L'infermiere-poeta, lo chiamano così Rino Negrogno
E domenica presenterà il suo nuovo libro "Il Miracolo"
venerdì 16 marzo 2018
7.23
Da piccolo, alla domanda "Cosa vuoi fare da grande?" Rino Negrogno rispondeva l'infermiere. Influenzato da Candy Candy in tv, il cartone animato che lo ha fatto innamorare di quella professione e dall'aspirazione al "posto fisso", si è laureato nel 1996 in Infermieristica presso l'Università degli studi di Foggia. Oggi Rino Negrogno, tranese, classe 1968, si definisce un infermiere scrittore. Dal 2003, infatti, lavora nel Servizio Emergenza Urgenza 118 senza mai aver abbandonato la sua grande passione per la scrittura.
"Ho scritto la mia prima poesia quando avevo dieci anni, una poesia sulla mamma, per un concorso organizzato nella mia parrocchia - racconta Rino - la mia maestra la trovò molto bella e mi consigliò di scriverne altre". Da quel giorno non ha più smesso di scrivere. Per anni però, a causa della sua pigrizia, tutti i suoi scritti sono rimasti chiusi nei cassetti o lasciati sul desktop del pc, senza mai essere pubblicati, solo i suoi amici e parenti a volte potevano avere la possibilità di leggerli.
Con l'avvento di Facebook e dei nuovi mezzi di comunicazione, Rino ha scoperto che poteva pubblicare comodamente le sue opere dal divano di casa e da quel momento, armato di coraggio, ha deciso di iniziare a far conoscere al pubblico quello che per molto tempo era rimasto nascosto. Così sono arrivate le prime grandi soddisfazioni, è stato contattato da molti giornali telematici, ha iniziato a curare delle rubriche e a pubblicare alcuni suoi lavori su antologie e raccolte. Successivamente, sempre sostenuto dai suoi amici e dalla sua famiglia, ha iniziato un nuovo e ambizioso progetto: scrivere il suo primo vero libro.
Nasce così "Interludio", la storia di un turista appena arrivato a Trani che viene accompagnato da un passante per le strade del centro storico della città mentre gli racconta le sue angosce. Il suo primo libro ha venduto più di 200 copie e così, poco dopo, Rino decide di diffondere anche il suo secondo lavoro intitolato "Controra", la raccolta delle sue poesie scritte tra il 1986 e il 2016. Invece, per questo nuovo anno, Rino ha già pubblicato un nuovo libro per i suoi lettori: domenica 18 marzo alle ore 11.00, presso la libreria Luna di sabbia, in via Mario Pagano, Rino presenterà "Il Miracolo", la storia di Matteo, un uomo alle prese con la difficile gestione del divorzio con Francesca e tormentato dai sensi di colpa derivanti dal rapporto con suo figlio Mattia. "Il miracolo è un racconto sulle separazioni e sulle loro conseguenze anche nel rapporto con i figli, se sono gestite in modo inadeguato - spiega Rino -, ma è anche un racconto sui traumi che possono provocare nei figli, quelle coppie che, pur non avendo più nulla in comune, non si separano per mancanza di coraggio, per educazione; quelle coppie che, come dico nel mio racconto, compiono delle separazioni lente, a rate".
Dietro le sue storie e a tutto ciò che scrive c'è la sua esperienza da infermiere. Tutto nasce da lì, dal grande amore per il suo lavoro che ogni giorno lo mette in contatto con la sofferenza, la povertà, la morte, la malattia, la solitudine e la disperazione. Rino grazie al suo lavoro ha incontrato molte persone, ha sentito le loro storie ed è entrato nelle loro vite, aiutando nei momenti di difficoltà i più bisognosi, a volte anche mettendo da parte un po' di soldi con i suoi colleghi. Nei suoi libri c'è la sua vita e quella di tutte le persone che ha incontrato nel suo cammino, della gente che ha incrociato anche solo con uno sguardo e a cui ha teso la mano.
Con il camice da infermiere e la penna sempre in tasca per continuare a scrivere, oggi Rino Negrogno ha compiuto forse "il suo miracolo": è diventato marito, padre ma soprattutto un infermiere-scrittore.
"Ho scritto la mia prima poesia quando avevo dieci anni, una poesia sulla mamma, per un concorso organizzato nella mia parrocchia - racconta Rino - la mia maestra la trovò molto bella e mi consigliò di scriverne altre". Da quel giorno non ha più smesso di scrivere. Per anni però, a causa della sua pigrizia, tutti i suoi scritti sono rimasti chiusi nei cassetti o lasciati sul desktop del pc, senza mai essere pubblicati, solo i suoi amici e parenti a volte potevano avere la possibilità di leggerli.
Con l'avvento di Facebook e dei nuovi mezzi di comunicazione, Rino ha scoperto che poteva pubblicare comodamente le sue opere dal divano di casa e da quel momento, armato di coraggio, ha deciso di iniziare a far conoscere al pubblico quello che per molto tempo era rimasto nascosto. Così sono arrivate le prime grandi soddisfazioni, è stato contattato da molti giornali telematici, ha iniziato a curare delle rubriche e a pubblicare alcuni suoi lavori su antologie e raccolte. Successivamente, sempre sostenuto dai suoi amici e dalla sua famiglia, ha iniziato un nuovo e ambizioso progetto: scrivere il suo primo vero libro.
Nasce così "Interludio", la storia di un turista appena arrivato a Trani che viene accompagnato da un passante per le strade del centro storico della città mentre gli racconta le sue angosce. Il suo primo libro ha venduto più di 200 copie e così, poco dopo, Rino decide di diffondere anche il suo secondo lavoro intitolato "Controra", la raccolta delle sue poesie scritte tra il 1986 e il 2016. Invece, per questo nuovo anno, Rino ha già pubblicato un nuovo libro per i suoi lettori: domenica 18 marzo alle ore 11.00, presso la libreria Luna di sabbia, in via Mario Pagano, Rino presenterà "Il Miracolo", la storia di Matteo, un uomo alle prese con la difficile gestione del divorzio con Francesca e tormentato dai sensi di colpa derivanti dal rapporto con suo figlio Mattia. "Il miracolo è un racconto sulle separazioni e sulle loro conseguenze anche nel rapporto con i figli, se sono gestite in modo inadeguato - spiega Rino -, ma è anche un racconto sui traumi che possono provocare nei figli, quelle coppie che, pur non avendo più nulla in comune, non si separano per mancanza di coraggio, per educazione; quelle coppie che, come dico nel mio racconto, compiono delle separazioni lente, a rate".
Dietro le sue storie e a tutto ciò che scrive c'è la sua esperienza da infermiere. Tutto nasce da lì, dal grande amore per il suo lavoro che ogni giorno lo mette in contatto con la sofferenza, la povertà, la morte, la malattia, la solitudine e la disperazione. Rino grazie al suo lavoro ha incontrato molte persone, ha sentito le loro storie ed è entrato nelle loro vite, aiutando nei momenti di difficoltà i più bisognosi, a volte anche mettendo da parte un po' di soldi con i suoi colleghi. Nei suoi libri c'è la sua vita e quella di tutte le persone che ha incontrato nel suo cammino, della gente che ha incrociato anche solo con uno sguardo e a cui ha teso la mano.
Con il camice da infermiere e la penna sempre in tasca per continuare a scrivere, oggi Rino Negrogno ha compiuto forse "il suo miracolo": è diventato marito, padre ma soprattutto un infermiere-scrittore.