La delegazione della Municipalità di Hebron in visita alla Comunità Oasi2 di Trani
Un incontro caratterizzato da una cordialità umana di tutto rilievo
giovedì 4 giugno 2009
Nei giorni scorsi la Comunità Oasi2 ha ospitato una delegazione palestinese in Italia nell'ambito del progetto del CISS - Cooperazione internazionale Sud Sud, "Women Project in Hebron; supporting Municipallity of Hebron: capacity bulding and action for women empowerment".
Gli ospiti palestinesi, visitando i servizi di Oasi2, sono apparsi molto interessati a comprendere la storia e l'evoluzione dell'organizzazione dell'Oasi2, visti i suoi 23 anni di storia: lo scambio e l'approfondimento è stato rivolto, infatti, a conoscere il senso e le modalità di intervento di una cooperativa sociale come l'Oasi 2, che coniuga scientificità dei servizi messi in campo nella lotta all'esclusione sociale agli elementi centrali del welfare in Italia e nella nostra Puglia in particolare. L'incontro è stato l'occasione per una riflessione sul senso, sulle risorse e sulle criticità relative alle modalità di lavoro del privato sociale in relazione agli enti pubblici; in particolare si è approfondito il senso dell'erogare servizi in una logica di collaborazione e non di accettazione passiva di una sorta di delega.
Lo scambio si è fatto ancora più vivace quando, con l'ausilio di materiali filmati, i palestinesi hanno avuto modo di conoscere le modalità di intervento rivolti ai migranti e, in particolare, alle donne e ai minori: i responsabili di Oasi2 hanno fatto conoscere le coordinate principali dei servizi di accoglienza e protezione sociale delle donne immigrate vittime di tratta, attivi da 11 anni; le caratteristiche del Centro Aperto Interculturale che da alcuni anni incontra donne immigrate in una logica di contaminazione reciproca attivando corsi di italiano, laboratori autobiografici, laboratori di cucina interetnica, e iniziative di sostegno alla genitorialità. Grande interesse ha suscitato poi la presentazione di Kibù, spazio interculturale per minori immigrati, attivo da un paio d'anni e portato avanti quasi esclusivamente con risorse volontarie.
Fuori programma, ma intensa e significativa, la lunga chiacchierata in arabo che la delegazione palestinese ha avviato quando, visitando gli ambienti del Centro interculturale di Oasi2, ha incontrato le diverse donne immigrate impegnate nelle abituali attività.
Successivamente, gli ospiti hanno visitato una delle sedi di Oasi2 dedicate all'aggregazione giovanile, il Centro giovanile di Ruvo di Puglia, Idee in corso. Insieme, palestinesi e italiani, utilizzando quasi per gioco le attrezzature disponibili e abitualmente usate dai ragazzi per esprimere la propria creatività, hanno continuato a confrontarsi sul senso e sulle finalità di interventi innovativi rivolti alla popolazione giovanile, cercando elementi interessanti di connessione e confronto tra il nostro contesto e quello di Hebron. In segno di stima e amicizia Kamal Dweik, componente della Municipalità di Hebron, ha consegnato la cartina geografica della sua città e la bandiera palestinese: l'augurio reciproco, visti i risultati di questo scambio, è che a breve si possa collaborare insieme in un nuovo progetto di cooperazione internazionale.
Gli ospiti palestinesi, visitando i servizi di Oasi2, sono apparsi molto interessati a comprendere la storia e l'evoluzione dell'organizzazione dell'Oasi2, visti i suoi 23 anni di storia: lo scambio e l'approfondimento è stato rivolto, infatti, a conoscere il senso e le modalità di intervento di una cooperativa sociale come l'Oasi 2, che coniuga scientificità dei servizi messi in campo nella lotta all'esclusione sociale agli elementi centrali del welfare in Italia e nella nostra Puglia in particolare. L'incontro è stato l'occasione per una riflessione sul senso, sulle risorse e sulle criticità relative alle modalità di lavoro del privato sociale in relazione agli enti pubblici; in particolare si è approfondito il senso dell'erogare servizi in una logica di collaborazione e non di accettazione passiva di una sorta di delega.
Lo scambio si è fatto ancora più vivace quando, con l'ausilio di materiali filmati, i palestinesi hanno avuto modo di conoscere le modalità di intervento rivolti ai migranti e, in particolare, alle donne e ai minori: i responsabili di Oasi2 hanno fatto conoscere le coordinate principali dei servizi di accoglienza e protezione sociale delle donne immigrate vittime di tratta, attivi da 11 anni; le caratteristiche del Centro Aperto Interculturale che da alcuni anni incontra donne immigrate in una logica di contaminazione reciproca attivando corsi di italiano, laboratori autobiografici, laboratori di cucina interetnica, e iniziative di sostegno alla genitorialità. Grande interesse ha suscitato poi la presentazione di Kibù, spazio interculturale per minori immigrati, attivo da un paio d'anni e portato avanti quasi esclusivamente con risorse volontarie.
Fuori programma, ma intensa e significativa, la lunga chiacchierata in arabo che la delegazione palestinese ha avviato quando, visitando gli ambienti del Centro interculturale di Oasi2, ha incontrato le diverse donne immigrate impegnate nelle abituali attività.
Successivamente, gli ospiti hanno visitato una delle sedi di Oasi2 dedicate all'aggregazione giovanile, il Centro giovanile di Ruvo di Puglia, Idee in corso. Insieme, palestinesi e italiani, utilizzando quasi per gioco le attrezzature disponibili e abitualmente usate dai ragazzi per esprimere la propria creatività, hanno continuato a confrontarsi sul senso e sulle finalità di interventi innovativi rivolti alla popolazione giovanile, cercando elementi interessanti di connessione e confronto tra il nostro contesto e quello di Hebron. In segno di stima e amicizia Kamal Dweik, componente della Municipalità di Hebron, ha consegnato la cartina geografica della sua città e la bandiera palestinese: l'augurio reciproco, visti i risultati di questo scambio, è che a breve si possa collaborare insieme in un nuovo progetto di cooperazione internazionale.