La Guardia di Finanza di Trani recupera a tassazione 800.000 euro
Denunciato un imprenditore edile, evasore totale dal 2002 al 2007
martedì 21 ottobre 2008
Militari della Compagnia Guardia di Finanza di Trani, nel quadro della lotta all'economia sommersa ed all'esito di un'attività di polizia tributaria hanno concluso una verifica fiscale nei confronti di un imprenditore edile esercente l'attività nel Comune di Trani, risultato "evasore totale" in quanto inottemperante agli obblighi fiscali per gli anni dal 2002 al 2007.
L'attività ispettiva ha permesso di accertare, attraverso l'analisi di bonifici bancari, che l'impresa, operante nel settore delle ristrutturazioni di immobili, aveva sottratto al fisco i ricavi ottenuti dai committenti dei lavori.
Al termine dell'attività ispettiva sono stati segnalati ai competenti Uffici Finanziari, per il recupero a tassazione, 800 mila euro ai fini delle Imposte Dirette e IRAP, nonché oltre 240 mila euro di IVA dovuta, mentre il titolare della ditta è stato denunciato alla competente Autorità Giudiziaria per violazione degli artt. 1 e 10 "Occultamento o distruzione di documenti contabili" del D.Lgs. 74/2000 "Nuova disciplina dei reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto".
Infine, veniva rilevato il trasferimento di somme di denaro in contanti superiori alle soglie stabilite dalle norme sulla circolazione del contante (art. 1 – comma 1 - Legge n. 197/1991 e successive modificazioni – antiriciclaggio), per cui si è provveduto alla contestazione della violazione prevista dall'art. 5 L. n. 197/91, la cui sanzione può raggiungere un ammontare sino al 40% della somma movimentata in contanti pari a euro 200.520,00.
L'attività ispettiva ha permesso di accertare, attraverso l'analisi di bonifici bancari, che l'impresa, operante nel settore delle ristrutturazioni di immobili, aveva sottratto al fisco i ricavi ottenuti dai committenti dei lavori.
Al termine dell'attività ispettiva sono stati segnalati ai competenti Uffici Finanziari, per il recupero a tassazione, 800 mila euro ai fini delle Imposte Dirette e IRAP, nonché oltre 240 mila euro di IVA dovuta, mentre il titolare della ditta è stato denunciato alla competente Autorità Giudiziaria per violazione degli artt. 1 e 10 "Occultamento o distruzione di documenti contabili" del D.Lgs. 74/2000 "Nuova disciplina dei reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto".
Infine, veniva rilevato il trasferimento di somme di denaro in contanti superiori alle soglie stabilite dalle norme sulla circolazione del contante (art. 1 – comma 1 - Legge n. 197/1991 e successive modificazioni – antiriciclaggio), per cui si è provveduto alla contestazione della violazione prevista dall'art. 5 L. n. 197/91, la cui sanzione può raggiungere un ammontare sino al 40% della somma movimentata in contanti pari a euro 200.520,00.