Inquinamento elettromagnetico e antenne, le soluzioni di Legambiente e Verdi
Il sindaco Bottaro: «Contrastare il fenomeno con piano di localizzazione e centraline»
domenica 25 ottobre 2015
12.27
Le onde elettromagnetiche emesse dalle antenne di telefonia mobile e gli effetti sulla salute. Di questo si è parlato, ieri sera, nell'incontro formativo organizzato da Verdi e Legambiente. Nello specifico si è parlato del modo per contrastare il fenomeno già largamente diffuso sul territorio cittadino: piano di localizzazione e centraline di monitoraggio sono le due soluzioni su cui stanno lavorando attualmente l'associazione ambientalista e l'amministrazione comunale.
Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, ha spiegato la prassi che il Comune deve eseguire prima dell'installazione delle antenne. «Il Comune di Trani, come tutti gli altri Comuni pugliesi, deve seguire l'iter del regolamento previsto dalla legge regionale del 14 settembre 2006», ha spiegato. «Più che un regolamento si parla di pianificazione. I gestori entro il 31 marzo di ogni anno devono presentare un piano d'installazione comunale, nel quale vengono specificati i siti in cui installare le antenne. A ciò segue uno studio sul territorio da parte del Comune che preveda un catasto degli impianti, un monitoraggio in termini di campo elettrico, l'individuazione dei siti di proprietà comunale e poi la verifica su dove installare le antenne. Nel caso - ha proseguito - il Comune decidesse di non effettuare questa analisi territoriale, i gestori possono procedere autonomamente installando anche antenne su siti di proprietà comunale dopo aver eseguito l'iter organizzativo autorizzativo previsto dal codice delle comunicazioni».
Dello stesso pensiero il sindaco Amedeo Bottaro, che ha confermato come per contrastare il fenomeno dell'installazione sui siti privati si può procedere con un piano di localizzazione che tenga però prima conto del fenomeno dell'inquinamento elettromagnetico derivante dalle stesse. «Per tenere sotto controllo l'inquinamento elettromagnetico - ha spiegato - già presente in grande entità sul territorio e l'incidenza che le nuove antenne potrebbero avere sul territorio, occorre uno studio dettagliato dell'Arpa ma anche l'utilizzo di centraline di monitoraggio che tengano sotto controllo il tasso d'inquinamento in città».
Il presidente del circolo cittadino di Legambiente, Pierluigi Colangelo, ha invece illustrato in maniera generale quelli che sono i rischi per il nostro organismo, dai i più elementari disturbi del sonno a quelli più gravi di carattere tumorale. Ha poi concluso sulla questione delle centraline. «Queste - ha detto - così come specificato nell'appello al governo del 2014 sottoscritto da studiosi, ricercatori e associazioni dovrebbero essere controllate da medici indipendenti, senza più riferimento agli studi commissionati dai gestori telefonici che di fatto potrebbe influire il risultato finale».
Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, ha spiegato la prassi che il Comune deve eseguire prima dell'installazione delle antenne. «Il Comune di Trani, come tutti gli altri Comuni pugliesi, deve seguire l'iter del regolamento previsto dalla legge regionale del 14 settembre 2006», ha spiegato. «Più che un regolamento si parla di pianificazione. I gestori entro il 31 marzo di ogni anno devono presentare un piano d'installazione comunale, nel quale vengono specificati i siti in cui installare le antenne. A ciò segue uno studio sul territorio da parte del Comune che preveda un catasto degli impianti, un monitoraggio in termini di campo elettrico, l'individuazione dei siti di proprietà comunale e poi la verifica su dove installare le antenne. Nel caso - ha proseguito - il Comune decidesse di non effettuare questa analisi territoriale, i gestori possono procedere autonomamente installando anche antenne su siti di proprietà comunale dopo aver eseguito l'iter organizzativo autorizzativo previsto dal codice delle comunicazioni».
Dello stesso pensiero il sindaco Amedeo Bottaro, che ha confermato come per contrastare il fenomeno dell'installazione sui siti privati si può procedere con un piano di localizzazione che tenga però prima conto del fenomeno dell'inquinamento elettromagnetico derivante dalle stesse. «Per tenere sotto controllo l'inquinamento elettromagnetico - ha spiegato - già presente in grande entità sul territorio e l'incidenza che le nuove antenne potrebbero avere sul territorio, occorre uno studio dettagliato dell'Arpa ma anche l'utilizzo di centraline di monitoraggio che tengano sotto controllo il tasso d'inquinamento in città».
Il presidente del circolo cittadino di Legambiente, Pierluigi Colangelo, ha invece illustrato in maniera generale quelli che sono i rischi per il nostro organismo, dai i più elementari disturbi del sonno a quelli più gravi di carattere tumorale. Ha poi concluso sulla questione delle centraline. «Queste - ha detto - così come specificato nell'appello al governo del 2014 sottoscritto da studiosi, ricercatori e associazioni dovrebbero essere controllate da medici indipendenti, senza più riferimento agli studi commissionati dai gestori telefonici che di fatto potrebbe influire il risultato finale».