L'associazione Xiao Yan spegne oggi 19 candeline

Dal 1997 al servizio di tutti i ragazzi della città

lunedì 6 giugno 2016 14.46
Diciannove anni fa, proprio il 6 Giugno 1997, nasceva l'associazione Xiao Yan Rondine che ride. Un manipolo di giovani, provenienti da diverse esperienze di servizio ai minori, decisero di inventare un nuovo luogo di aggregazione e servizio, un'associazione di volontariato tutta dedicata ai ragazzi della città. Grazie agli studi universitari e alla lunga militanza nelle parrocchie della città e all'Azione cattolica in particolare, si decise di dedicare la propria vita al mondo dei bambini, una vocazione che affondava le sue radici proprio nell'idea di sporcarsi le mani, di mettersi in gioco, di farsi amico di cammino.

Ma come chiamare questa nuova associazione? «Era quello il tempo - racconta l'associazione - della ricerca e della fantasia e per caso quasi che la provvidenza ci abbia messo del suo, ecco passare tra le mani un libro: "Le città Invisibili", di Italo Calvino. Una profezia: dedicare la propria vita al cambiamento, quel cambiamento che sa di trasformazione, di nuovo, di fresco, ed entusiasmante, protagonisti di questo cambiamento, dice Calvino nella città di Marozia, sono le rondini gli uccelli che puntualmente ogni anno annunciano che qualcosa sta cambiando, arriva la primavera, è festa».

«Ma chiamare una nuova associazione: "Le Rondini" sarebbe sembrato un po' banale e scontato - prosegue - ed ecco ancora la creatività farsi parola, ecco capitare tra le mani, una storia di una bambina che, giocava con il nonno a far volare gli aquiloni, strano ecco il racconto ideale per chi decideva in quelle giornate di dedicarsi ai più piccoli, semmai giocando con un aquilone. Una simbolo che rappresentava quel sogno di cambiamento raccontato da Calvino per le nostre città; quella bambina si chiamava Xiao Yan e significa rondine che ride, la strada era tracciata il sogno pure bisognava intraprenderlo e viverlo. E cosi il 6 Giugno 1997, presso un palazzetto strapieno di gente ecco nasce l'associazione. In 19 anni ne abbiamo combinate tante e dopo tanto tempo, dopo tanti sacrifici e dopo tanti 1000 grazie a chi ci è stato vicino e permesso di crescere, abbiamo creato alcuni simboli e strumenti che, conservano oggi dopo tanto tempo, il sogno di essere vicino a tutti quei bambini che vivono l'avventura della crescita».

«In 19 anni abbiamo giocato, parlato, incontrato, cresciuto migliaia e migliaia di ragazzi, abbiamo costruito e lasciato segni e giornate indimenticabili nella memoria dei ragazzi della nostra città e non solo, lasciato segni che, ancora oggi ricordano che una Città abitata dalle rondini portatrici di un sogno è possibile. Così sono nati nel tempo il parco di Santa Geffa che dal 1998 ha sottratto quel prezioso monumento al degrado e all'abbandono e che oggi rappresenta proprio un punto di riferimento nell'azione di recupero socio ambientale di un bene pubblico; il centro giochi Gaia che dal 2001 rappresenta un luogo di crescita per centinaia di ragazzi che nella famiglia di Xiao Yan hanno trovato una casa sicura dove crescere e sognare; poi il presepe vivente che nonostante il tempo passi inesorabilmente continua a trasmettere grandi emozioni a tutti coloro 10.000 ogni anno che hanno voglia di emozionarsi d'innanzi al piccolo della grotta; c'è il Ludobus quel furgone carico di giochi che in 19 anni ha girato in lungo ed in largo trasformando strade, piazze, cortili e luoghi abbandonati in luoghi di aggregazione ed incontro, ci sono le marce dei diritti dei bambini, il Consiglio comunale dei Ragazzi, il Premio Rondine che ride e poi pennelli per colorare, lunghi, incontri per programmare, libri e quaderni per studiare, c'è tutto quello che serve per ricordare che ovunque ci sia una rondine qualcosa di bello sta per accadere».

«Bhe - conclude l'associazione - e dopo 19 anni possiamo dire che siamo ancora qui, grazie a tutti coloro che hanno camminato con noi in tutti questi anni e con la certezza che, ancora tanto abbiamo da fare e raccontare, ci diamo appuntamento al prossimo anno per festeggiare i nostri primi 20 anni».
Xiao Yan
Xiao Yan
Xiao Yan
Xiao Yan
Xiao Yan
Xiao Yan
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