Isabella Iannetti: "Che nostalgia, la mia Trani dalle mille promesse!"
La stella tranese della musica degli anni 60 ci dice la sua su talent e una città che era votata a primati culturali e artistici
lunedì 8 aprile 2024
12.00
È sempre bello chiacchierare con Isabella lannetti, star musicale italiana degli anni sessanta e che nel pieno del suo successo decise di dedicare la sua vita alla famiglia: una scelta d'amore che è sempre stata ripagata e negli ultimi anni coronata dalla presenza di quattro splendidi nipotini.
Ma i tuoi nipoti cosa cantano?, le abbiamo chiesto: "Cantano questi divi del momento, molti dei quali sono fenomeni che magari non sanno granché di musica, ma sai com'è, la gioia che ti danno i nipotini supera qualunque gusto musicale!" : ed è questa la ragione per la quale abbiamo interpellato Isabella, che della musica italiana ha conosciuto una delle stagioni più prestigiose ma anche il momento in cui Trani era davvero al centro di manifestazioni artistiche e culturali in un fermento che la rendeva nota in tutta Italia non semplicemente per la sua bellezza. "Vedi Stefania, è ovvio che sia facile il confronto tra chi arrivava al successo dopo tanta gavetta, tanti sacrifici, tante delusioni e poi soddisfazioni, rispetto a chi riesce ad avere tutto e subito solo perché ha partecipato a un talent show. il problema abbraccia tanti aspetti. Io sono arrivata a Sanremo dopo aver vinto diversi festival, aver partecipato al Cantagiro, a Un disco per l'estate, la mia storia discografica era già lunga quando sono arrivata a esibirmi al Festival di Sanremo. Oggi ti ritrovi su un palco con decine di milioni di spettatori quando magari due mesi prima facevi musica o altro nella tua stanza o per pochi amici: questo non solo non è sufficiente per renderti un professionista ma ti rende anche impreparato ad affrontare quello che il successo così immediato comporta. Un cantante giovane di recente infatti ha dichiarato di doversi ritirare per un po' per affrontare psicologicamente tutto questo. Il rischio di diventare meteore è molto alto e questo, oggi, nell'era degli influencer, è molto diffuso: frustrazioni in chi pensa di essere diventato un'icona e invece appunto è solo una meteora".
Ma ci sono cantanti che apprezzi tra quelli sulla cresta dell'onda ? "Come no, Stefania, io non voglio dire che adesso non ci siano veri talenti: ascoltare Marco Mengoni, ad esempio, è un'emozione sempre nuova, con quella voce che lui continua a educare, si vede e si sente, attraverso l'esercizio e studio continuo; così come Annalisa, che mi riporta con le sue melodie a quelle canzoni degli anni d'oro della musica italiana in cui le armonie musicali ti entravano in testa e ti accompagnavano in modo piacevole, senza bombardamenti, come avviene spesso! Oggi li chiamano tormentoni, io le chiamo semplicemente belle canzoni!!!"
C'è un altro Talent che porta sul palco Talenti un po' più "agée", come dire, e abbiamo visto protagonisti nell'ultima edizione due tranesi, Bartolo lossa e Angela Bini che si sono fatti notare pregevolmente! In molti ci si aspettava di vedere te...
"Cara Stefania la produzione di The Voice of Italy mi aveva chiesto di partecipare, infatti: Ma sai bene che la voce va esercitata la voce come un muscolo che va allenata e io in questi anni mi sono limitata a cantare con mia figlia serena - (che ha una voce bellissima proprio come la mamma, n.d.R.) - e, appunto con i miei nipotini. Chissà, in una prossima edizione... Comunque sono stata molto felice sia per la performance di Bartolo Iossa che della cara Angela Bini che ha portato sul palco tutto il suo dolore, tutto il suo momento difficile, a provare che la musica è capace di lenire le ferite che la vita ti porta. È stata straordinaria: sia i coach che il pubblico hanno riconosciuto questa grande potenza interpretativa".
Eh sì, perché la fama di Isabella Iannetti in realtà non si è mai spenta negli studi della Rai, soprattutto nel periodo di quella bellissima trasmissione condotta dall'indimenticato Paolo Limiti che l'aveva più volte invitata a raccontare pagine indimenticabili della sua carriera e a riportarla con grande insistenza sul palcoscenico: e questa occasione di The Voice of Italy, nella quale è stata nuovamente invitata, prova questo grande affetto immutato per lei. "È una bella trasmissione anche se mi dispiace molto che un cantante straordinario come Mario Rosini si sia dovuto mettere in gioco tra i concorrenti: lui a mio avviso sarebbe dovuto essere tra i giudici...".
