Ispezioni petrolifere nel nostro mare, nuovo allarme

Le associazioni Folgore e Demetra invitano gli Enti locali a stare in guardia. Attestata l'estrema dannosità delle tecniche utilizzate

lunedì 10 ottobre 2011
La società inglese Northern Petroleum ha comunicato che, al termine dell'estate, darà il via alle procedure che potrebbero consentire, in futuro, l'installazione di almeno 9 piattaforme per trivellazioni nel mare Adriatico in una zona compresa tra il Salento e la Provincia di Bari.

Il 28 luglio scorso il Ministero dell'ambiente ha dato l'ok a procedere alle ispezioni sismiche nel tratto di mare pugliese, utilizzando la tecnologia dell'air gun, come dichiarato senza remore dalla stessa British Petroleum. Il 5 agosto anche la società inglese Spectrum Geo Ltd ha presentato la richiesta di autorizzazione al Ministero dell'ambiente per eseguire ispezioni sismiche off shore con la tecnica dell'airgun finalizzate alla ricerca di petrolio. Queste ispezioni comprendono una estensione territoriale di oltre 30mila chilometri quadrati lungo tutta la costiera Adriatica da Rimini fino a Santa Maria di Leuca, investendo dunque Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia. Le ispezioni sismiche a mezzo airgun si eseguono tramite violentissime e continue esplosioni di aria compressa rivolte verso i fondali marini, ogni 5-10 minuti, che mandano onde riflesse da cui elaborare dati sulla composizione del sottosuolo, fornendo informazioni sulla presenza di eventuali giacimenti di idrocarburi nel sottosuolo.

Numerosi studi scientifici mondiali attestano la loro estrema dannosità per le specie marine: gli spari airgun possono causare spiaggiamenti, lesioni, morte di cetacei, pesci e specie bentonitiche anche ad un centinaio di chilometri di distanza dal punto di impatto. La tecnica airgun produce anche, tra le altre cose, una diminuzione del pescato intorno al 50 per cento in un raggio di 70 chilometri.

Le associazioni Demetra e Folgore di Trani, esplicando le proprie attività di tutela e valorizzazione dell'ambiente, protezione della natura e salvaguardia della fauna, esortano la classe dirigente delle Regione Puglia e della provincia Bat e tutti i Comuni costieri, compresa l'amministrazione comunale di Trani e l'assessore all'ambiente di Trani, a farsi portavoce delle preoccupazioni delle associazioni ambientali e di attivarsi sia a mezzo di eventuali ricorsi al Tar e sia per la promozione di leggi che proteggano maggiormente il nostro patrimonio ambientale comune.
Le esplosioni di aria compressa sono dannose ai pesci, provocando soprattutto la perdita dell'udito. Questo è molto grave perché molte specie ittiche dipendono dal senso dell'udito per orientarsi, per accoppiarsi e per trovare cibo. Delfini e tartarughe spiaggiano spesso a causa proprio dell'utilizzo dell'airgun. Già in Provincia di Foggia ci sono stati degli spiaggiamenti (i sette capodogli morti a Peschici) che potrebbero essere dovuti a queste tecniche pericolose. Lungo le coste americane vige il divieto assoluto di trivellare e di eseguire ispezioni sismiche ad una distanza inferiore a 160 chilometri dalla riva, per proteggere turismo ed ambiente. In Italia, invece, grazie al decreto di riforma del codice ambientale, le attività di ricerca ed estrazione di petrolio sono consentite già nella fascia marina oltre 5 miglia lungo l'intero perimetro costiero nazionale, e oltre 12 miglia attorno al perimetro esterno delle zone di mare e di costa protette. Comunque sia, non cambierebbe niente nel malaugurato caso si verificasse un incidente in un pozzo o una piattaforma petrolifera localizzata al di là di 5 o 12 miglia dalle coste, perché sarebbe comunque un dramma ed un grave disastro ecologico per i nostri mari e per il Mediterraneo.