Inter club Trani, a Costantino Baratta la tessera onoraria
Il muratore tranese residente a Lampedusa simbolo mondiale dell'accoglienza
sabato 1 settembre 2018
Costantino Baratta, 61enne muratore tranese, da 31 anni residente a Lampedusa, il 3 ottobre 2013 salvò la vita a dodici persone durante il naufragio di un barcone di profughi diretto verso l'Italia. In quella tragedia del mare e della disperazione morirono 368 persone e, da allora, il 3 ottobre è la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione.
Per il suo gesto, Baratta meritò il titolo di «Uomo dell'anno 2013» da parte dell'Espresso. Da lì a poco il sindaco di Trani, Luigi Riserbato, lo insignì della civica benemerenza. Lo scorso 6 marzo il «Gardens of the righteous worldwide» ha scelto Baratta fra i quattro «Giusti 2018», insieme con altri tre cittadini del mondo, fra uomini e donne, che come lui si sono distinti nel campo dell'accoglienza. Baratta è stato formalmente insignito del riconoscimento lo scorso 14 marzo, nel Giardino dei giusti di Milano, il più importante d'Europa dopo quello di Gerusalemme, dal sindaco della città, Beppe Sala. La tele dedicata a lui recita così: «Costantino Baratta, pescatore diportista di Lampedusa, nel 2013 ha tratto in salvo dodici giovani migranti eritrei, superstiti di un tragico naufragio con centinaia di morti, accogliendoli anche nella propria casa».
Costantino Baratta, da ieri, è il terzo socio onorario dell'Inter club Trani, il primo nato a Trani. Prima di lui vi erano stati Pompeo Barbieri, ragazzo sopravvissuto al crollo della scuola molisana di San Giuliano di Puglia, in occasione del terremoto che colpì quella città, ed oggi campione paralimpico di nuoto, e Nicole Orlando, campionessa paralimpica di atletica leggera. Baratta, seguendo le orme del papà, Riccardo, è anche lui tifoso neroazzurro ed il suo idolo è sempre stato Giacinto Facchetti: «Sono meno sfegatato di mio padre, ma porto l'Inter nel cuore da sempre», ha detto il muratore di Lampedusa ringraziando il presidente del club nerazzurro cittadino, Luca Cavalieri, ed il direttivo del sodalizio per l'onore che gli è stato concesso.
Per l'Inter club Trani «Javier Zanetti 4ever» un altro significativo momento di condivisione nel nome di valori che vanno decisamente al di là dello sport. Il sodalizio, a poco più di due anni dalla fondazione, s'è già ripetutamente impegnato anche in attività sociali, a cominciare dalla donazione del sangue.
Per il suo gesto, Baratta meritò il titolo di «Uomo dell'anno 2013» da parte dell'Espresso. Da lì a poco il sindaco di Trani, Luigi Riserbato, lo insignì della civica benemerenza. Lo scorso 6 marzo il «Gardens of the righteous worldwide» ha scelto Baratta fra i quattro «Giusti 2018», insieme con altri tre cittadini del mondo, fra uomini e donne, che come lui si sono distinti nel campo dell'accoglienza. Baratta è stato formalmente insignito del riconoscimento lo scorso 14 marzo, nel Giardino dei giusti di Milano, il più importante d'Europa dopo quello di Gerusalemme, dal sindaco della città, Beppe Sala. La tele dedicata a lui recita così: «Costantino Baratta, pescatore diportista di Lampedusa, nel 2013 ha tratto in salvo dodici giovani migranti eritrei, superstiti di un tragico naufragio con centinaia di morti, accogliendoli anche nella propria casa».
Costantino Baratta, da ieri, è il terzo socio onorario dell'Inter club Trani, il primo nato a Trani. Prima di lui vi erano stati Pompeo Barbieri, ragazzo sopravvissuto al crollo della scuola molisana di San Giuliano di Puglia, in occasione del terremoto che colpì quella città, ed oggi campione paralimpico di nuoto, e Nicole Orlando, campionessa paralimpica di atletica leggera. Baratta, seguendo le orme del papà, Riccardo, è anche lui tifoso neroazzurro ed il suo idolo è sempre stato Giacinto Facchetti: «Sono meno sfegatato di mio padre, ma porto l'Inter nel cuore da sempre», ha detto il muratore di Lampedusa ringraziando il presidente del club nerazzurro cittadino, Luca Cavalieri, ed il direttivo del sodalizio per l'onore che gli è stato concesso.
Per l'Inter club Trani «Javier Zanetti 4ever» un altro significativo momento di condivisione nel nome di valori che vanno decisamente al di là dello sport. Il sodalizio, a poco più di due anni dalla fondazione, s'è già ripetutamente impegnato anche in attività sociali, a cominciare dalla donazione del sangue.