La minoranza ricorre al Tar contro il Pug
Tarantini: «Il centrosinistra non fa gli interessi della città»
martedì 17 ottobre 2006
«Nel mio ultimo giorno da sindaco apprendo che i consiglieri comunali di opposizione ricorrono al Tar contro l'approvazione del Piano Urbanistico Generale avvenuta in Consiglio comunale, adducendo motivazioni di carattere burocratico piuttosto che elementi sostanziali di merito». Il sindaco dimissionario di Trani, Giuseppe Tarantini, commenta così l'iniziativa giudiziaria intrapresa dagli esponenti del centrosinistra contro lo strumento di programmazione edilizia per la città.
Con il ricorso, che sarebbe stato presentato dai consiglieri Fabbretti, Caffarella, Di Gregorio, de Feudis, Cognetti, de Laurentis, Novelli e Damascelli, si chiede al TAR la revoca della delibera di consiglio comunale per delle presunte irregolarità nella convocazione della seduta dello scorso 26 luglio. Già il mese scorso i DS annunciavano alcune verifiche sull delibera del PUG: «Avendo il Sindaco volutamente bruciato il tavolo partecipativo, abbiamo provveduto ad affidare l'incarico di verificare le condizioni tecnico-giuridiche per impugnare la delibera di adozione del PUG, oltre che i suoi contenuti ritenuti non in linea con le normative vigenti.»
«Il Pug – prosegue Tarantini – è stato abbondantemente discusso non solo in Consiglio comunale, ma anche attraverso alcuni forum pubblici a cui hanno partecipato direttamente i cittadini di Trani apportando dei propri contributi. Si tratta di uno strumento strategico di pianificazione che va nella direzione di uno sviluppo armonico di Trani, la cui crescita era ormai rimasta ferma al piano del 1968: esso ha largamente ottenuto consensi sia da parte degli stessi cittadini, sia da parte degli operatori del settore e dei tecnici. Questa iniziativa dei consiglieri comunali di opposizione dimostra ancora una volta la incoercibile natura del centrosinistra fin troppo abituata ad anteporre gli interessi della propria parte politica a quelli della città. Siamo certi che anche questa volta i tribunali ci daranno ragione. Ma, soprattutto, siamo ancora più certi che i cittadini di Trani sapranno giudicare in maniera appropriata questo comportamento.»