La levata di scudi dei dipendenti comunali

«Gli uffici del Comune funzionano. Paghiamo le inefficienze dei dirigenti manager»

martedì 20 ottobre 2009
Colpiti nell'orgoglio dalla nota di Sebastiano de Feudis in cui si riportavano le censure e le critiche dei dirigenti sull'apparato comunale, i dipendenti si difendono e, con una lettera aperta, rispediscono al mittente le accuse:

«Quando entrate nella casa umile e dignitosa di un dipendente comunale da poco pensionato, vi troverete in bella mostra nel suo salotto, una targa di ottone. Sopra una scritta in corsivo con il nome: "Con apprezzamento della Civica Amministrazione per il lavoro svolto con cordialità e sincerità". Sovente, accanto, vi è la foto della consegna, avvenuta quasi sempre tra lacrime ed abbracci. Per noi dipendenti comunali, quella targa austera e seria, di povero e dozzinale ottone è un simbolo, che significa una sola ma grande parola: lavoro. Oggi molti si divertono, quando serve ai loro interessi "politici o economici", a scaricare qualsiasi colpa sui dipendenti comunali.

Politici locali frustrati, offendono i dipendenti comunali per cercare di rifarsi la faccia imitando Brunetta. "Dirigenti manager" per coprire le proprie inadeguatezze o gli insuccessi di obiettivi mancati, scaricano sulla categoria le proprie colpe. Siamo ormai abituati a questo andazzo. Ma per questo abbiamo la consolazione di andare a guardare nei salotti dei nostri colleghi quanto splende quella umile targa e con quanta cura essi la lucidano ogni giorno, perché essa rappresenta la dignità del lavoro.

I dipendenti comunali sono come le api, facilissimo fargli del male, ma senza di esse il sistema non reggerebbe che pochi giorni. Il nostro lavoro produce vivibilità e qualità sociale del luogo in cui operiamo. Tutto dalle piccole cose alle più grandi viene prodotto dall'attività a monte dei dipendenti comunali. Siamo esecutori leali di direttive che ci vengono imposte dalla legge. I nostri salari sono tra i più bassi d'Europa: vanno dai 960 euro ai 1200 euro, al mese, a seconda della categorie cui apparteniamo. Ma il nostro lavoro quasi sempre consiste nello svolgimento di mansioni superiori. Cioè è come se ogni giorno facessimo il medico venendo pagati come infermieri. Aspettiamo arretrati da anni, e ci tramutano sempre le ore di straordinario che siamo costretti a fare in ferie, perche mancano i fondi. Le competenze economiche che ci spettano come salario aggiuntivo, non arrivano mai. Eppure, nonostante tutto, mandiamo avanti il sistema, mettendo a disposizione della città e della Amministrazione le nostre energie.

Poche unità, in settori vitali per i cittadini, mandano avanti il sistema rendendolo efficace ed all'avanguardia rispetto ad altri Comuni. L'organico è insufficiente, ma questo per noi non costituisce un ostacolo ed a volte facciamo individualmente quello che dovrebbe fare uno staff. Insomma, abbiamo chiesto di assumere più persone, ma questo sono i dirigenti che dovrebbero farlo. Oggi il Comune di Trani è organizzato e risponde puntualmente alle esigenze dei cittadini, fornendo servizi adeguati con picchi di eccellenza: servizi elettorali (unico Comune che consegna i certificati elettorali nel seggio), servizi anagrafici (tempi concorrenziali rispetto a città come Firenze), promozione di eventi culturali, turistici, attività sinergiche in campo educativo, livelli di attività integrata nei settori della sicurezza, risultati ottimali nei settori dei lavori pubblici, dell'urbanistica e dei controlli ambientali, efficienza massima in quelli del commercio e dei tributi, ed un ufficio invalidi civili all'avanguardia.

Ognuno di noi lavora per fornire il massimo sostegno ai cittadini nelle difficoltà che pur ci sono e che investono anche noi stessi, ma non possiamo essere il capro espiatorio, sempre e comunque di inefficienze altrui. "Non ci stiamo" a fare da facile serbatoio delle lamentele di tutti. Non percepiamo 80.000 euro all'anno. Noi, come gli altri dipendenti pubblici, poliziotti, infermieri, vigili del fuoco, netturbini, giardinieri, maestri, bidelli, operai, postini, siamo la struttura portante della società. Sono i "manager masterizzati" che hanno rovinato il mondo, non le api che ogni giorno sono all'opera instancabili. Alla fine della nostra carriera ci aspetta una misera pensione ed una austera targa di ottone. Ci meritiamo dignità e rispetto, non chiediamo altro».

I dipendenti comunali del Comune di Trani