Isabella, che cosa ti manca della Trani da cui prendesti il volo? Pare che le cose debbano un po' cambiare ma al momento da troppi anni a Trani mancano un teatro, un cinema, molti ragazzi sono costretti a fare sport nelle città vicine per emergere.
Ti dico solo che io fui notata dopo una esibizione quasi casuale alla Festa delle Cateterinette, nella quale era coinvolta mia madre, quando avevo 13 anni: e da lì è cominciato tutto, da questa manifestazione che era veramente un fiore all'occhiello per Trani ; e io stesso ho presentato a Trani festival prestigiosissimi con cantanti che all'epoca erano sulla cresta dell'onda come Aurelio Ferro Nilla Pizzi. Che dirti, io avrei voluto e mi sarei aspettata che Trani crescesse come stava dimostrando di poter essere, davvero una perla della costa adriatica e di tutto il sud da un punto di vista culturale, da un punto di vista delle opportunità, in un fermento che invece di svilupparsi è andato spegnendosi, come a navigare sulle glorie di un passato senza esserne degni. E questo è molto triste: lo dico come artista, ma anche come mamma e come nonna. E ovviamente come cittadina di una Trani che ho sempre dimostrato di amare profondamente e che però non posso negare abbia deluso sotto tanti fronti. "
La storia musicale e di vita di Isabella è degna davvero di una storia di quelle che si vedono nelle fiction: a Milano i produttori della sua casa discografica si innamorarono di lei dopo che per due volte la invitarono a cantare a cappella, senza musica, riconoscendo un talento naturale raro ed elegante. Elegante come il modo di porsi: e ricorda quando le vennero scelti gli abiti per Sanremo nell'atelier di Mila Shon, laddove oggi questo modo di presentarsi spesso volgare le appare una forma di mancato rispetto verso il pubblico: "Vedi, queste forme di trasgressione che i cantanti di oggi pensano di rappresentare non sono altro che imitazioni delle vere icone del rock e della musica che hanno spaccato con un episodio o con un look particolare. Una chitarra fu rotta sul palco a segnare un'epoca: non c'era bisogno di farlo ancora. David Bowie e Renato Zero si sono travestiti, , oggi non si è più capace di inventare granchè".
Isabella, sei sempre bellissima e la tua natura di artista emerge anche solo nel sentirti parlare, la voce è sempre melodiosa e il successo dei Ricchi e Poveri a 80 anni suonati ci dice che davvero c'è sempre tempo per esprimere la bellezza che si ha dentro..."Chissà, cara Stefania, questo invito a The Voice senior non rimane inascoltato. Vediamo un po' che cosa riusciamo a fare con questa voce!"
Ma i tuoi nipoti cosa cantano?, le abbiamo chiesto: "Cantano questi divi del momento, molti dei quali sono fenomeni che magari non sanno granché di musica, ma sai com'è, la gioia che ti danno i nipotini supera qualunque gusto musicale!" : ed è questa la ragione per la quale abbiamo interpellato Isabella, che della musica italiana ha conosciuto una delle stagioni più prestigiose ma anche il momento in cui Trani era davvero al centro di manifestazioni artistiche e culturali in un fermento che la rendeva nota in tutta Italia non semplicemente per la sua bellezza. "Vedi Stefania, è ovvio che sia facile il confronto tra chi arrivava al successo dopo tanta gavetta, tanti sacrifici, tante delusioni e poi soddisfazioni, rispetto a chi riesce ad avere tutto e subito solo perché ha partecipato a un talent show. il problema abbraccia tanti aspetti. Io sono arrivata a Sanremo dopo aver vinto diversi festival, aver partecipato al Cantagiro, a Un disco per l'estate, la mia storia discografica era già lunga quando sono arrivata a esibirmi al Festival di Sanremo. Oggi ti ritrovi su un palco con decine di milioni di spettatori quando magari due mesi prima facevi musica o altro nella tua stanza o per pochi amici: questo non solo non è sufficiente per renderti un professionista ma ti rende anche impreparato ad affrontare quello che il successo così immediato comporta. Un cantante giovane di recente infatti ha dichiarato di doversi ritirare per un po' per affrontare psicologicamente tutto questo. Il rischio di diventare meteore è molto alto e questo, oggi, nell'era degli influencer, è molto diffuso: frustrazioni in chi pensa di essere diventato un'icona e invece appunto è solo una meteora".
