La Caravona Antimafie a Trani per parlare di periferie e legalità
I temi al centro delle tappe in carcere, Comune e scuola Petronelli
martedì 27 ottobre 2015
Ha fatto tappa a Trani la "Carovana internazionale antimafie", il percorso promosso dai tre sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, insieme a Libera, Arci, Avviso Pubblico e Antiracket. In Puglia la Carovana rimarrà fino al 28 ottobre, per costruire e far crescere un dibattito intorno ai temi della legalità e dell'antimafia sociale. L'iniziativa è incentrata, in particolare, sul tema delle periferie, i luoghi in cui spesso proliferano i fenomeni di marginalità, sfruttamento, abbandono, criminalità e illegalità.
Prima tappa tranese della Carovana è stato il carcere di Trani, per affrontare la questione del disagio sociale dei detenuti, in quella che Alessandro Cobianchi, il coordinatore nazionale della Carovana, ha definito «una delle maggiori periferie, perché in carcere si è totalmente lontani dal centro». E poi tappa a palazzo di città, dove la Carovana ha incontrato il sindaco Amedeo Bottaro e l'assessora al Welfare, Deborah Ciliento. E Trani, del resto, è una città in cui di mafia si è parlato a lungo, almeno ufficialmente fino all'operazione Dolmen che ha sgominato il potere del boss Salvatore Annacondia.
«Sicuramente - ha detto Cobianchi - Trani è una città che ha avuto problemi nel passato con la mafia e anche ciclicamente. Si tratta per molti versi di una ferita non sanata. Ma è anche una città - ha rimarcato - che con diverse iniziative mette in atto l'antimafia».
La tappa finale è stata nella scuola "Petronelli" per un intenso dibattito al quale hanno preso parte, tra gli altri, la segretaria della Cgil Puglia, Antonella Morga, e il gip del Tribunale di Trani, Francesco Messina. «La parola legalità - ha detto il giudice Messina - è fin troppo abusata. Voglio pensare a una legalità che dimostri molta concretezza, molto coraggio e fortissimo senso critico. Oggi manca un'assunziome critica rispetto alla reatà che viviamo. Se si riuscissimo ad acquisire una maggiore coscienza e una visione realtà basata sulla riflessione e sul coraggio, saremmo - ha concluso - concretamente più liberi».
Prima tappa tranese della Carovana è stato il carcere di Trani, per affrontare la questione del disagio sociale dei detenuti, in quella che Alessandro Cobianchi, il coordinatore nazionale della Carovana, ha definito «una delle maggiori periferie, perché in carcere si è totalmente lontani dal centro». E poi tappa a palazzo di città, dove la Carovana ha incontrato il sindaco Amedeo Bottaro e l'assessora al Welfare, Deborah Ciliento. E Trani, del resto, è una città in cui di mafia si è parlato a lungo, almeno ufficialmente fino all'operazione Dolmen che ha sgominato il potere del boss Salvatore Annacondia.
«Sicuramente - ha detto Cobianchi - Trani è una città che ha avuto problemi nel passato con la mafia e anche ciclicamente. Si tratta per molti versi di una ferita non sanata. Ma è anche una città - ha rimarcato - che con diverse iniziative mette in atto l'antimafia».
La tappa finale è stata nella scuola "Petronelli" per un intenso dibattito al quale hanno preso parte, tra gli altri, la segretaria della Cgil Puglia, Antonella Morga, e il gip del Tribunale di Trani, Francesco Messina. «La parola legalità - ha detto il giudice Messina - è fin troppo abusata. Voglio pensare a una legalità che dimostri molta concretezza, molto coraggio e fortissimo senso critico. Oggi manca un'assunziome critica rispetto alla reatà che viviamo. Se si riuscissimo ad acquisire una maggiore coscienza e una visione realtà basata sulla riflessione e sul coraggio, saremmo - ha concluso - concretamente più liberi».