La festa patronale vista dai giovani: roba da boomer o una riscoperta dell'attualità di Nicola il Pellegrino?
L'intervista ad Alfredo Cavalieri, presidente dell'associazione Tranensis
giovedì 1 agosto 2024
11.16
Sta per entrare nel vivo la Festa Patronale di Trani dedicata a San Nicola il pellegrino, con un ricco calendario di iniziative che si terranno da venerdì 2 agosto a lunedì 5 agosto. Mercoledì 31 luglio è iniziato ufficialmente il Triduo di preparazione alle Solennità religiose legate al culto del Santo . Il 2024, peraltro, è un anno particolare: ricorre quest'anno, infatti, il 930° anniversario dall'accoglienza di San Nicola a Trani, risalente al 1094 d.C., secondo le ricostruzioni storiche.
Cosa ne pensano i giovani della Festa Patronale? È un momento cittadino che riesce a coinvolgere emotivamente anche le nuove generazioni o è una roba da boomer, per usare il linguaggio dei giovanissimi tiktoker?
Lo abbiamo chiesto ad Alfredo Cavalieri, Presidente dell'Associazione Tranensis, nata nella primavera del 2022. "Il tutto è partito, piuttosto banalmente, - si racconta - da una chat su Whatsapp in piena pandemia. Da allora, un biennio memorabile ha visto l'Associazione impegnata in prima linea per la valorizzazione della Città di Trani, la sua storia, le sue tradizioni, il suo patrimonio enogastronomico e la preziosa identità linguistica del suo dialetto attraverso convegni, passeggiate all'aria aperta, visite guidate e presentazioni di libri".
"La Festa Patronale è la festa di tutti e richiama in Città molti tranesi residenti in altre Regioni o, addirittura, all'estero. Certo, non possiamo nascondere – ha dichiarato, con un po' di rammarico, Alfredo Cavalieri – che negli ultimi anni, complice il fenomeno di de-cristianizzazione in corso, qualcosa è cambiato. San Nicola è certamente conosciuto tra i più giovani, ma molti di essi non avvertono una devozione verso il Santo Patrono e, conseguentemente, vivono la Festa Patronale come una ricorrenza di passaggio. In passato tutti, o quasi tutti, erano cristiani, quasi per obbligo. Oggi si è cristiani per scelta o vocazione. Assistiamo in questo momento ad una sorta di polarizzazione: da un lato, c'è una folta comunità di persone legatissime al culto di San Nicola e gelosa delle specificità della propria Festa Patronale, dall'altro, c'è una platea indistinta che le deride e prende in giro. Intravedo, altresì, - ha affermato Alfredo, lasciando uno spiraglio di ottimismo – un desiderio crescente di riscoperta di San Nicola e delle tradizioni tranesi, soprattutto da parte di ragazzi giovanissimi. Le nostre iniziative riscuotono, infatti, sempre grande interesse e una nutrita partecipazione. Questo ci incoraggia ad andare avanti e a proseguire su questa strada".
Cosa ne pensano i giovani della Festa Patronale? È un momento cittadino che riesce a coinvolgere emotivamente anche le nuove generazioni o è una roba da boomer, per usare il linguaggio dei giovanissimi tiktoker?
Lo abbiamo chiesto ad Alfredo Cavalieri, Presidente dell'Associazione Tranensis, nata nella primavera del 2022. "Il tutto è partito, piuttosto banalmente, - si racconta - da una chat su Whatsapp in piena pandemia. Da allora, un biennio memorabile ha visto l'Associazione impegnata in prima linea per la valorizzazione della Città di Trani, la sua storia, le sue tradizioni, il suo patrimonio enogastronomico e la preziosa identità linguistica del suo dialetto attraverso convegni, passeggiate all'aria aperta, visite guidate e presentazioni di libri".
"La Festa Patronale è la festa di tutti e richiama in Città molti tranesi residenti in altre Regioni o, addirittura, all'estero. Certo, non possiamo nascondere – ha dichiarato, con un po' di rammarico, Alfredo Cavalieri – che negli ultimi anni, complice il fenomeno di de-cristianizzazione in corso, qualcosa è cambiato. San Nicola è certamente conosciuto tra i più giovani, ma molti di essi non avvertono una devozione verso il Santo Patrono e, conseguentemente, vivono la Festa Patronale come una ricorrenza di passaggio. In passato tutti, o quasi tutti, erano cristiani, quasi per obbligo. Oggi si è cristiani per scelta o vocazione. Assistiamo in questo momento ad una sorta di polarizzazione: da un lato, c'è una folta comunità di persone legatissime al culto di San Nicola e gelosa delle specificità della propria Festa Patronale, dall'altro, c'è una platea indistinta che le deride e prende in giro. Intravedo, altresì, - ha affermato Alfredo, lasciando uno spiraglio di ottimismo – un desiderio crescente di riscoperta di San Nicola e delle tradizioni tranesi, soprattutto da parte di ragazzi giovanissimi. Le nostre iniziative riscuotono, infatti, sempre grande interesse e una nutrita partecipazione. Questo ci incoraggia ad andare avanti e a proseguire su questa strada".