La Guardia Costiera di Trani sequestra oltre 4 chili di datteri di mare
Il prodotto pescato di frodo a Barletta
domenica 21 agosto 2022
12.04
Il personale dell'Ufficio Locale Marittimo - Guardia Costiera - di Trani, sotto il coordinamento della locale Autorità Giudiziaria e del Capo del Compartimento Marittimo di Barletta, in data odierna ha sequestrato 4,5 kg di datteri di mare (Lithophaga Lithophaga) in prosecuzione all'attività investigativa da tempo avviata.
Il prodotto, oggetto dell'attività di pesca illegale, era stato pescato di frodo in località "Ariscianne" del Comune d Barletta, al confine con il Comune di Trani. I 2 soggetti erano da tempo sotto osservazione da parte degli uomini dell'Ufficio tranese, i quali stavano monitorando il fenomeno, nonché le modalità, orari e giorni di attività.
Alla vista del personale della Guardia Costiera che gli intimava l'alt su una strada chiusa, i due soggetti tentavano di eludere il controllo dirigendo nuovamente verso il mare per disfarsi del pescato abusivo, sebbene il personale riusciva a recuperare il prodotto ittico oggetto della pesca di frodo e a fermare prontamente i soggetti.
Si provvedeva, pertanto, al rigetto in mare del prodotto ittico (deperibile) su autorizzazione del P.M. di turno, previa distruzione, mentre si ponevano in custodia giudiziaria tutta l'attrezzatura utilizzata (maschera, pinne, muta, erogatore e bombole).
Resta quindi alta l'attenzione della Guardia Costiera al contrasto di reati di tale fattispecie che, non solo portano elevati profitti (il dattero di mare viene venduto al dettaglio anche a 70€/kg), ma comportano elevatissimi danni all'ecosistema marino, mentre prosegue, con la medesima intensità, l'attività del personale del Corpo delle Capitanerie di porto in tema di sicurezza in mare e della balneazione.
Il prodotto, oggetto dell'attività di pesca illegale, era stato pescato di frodo in località "Ariscianne" del Comune d Barletta, al confine con il Comune di Trani. I 2 soggetti erano da tempo sotto osservazione da parte degli uomini dell'Ufficio tranese, i quali stavano monitorando il fenomeno, nonché le modalità, orari e giorni di attività.
Alla vista del personale della Guardia Costiera che gli intimava l'alt su una strada chiusa, i due soggetti tentavano di eludere il controllo dirigendo nuovamente verso il mare per disfarsi del pescato abusivo, sebbene il personale riusciva a recuperare il prodotto ittico oggetto della pesca di frodo e a fermare prontamente i soggetti.
Si provvedeva, pertanto, al rigetto in mare del prodotto ittico (deperibile) su autorizzazione del P.M. di turno, previa distruzione, mentre si ponevano in custodia giudiziaria tutta l'attrezzatura utilizzata (maschera, pinne, muta, erogatore e bombole).
Resta quindi alta l'attenzione della Guardia Costiera al contrasto di reati di tale fattispecie che, non solo portano elevati profitti (il dattero di mare viene venduto al dettaglio anche a 70€/kg), ma comportano elevatissimi danni all'ecosistema marino, mentre prosegue, con la medesima intensità, l'attività del personale del Corpo delle Capitanerie di porto in tema di sicurezza in mare e della balneazione.