L’illuminismo nel Meridione: la lectio magistralis del prof. Pasquale Guaragnella su Pietro Giannone e la sua “Istoria civile di Napoli”
L’incontro organizzato dall’associazione Trani Nostra per festeggiare i primi quarant’anni dalla sua fondazione
lunedì 18 novembre 2024
9.49
L'illuminismo nel meridione d'Italia è forse un tema poco conosciuto, si potrebbe definire "di nicchia"; eppure è proprio il pensiero illuminista dei grandi intellettuali e pensatori dell'epoca che ha permesso di elaborare la civiltà meridionale così come ci è pervenuta fino ai giorni nostri. Il tema, molto impegnativo, è stato affrontato nella bella sala Maffuccini della biblioteca comunale "Giovanni Bovio", alla presenza di diverse persone intervenute per l'evento. Alla cattedra il prof. Pasquale Guragnella, responsabile del sito internet "Illuministi meridionali – passato e Presente", già professore ordinario di letteratura italiana all'Università degli studi di Bari "Aldo Moro"; tra i suoi incarichi quelli di segretario nazionale dell'Associazione degli italianisti, preside della facoltà di lingue e letterature straniere all'Università degli studi di Bari e presidente dell'Accademia di Belle Arti di Bari.
Il professore ha guidato i presenti nella vita di Pietro Giannone, napoletano di origine, fieramente laico, ma allo stesso tempo figura cosmopolita, conosciuto in tutta Europa, suo malgrado, per l'opera che lo ha reso più famoso: l'Istoria civile di Napoli. Questo scritto, fortemente critico nei confronti della Chiesa, lo portò ad essere perseguitato, non solo dall'Inquisizione, ma anche dallo stesso popolo, aizzato contro di lui da un meccanismo perverso guidato dalla superstizione e da una fede distorta, come lo ha definito il professore. Giannone ha girato per l'Italia, per poi fermarsi in Austria, sotto il regime asburgico, all'epoca dominante su Napoli. Al di sotto dell'ala protettrice dell'imperatore, Giannone dovette abbandonare l'Austria quando i Borbone presero il controllo di Napoli. Dovendovi far ritorno, fece tappa a Venezia, dove fu accolto con grande entusiasmo dalla nobiltà della Serenissima. Fu qui che soggiornò per parecchi anni, ma dove fu perseguitato di più dall'Inquisizione. Giannone, che fu anche un giurista, si oppose fermamente al processo sommario a cui la Chiesa avrebbe voluto sottoporlo, ed insistette per ottenere un processo con un capo di imputazione, celebrato in maniera non sommaria.
Dunque, quali le ragioni che hanno portato ad organizzare un incontro su una figura così importante? Giannone ha dato un contributo importantissimo alla storia e allo sviluppo dello Stato laico ed è stato una personalità di rilevanza europea che ha seguito fino in fondo i suoi ideali, anche a costo di rischiare la vita per essi. La lotta per lo Stato laico, il processo accusatorio contro quello di tipo inquisitorio, sono idee che hanno spinto più volte Giannone a fuggire per salvare la propria vita dalle minacce incombenti. Oggi più che mai, afferma la presidente dell'associazione culturale "Trani nostra", prof. Angela Di Nanni, è fondamentale tornare a conoscere e meditare sul pensiero di grandi uomini come Pietro Giannone, che hanno sacrificato la vita per la propria idea.
Il professore ha guidato i presenti nella vita di Pietro Giannone, napoletano di origine, fieramente laico, ma allo stesso tempo figura cosmopolita, conosciuto in tutta Europa, suo malgrado, per l'opera che lo ha reso più famoso: l'Istoria civile di Napoli. Questo scritto, fortemente critico nei confronti della Chiesa, lo portò ad essere perseguitato, non solo dall'Inquisizione, ma anche dallo stesso popolo, aizzato contro di lui da un meccanismo perverso guidato dalla superstizione e da una fede distorta, come lo ha definito il professore. Giannone ha girato per l'Italia, per poi fermarsi in Austria, sotto il regime asburgico, all'epoca dominante su Napoli. Al di sotto dell'ala protettrice dell'imperatore, Giannone dovette abbandonare l'Austria quando i Borbone presero il controllo di Napoli. Dovendovi far ritorno, fece tappa a Venezia, dove fu accolto con grande entusiasmo dalla nobiltà della Serenissima. Fu qui che soggiornò per parecchi anni, ma dove fu perseguitato di più dall'Inquisizione. Giannone, che fu anche un giurista, si oppose fermamente al processo sommario a cui la Chiesa avrebbe voluto sottoporlo, ed insistette per ottenere un processo con un capo di imputazione, celebrato in maniera non sommaria.
Dunque, quali le ragioni che hanno portato ad organizzare un incontro su una figura così importante? Giannone ha dato un contributo importantissimo alla storia e allo sviluppo dello Stato laico ed è stato una personalità di rilevanza europea che ha seguito fino in fondo i suoi ideali, anche a costo di rischiare la vita per essi. La lotta per lo Stato laico, il processo accusatorio contro quello di tipo inquisitorio, sono idee che hanno spinto più volte Giannone a fuggire per salvare la propria vita dalle minacce incombenti. Oggi più che mai, afferma la presidente dell'associazione culturale "Trani nostra", prof. Angela Di Nanni, è fondamentale tornare a conoscere e meditare sul pensiero di grandi uomini come Pietro Giannone, che hanno sacrificato la vita per la propria idea.