L'on Carlucci contro il dietrofront di Mandelson sulle quote tessili
"I limiti alle importazioni dalla Cina vanno rispettati"
mercoledì 31 agosto 2005
L'On. Gabriella Carlucci, parlamentare eletta nel collegio di Trani, Ruvo e Corato, si schiera in difesa delle aziende del settore tessile e calzaturiero del Nord Barese, minacciate dalla concorrenza cinese e da una possibile revisione delle quote d'importazione sui prodotti tessili decise nell'accordo dei primi di giugno tra il Commissario UE al commercio estero Mandelson e la controparte cinese. L'Onorevole ha dichiarato infatti che le quote già stabilite non possono essere oggetto di negoziato e che, in collaborazione con il governo, opererà tutte le possibili pressioni sulla UE affinché il commissario Mandelson non ceda alle richieste dei paesi del Nord Europa che premono per l'immediato ingresso sui mercati delle merci cinesi bloccate alle dogane, provvedimento che segnerebbe di fatto la rinuncia all'accordo sottoscritto a giugno.
Parallelamente alla difesa delle quote, l'Onorevole Carlucci continuerà a sollecitare il governo a premere sull'Unione Europea affinché introduca su tutti i prodotti del settore tessile, abbigliamento, calzature in commercio nell'Unione Europeo un marchio d'origine obbligatorio.
L'Onorevole Carlucci, già promotrice di una manifestazione degli industriali del TAC a Bruxelles il 15 giugno scorso in occasione di un vertice con il Commissario Mandelson, ha programmato inoltre una serie di incontri con il viceministro alle Attività Produttive Adolfo Urso e con il ministro del Welfare Roberto Maroni per definire una serie di iniziative in difesa dei settori produttivi minacciati.
«Continuo a seguire con grande attenzione le vicende che coinvolgono le aziende del settore tessile e calzaturiero, realtà vitali nell'economia del Nord Barese ed ho in programma una serie di incontri con esponenti del governo per individuare soluzioni alle difficoltà del comparto. Non è solo un problema di quote ma anche di indicazioni da offrire al consumatore sulla provenienza del prodotto. Il mio impegno su tali questioni in difesa sia delle aziende che dei consumatori è totale. – afferma l'Onorevole Carlucci - I limiti alle importazioni tessili dall'Estremo Oriente stabiliti appena due mesi fa non possono essere rivisti, è una questione di serietà e coerenza. Gli 80 milioni di capi cinesi fermi alle frontiere costituiscono una grave minaccia per le industrie tessili del Nord Barese e il Commissario Mandelson deve ricordare che sono in gioco milioni di posti di lavoro non solo in Italia ma anche in Francia, Spagna, Portogallo».
Parallelamente alla difesa delle quote, l'Onorevole Carlucci continuerà a sollecitare il governo a premere sull'Unione Europea affinché introduca su tutti i prodotti del settore tessile, abbigliamento, calzature in commercio nell'Unione Europeo un marchio d'origine obbligatorio.
L'Onorevole Carlucci, già promotrice di una manifestazione degli industriali del TAC a Bruxelles il 15 giugno scorso in occasione di un vertice con il Commissario Mandelson, ha programmato inoltre una serie di incontri con il viceministro alle Attività Produttive Adolfo Urso e con il ministro del Welfare Roberto Maroni per definire una serie di iniziative in difesa dei settori produttivi minacciati.
«Continuo a seguire con grande attenzione le vicende che coinvolgono le aziende del settore tessile e calzaturiero, realtà vitali nell'economia del Nord Barese ed ho in programma una serie di incontri con esponenti del governo per individuare soluzioni alle difficoltà del comparto. Non è solo un problema di quote ma anche di indicazioni da offrire al consumatore sulla provenienza del prodotto. Il mio impegno su tali questioni in difesa sia delle aziende che dei consumatori è totale. – afferma l'Onorevole Carlucci - I limiti alle importazioni tessili dall'Estremo Oriente stabiliti appena due mesi fa non possono essere rivisti, è una questione di serietà e coerenza. Gli 80 milioni di capi cinesi fermi alle frontiere costituiscono una grave minaccia per le industrie tessili del Nord Barese e il Commissario Mandelson deve ricordare che sono in gioco milioni di posti di lavoro non solo in Italia ma anche in Francia, Spagna, Portogallo».