La Lampara tornerà “tale e quale” a quella degli anni ’50? Ipotesi per una rinascita

Ieri pomeriggio ennesimo furto nella struttura ormai pericolante

martedì 2 marzo 2021 14.34
A cura di Lucia De Mari
La Lampara tornerà "tale e quale" a quella degli anni '50? E' una ipotesi da non escludere. Anzi, è un'idea, forse un sogno. Un desiderio, diremmo, che oggi purtroppo si scontra con la realtà.

Ieri pomeriggio, infatti, ennesimo assalto da parte di malviventi per portar via ciò che resta dello storico locale notturno, ormai chiuso dal 2018 ed in stato di abbandono totale.

Ma qualcuno ancora cerca qualcosa: scardinati con una tronchesi lucchetti e catene che il Comune aveva sistemato per bloccare l'accesso alla struttura, che è segnalata come "edificio pericolante", due malviventi si sono introdotti all'interno dell'area ed hanno portato via parte di vecchie attrezzature ancora presenti.

Dopo la segnalazione di alcuni cittadini che avevano notato strani movimenti in viale De Gemmis, sul posto sono giunti i Carabinieri che hanno avviato una indagine per ricostruire l'accaduto e tentare di risalire ai responsabili, che nel frattempo si erano dileguati.

Proprio un paio di settimane fa c'era stato un sopralluogo da parte dell'assessore al patrimonio, ing. Alessandro Cervino, per verificare la situazione: "Avevamo inibito l'accesso con segnaletica, catene e lucchetti, proprio perché ciò che resta dell'edificio è pericolante. Intanto stiamo valutando il da farsi, se ci siano gli estremi per chiudere la transazione con la cooperativa lavoratori Lampara, o arrivare ad una nuova gara per l'affidamento in concessione pluriennale. In ogni caso si dovrà abbattere ciò che resta della struttura. E ricostruire".

E torniamo al sogno, al desiderio. All'idea: rifarla tale e quale a quella progettata e realizzata nel 1954? "In verità già da qualche anno – sottolinea Cervino – e cioè con l'assessore Cherubina Palmieri, si stava andando in questa direzione: è stata infatti già contattata la figlia dell'architetto Lafuente, Maria Clara, che si è detta disponibile a fornire gli elaborati progettuali del padre per una eventuale nuova realizzazione". L'architetto Lafuente, oltre a La Lampara, aveva realizzato le sue opere in diverse parti del mondo, ed in particolare a Roma alcuni tra gli edifici più significativi dell'architettura contemporanea: quello della Esso alla Magliana, l'Ippodromo di Tor di Valle, l'Air Terminal della stazione Ostiense.

Lafuente, incaricato della progettazione dall'allora sindaco Francesco Paolo Mongelli, la indicava nelle sue tavole come "Dancing El Patio" . E poi fu La Lampara. Per sempre. Ma oggi è rimasto solo il nome.
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