L'archeologo Julio Navarro Palazon racconta La Cuba soprana di Palermo e il Ninfeo Belvedere
Una presenza prestigiosa nella Bibliotheca Orientalis presso il Polo museale
mercoledì 4 maggio 2022
06.30
Giovedì 5 maggio 2022 alle ore 17.45 la Bibliotheca Orientalis – Attilio Petruccioli, Fondazione Seca, nel Polo Museale di Trani presenta la conferenza del Prof. Julio Navarro Palazón: "La Cuba Soprana di Palermo e il suo ninfeo belvedere (X-XII secolo)".
La Cuba Soprana appartenne al Parco Real nel X-XII secolo ed è attualmente ospitata nel palazzo tardo barocco di Villa Napoli (Palermo). È stato scavato alla fine del 2020 nell'ambito di un protocollo di collaborazione, firmato tra la Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Palermo e la Scuola di Studi Arabi di Granada (CSIC).
Risponde tipologicamente alla fusione di due modelli: il padiglione belvedere e il ninfeo. Quest'ultimo è costituito da una fontana artificiale e da uno bacino, in cui sono presenti tre grandi rocce dolomitiche alloctone e una serie di zampilli metallici; il tutto presieduto da una facciata monumentale tripartita che faceva a sua volta parte del padiglione, costruzione tipica dei giardini di corte, destinata alla ricreazione e alla contemplazione del paesaggio. Sono state individuate tre fasi che vanno dal X secolo alla riforma normanna del XII, in cui fu sostanzialmente rispettato il modello fondazionale arabo. Non ci sono paralleli medievali sopravvissuti che combinino queste due funzioni, sebbene ce ne siano di postmedievali, europee e islamiche orientali, che attestano una tradizione comune risalente all'antichità greco-romana. È possibile che questo tipo architettonico sia tornato in Sicilia dall'Oriente durante l'emirato kalbita, dato che i modelli classici sopravvissero in Siria e in Egitto fino al VII e VIII secolo.
Julio Navarro Palazón è Archeologo, specialista in Islam medievale. Dottore dell'Università di Murcia. È Investigador Científico presso il CSIC (Scuola di Studi Arabi de Granada). Coordinatore del Laboratorio di Archeologia e Architettura della Città (LAAC) e ricercatore responsabile del CSIC dell'Unità Associata di ricerca i Beni Culturali Arabi e Islamici dell'Università di Granada al CSIC. Ha diretto 5 progetti di ricerca del Piano statale della ricerca e 25 progetti di ricerca finanziati con fondi pubblici. Ha diretto più di 50 interventi archeologici in diversi paesi come Spagna, Italia, Giordania, Marocco e Algeria.
Tra i suoi libri ci sono: Une maison musulmane à Murcie… (1991); Una casa islámica en Murcia… (1991); Casas y palacios de Al-Andalus (1995); Liétor: formas de vida rurales… (1996); El Palacio Omeya de Ammán… (2000); Siyâsa: estudio arqueológico del despoblado andalusí (2007); Las ciudades de Alandalús… (2007); La casa medieval en la península ibérica (2015); Almunias. Las fincas de las élites en el Occidente islámico… (2018) y Defensive Architecture of the Mediterranean (2020).
Si ricorda che per l'accesso sarà necessario rispettare tutte le disposizioni anti-Covid vigenti. Per informazioni: 0883.58.24.70 o info@fondazioneseca.it.
La Cuba Soprana appartenne al Parco Real nel X-XII secolo ed è attualmente ospitata nel palazzo tardo barocco di Villa Napoli (Palermo). È stato scavato alla fine del 2020 nell'ambito di un protocollo di collaborazione, firmato tra la Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Palermo e la Scuola di Studi Arabi di Granada (CSIC).
Risponde tipologicamente alla fusione di due modelli: il padiglione belvedere e il ninfeo. Quest'ultimo è costituito da una fontana artificiale e da uno bacino, in cui sono presenti tre grandi rocce dolomitiche alloctone e una serie di zampilli metallici; il tutto presieduto da una facciata monumentale tripartita che faceva a sua volta parte del padiglione, costruzione tipica dei giardini di corte, destinata alla ricreazione e alla contemplazione del paesaggio. Sono state individuate tre fasi che vanno dal X secolo alla riforma normanna del XII, in cui fu sostanzialmente rispettato il modello fondazionale arabo. Non ci sono paralleli medievali sopravvissuti che combinino queste due funzioni, sebbene ce ne siano di postmedievali, europee e islamiche orientali, che attestano una tradizione comune risalente all'antichità greco-romana. È possibile che questo tipo architettonico sia tornato in Sicilia dall'Oriente durante l'emirato kalbita, dato che i modelli classici sopravvissero in Siria e in Egitto fino al VII e VIII secolo.
Julio Navarro Palazón è Archeologo, specialista in Islam medievale. Dottore dell'Università di Murcia. È Investigador Científico presso il CSIC (Scuola di Studi Arabi de Granada). Coordinatore del Laboratorio di Archeologia e Architettura della Città (LAAC) e ricercatore responsabile del CSIC dell'Unità Associata di ricerca i Beni Culturali Arabi e Islamici dell'Università di Granada al CSIC. Ha diretto 5 progetti di ricerca del Piano statale della ricerca e 25 progetti di ricerca finanziati con fondi pubblici. Ha diretto più di 50 interventi archeologici in diversi paesi come Spagna, Italia, Giordania, Marocco e Algeria.
Tra i suoi libri ci sono: Une maison musulmane à Murcie… (1991); Una casa islámica en Murcia… (1991); Casas y palacios de Al-Andalus (1995); Liétor: formas de vida rurales… (1996); El Palacio Omeya de Ammán… (2000); Siyâsa: estudio arqueológico del despoblado andalusí (2007); Las ciudades de Alandalús… (2007); La casa medieval en la península ibérica (2015); Almunias. Las fincas de las élites en el Occidente islámico… (2018) y Defensive Architecture of the Mediterranean (2020).
Si ricorda che per l'accesso sarà necessario rispettare tutte le disposizioni anti-Covid vigenti. Per informazioni: 0883.58.24.70 o info@fondazioneseca.it.