Istituire la sezione di Corte d'Appello a Trani
Una nota del Vice presidente del Consiglio Comunale di Trani
venerdì 30 novembre 2007
Corte d'Appello a Trani. Con la nuova provincia Bat, si può provare a restituire a Trani, quanto inopinatamente toltole dal Fascismo nel 1923. Ne è convinto il Vice Presidente del Consiglio Comunale, Franco Caffarella, che nel corso dell'ultima seduta consiliare ha invitato tutte le forze politiche e gli Ordini Professionali a sostenere con convinzione presso le Autorità di Governo, la causa di Trani.
"Mentre abbiamo notizia di disegni di legge in Parlamento tendenti ad istituire nuove Corti d'Appello, tra cui quella di Foggia, l'antica e consolidata aspirazione della Città di Trani di ritornare ad amministrare giustizia anche in sede di Corte d'Appello, è al momento priva di adeguate forme di sostegno politico ed istituzionale. E' giunto il momento che una tale opportunità legata al riordino delle sedi giudiziarie possa essere colta anche da Trani e dalle città che compongono il suo Circondario di Tribunale. Una istituzione, quest'ultima, - ha ricordato Caffarella, - che continua a dare lustro alla Città di Trani e che, stando ai rapporti ministeriali, si colloca anche in una graduatoria nazionale, nella zona medio-alta dei Tribunali italiani, quanto ad efficienza e funzionalità.
Trani, negli anni '80, sfiorò il raggiungimento dell'obiettivo Corte d'Appello, grazie alle iniziative del sen. Cesare Dante Cioce, che si rese promotore, da Sottosegretario alla Giustizia, di una proposta tesa a restituire alla Città ed all'intero Circondario, quella Corte d'Appello, che ancora oggi campeggia su Palazzo Torres quale simbolo del primato giuridico della Città, ove si amministra giustizia sin dai tempi di Federico II e che ha avuto il suo suggello nella promulgazione degli Ordinamenta Maris, il piu' antico codice della navigazione del Mediterraneo. Quando, inopinatamente nel 1923, il Governo Mussolini, decise con un colpo di mano di sopprimere la Corte d'Appello di Trani, che aveva giurisdizione su tutta la Puglia, per trasferirne gli Uffici a Bari, ma non i magistrati, che vennero altrove dislocati d'imperio, la città di Trani, conobbe il periodo piu' nero della sua storia recente. Basti pensare che nel '23 la popolazione era di 38.000 abitanti e, a distanza di soli dieci anni, quasi 10.000 tranesi furono costretti a trasferirsi in altre città. Perché con la Corte era andato via anche quel'indotto, di commercio, piccolo artigianato, che non trovava piu' motivi di sussistenza a Trani.
Far ritornare una sezione di Corte d'Appello a Trani, sarebbe non soltanto un mero risarcimento "morale" ma anche un provvedimento teso ad un miglioramento complessivo dell'Amministrazione della giustizia sul territorio, tanto da consentire alla stessa Corte d' Appello di Bari, di non subire rallentamenti per l'enorme carico di procedimenti che rivengono da sentenze del Tribunale di Trani. Si avrebbe così l'obiettivo di una giustizia piu' vicina ai cittadini. Trani poi, che sta pensando ad una nuova cittadella della giustizia da realizzarsi nella zona ex Angelini, e si appresta a varare il nuo Piano Urbanistico Generale, potrebbe cogliere anche, negli importanti finanziamenti ministeriali che sarebbero destinati, una opportunità finanziaria in piu' per il raggiungimento della meta. Se il Guardasigilli Mastella, si è detto possibilista per Foggia, invitando Regione, Provincia e Comuni a sostenere questa candidatura, sarebbe auspicabile che,quanto meno per una sezione distaccata da Bari, facessero altrettanto i rappresentanti politici ed istituzionali della Bat. Nel disegno costitutivo della sesta provincia si rimarca la necessità di assecondare le vocazioni dei singoli territori. Per Trani, fuori dalle beghe di campanile per targhe o uffici piu' o meno importanti, un sostegno convinto e trasversale, su questo tema, non dovrebbe essere impossibile.