Anche Trani merita una "zona franca", lo dice Pol...Etica

L'Associazione: «Il comune non è stato lungimirante sull'istituzione della "Zona Franca Urbana"»

sabato 19 aprile 2014 10.33
«Assistiamo da mesi ad un immobilismo dell'Amministrazione in ogni settore, solerte solo nell'attribuire con celerità incarichi e poltrone, ma lenta ed assente nel cogliere quelle poche opportunità che si creano sul territorio, già fortemente provato dalla crisi». Così interviene il comitato direttivo dell'associazione Pol...Etica sullo stallo amministrativo tranese.

Da una nota divulgata agli organi di stampa, si legge che l'associazione ha «appreso dai giornali che i Comuni di Andria e Barletta sono stati riconosciuti e ammessi tra gli undici comuni pugliesi che potranno istituire la "Zona Franca Urbana", concessione che porta nell'immediato uno stanziamento di risorse finalizzato al rilancio di iniziative economiche per complessivi 13 ml di euro circa. Tali risorse verranno destinate a tutte quelle aziende che, stimolate ad avviare attività produttive in tali zone, beneficeranno di sgravi fiscali o contributi diretti per la realizzazione degli investimenti. Contestualmente, le aziende ammesse a tale beneficio hanno l'obbligo di destinare il 30% dei posti di lavoro creati ai cittadini di tali zone».

Arriva subito la critica al Comune di Trani: «Se ci complimentiamo per la lungimiranza dei Comuni di Andria e Barletta per aver promosso l'iter amministrativo che ha portato al raggiungimento di tale risultato, non possiamo esimerci dal chiedere perché il Comune di Trani e la sua Amministrazione non abbia avuto la stessa lungimirante idea, atteso che il tessuto produttivo ed i distretti del nostro territorio presentano tutte le caratteristiche di ammissibilità a tale beneficio. Ci chiediamo se quello che è mancato nel promuovere tale iniziativa è una precisa volontà politica, ignoranza in materia, o altro».

L'associazione Pol...Etica conclude così: «E' evidente che in questa città manca un progetto urbano di medio e lungo periodo che coinvolga tutte le parti produttive, le parti sociali, le parti politiche, intorno al quale organizzare lo sviluppo della città, non solo urbanistico, ma con una precisa attenzione ai distretti produttivi, al turismo, all'agricoltura, alla cultura, commercio, tutti motori di una economia locale. La cultura dell'improvvisazione e del "giorno per giorno" non aiuterà questa città a superare la difficile crisi che interessa tutti. Ci vuole una precisa programmazione amministrativa, che si esprime attraverso una volontà e scelte politiche che evidentemente mancano».