve trovarci un'alternativa valida subito».
Alla loro protesta si è affiancato il Comitato di Quartiere Stadio che, attraverso le parole del presidente, Attilio Carbonara, ha fatto sapere: «Negli scorsi giorni abbiamo espresso la nostra solidarietà nei confronti degli anziani iscritti al Centro ricreativo di Villa Guastamacchia - struttura che insiste nel quartiere Stadio della nostra città - e ci siamo associati a tutte le richieste da questi rivolte al Sindaco ed all'Assessore ai Servizi Sociali.
Riteniamo utile, tuttavia, fare alcune valutazioni in merito alla più rilevante tra le questioni elencate dagli anziani nella missiva di cui sopra: la chiusura del Centro per lavori di ristrutturazione. A tal proposito, ci chiediamo perché non sia stato concesso, così come espressamente richiesto dagli stessi utenti del Centro, un incontro con l'assessore competente e con il Sindaco, alla presenza del nostro Comitato, per reperire le giuste soluzioni al problema.
Inoltre, come mai non è pervenuta alcuna risposta ufficiale alle domande fatte dai promotori di tale iniziativa? Riteniamo che tale atteggiamento sia assolutamente irrispettoso nei confronti degli anziani che, in fondo, non avevano "chiesto la luna" ma solo di poter sapere con congruo anticipo cosa ne sarebbe stato di loro, alla luce della paventata chiusura al pubblico della struttura. Vorremmo anche sapere da quanto tempo siano stati programmati i lavori di ristrutturazione in questione e per quale ragione fino a pochi giorni fa - ovvero prima che gli anziani "alzassero la voce", coinvolgendo anche i mass media - non era stata ancora comunicata né la data di inizio né il nome della struttura alternativa alla Guastamacchia, fruibile dal giorno di chiusura di quest'ultima e per tutto il periodo di durata dei lavori di ristrutturazione.
Per concludere – dice Carbonara -, ci limitiamo a fare un'ultima, triste e seria considerazione: il vocabolo "programmazione" non è ancora presente nel dizionario di questa Amministrazione. Anche in questa circostanza, dunque, abbiamo constatato che le decisioni vengono assunte in modo frettoloso, superficiale e senza la necessaria attenzione».