Ma ci sono cantanti che apprezzi tra quelli sulla cresta dell'onda ? "Come no, Stefania, io non voglio dire che adesso non ci siano veri talenti: ascoltare Marco Mengoni, ad esempio, è un'emozione sempre nuova, con quella voce che lui continua a educare, si vede e si sente, attraverso l'esercizio e studio continuo; così come Annalisa, che mi riporta con le sue melodie a quelle canzoni degli anni d'oro della musica italiana in cui le armonie musicali ti entravano in testa e ti accompagnavano in modo piacevole, senza bombardamenti, come avviene spesso! Oggi li chiamano tormentoni, io le chiamo semplicemente belle canzoni!!!"
C'è un altro Talent che porta sul palco Talenti un po' più "agée", come dire, e abbiamo visto protagonisti nell'ultima edizione due tranesi, Bartolo lossa e Angela Bini che si sono fatti notare pregevolmente! In molti ci si aspettava di vedere te...
"Cara Stefania la produzione di The Voice of Italy mi aveva chiesto di partecipare, infatti: Ma sai bene che la voce va esercitata la voce come un muscolo che va allenata e io in questi anni mi sono limitata a cantare con mia figlia serena - (che ha una voce bellissima proprio come la mamma, n.d.R.) - e, appunto con i miei nipotini. Chissà, in una prossima edizione... Comunque sono stata molto felice sia per la performance di Bartolo Iossa che della cara Angela Bini che ha portato sul palco tutto il suo dolore, tutto il suo momento difficile, a provare che la musica è capace di lenire le ferite che la vita ti porta. È stata straordinaria: sia i coach che il pubblico hanno riconosciuto questa grande potenza interpretativa".
Eh sì, perché la fama di Isabella Iannetti in realtà non si è mai spenta negli studi della Rai, soprattutto nel periodo di quella bellissima trasmissione condotta dall'indimenticato Paolo Limiti che l'aveva più volte invitata a raccontare pagine indimenticabili della sua carriera e a riportarla con grande insistenza sul palcoscenico: e questa occasione di The Voice of Italy, nella quale è stata nuovamente invitata, prova questo grande affetto immutato per lei. "È una bella trasmissione anche se mi dispiace molto che un cantante straordinario come Mario Rosini si sia dovuto mettere in gioco tra i concorrenti: lui a mio avviso sarebbe dovuto essere tra i giudici...".
Isabella, che cosa ti manca della Trani da cui prendesti il volo? Pare che le cose debbano un po' cambiare ma al momento da troppi anni a Trani mancano un teatro, un cinema, molti ragazzi sono costretti a fare sport nelle città vicine per emergere.
Ti dico solo che io fui notata dopo una esibizione quasi casuale alla Festa delle Cateterinette, nella quale era coinvolta mia madre, quando avevo 13 anni: e da lì è cominciato tutto, da questa manifestazione che era veramente un fiore all'occhiello per Trani ; e io stesso ho presentato a Trani festival prestigiosissimi con cantanti che all'epoca erano sulla cresta dell'onda come Aurelio Ferro Nilla Pizzi. Che dirti, io avrei voluto e mi sarei aspettata che Trani crescesse come stava dimostrando di poter essere, davvero una perla della costa adriatica e di tutto il sud da un punto di vista culturale, da un punto di vista delle opportunità, in un fermento che invece di svilupparsi è andato spegnendosi, come a navigare sulle glorie di un passato senza esserne degni. E questo è molto triste: lo dico come artista, ma anche come mamma e come nonna. E ovviamente come cittadina di una Trani che ho sempre dimostrato di amare profondamente e che però non posso negare abbia deluso sotto tanti fronti. "
La storia musicale e di vita di Isabella è degna davvero di una storia di quelle che si vedono nelle fiction: a Milano i produttori della sua casa discografica si innamorarono di lei dopo che per due volte la invitarono a cantare a cappella, senza musica, riconoscendo un talento naturale raro ed elegante. Elegante come il modo di porsi: e ricorda quando le vennero scelti gli abiti per Sanremo nell'atelier di Mila Shon, laddove oggi questo modo di presentarsi spesso volgare le appare una forma di mancato rispetto verso il pubblico: "Vedi, queste forme di trasgressione che i cantanti di oggi pensano di rappresentare non sono altro che imitazioni delle vere icone del rock e della musica che hanno spaccato con un episodio o con un look particolare. Una chitarra fu rotta sul palco a segnare un'epoca: non c'era bisogno di farlo ancora. David Bowie e Renato Zero si sono travestiti, , oggi non si è più capace di inventare granchè".
Isabella, sei sempre bellissima e la tua natura di artista emerge anche solo nel sentirti parlare, la voce è sempre melodiosa e il successo dei Ricchi e Poveri a 80 anni suonati ci dice che davvero c'è sempre tempo per esprimere la bellezza che si ha dentro..."Chissà, cara Stefania, questo invito a The Voice senior non rimane inascoltato. Vediamo un po' che cosa riusciamo a fare con questa voce!"