La politica "in-stabile" di Trani, larghe intese per il rilancio?
Da destra a sinistra la sensazione è la stessa: qualcosa sta andando storto
martedì 18 novembre 2014
7.39
Destra e sinistra, maggioranza e opposizione sembrano essere d'accordo: qualcosa, nella macchina dell'amministrazione Riserbato, sembra andare storto. La maggioranza, tra liti interne ai partiti e abbandoni, scricchiola, l'opposizione ruggisce, i cittadini si lamentano. Insomma, una situazione instabile per la politica tranese. Che, però, nell'ultimi consiglio comunale monotematico, ha trovato compattezza attorno ad un provvedimento importante: la riquantificazione delle aliquote per la Tari.
I voti favorevoli (provvedimento passato all'unanimità) sono arrivati da entrambi gli schieramenti e ciò farebbe pensare ad una sorta di accordo, quasi delle large intese, che possa unire maggioranza e opposizione su punti di vitale importanza per la città. Stefano Di Modugno, consigliere comunale del Gruppo Misto, ex Forza Italia, non lo esclude: «La maggioraza - ha dichiarato - ha dimostrato che quando ci sono sollecitazioni serie da parte di consiglieri e da parte di un gruppo, seppur di minoranza, vota favorevolmente. Su argomenti seri, la maggioranza c'è. Credo che su provvedimenti seri c'è da ragionare tra gli opposti schieramenti. Abbiamo sollecitato l'amministrazione a portare avanti programmi e progetti che rilancino l'attività economica della città».
Da sinistra, invece, l'accusa è drastica. Per Domenico De Laurentis (PD), la maggioranza è morta. Anzi, l'aver approvato una proposta voluta dalla minoranza è visto quasi alla stregua di un atto di debolezza politica. «Credo proprio non ci sia - ha spiegato il consigliere comunale -. E' un momento difficile per la città e per la maggioranza. Che credo ormai non esista più da tempo, non so se abbia mai avuto una spinta propulsiva, viaggia a vista senza un'idea di traguardo da raggiungere. Tant'è che, nell'ultimo consiglio comunale, il sindaco e gli ultimi consiglieri rimasti sono stati costretti a votare un provvedimento della minoranza».
E, sull'ipotesi larghe intese, il no è secco: «Rifiuto l'idea del governo di larghe intese. In passato c'è stata una proposta al sindaco ed alla sua squadra per raggiungere insieme pochi obiettivi qualificanti per il bene della città ma credo non sia stata recepita. Anzi, nell'ultimo consiglio, c'è stata un'offerta assurda fatta ad un consigliere comunale di minoranza: "Dicci cosa vuoi e sarai accontentato". Ad un consigliere di minoranza non possono essere fatte certe proposte». Le critiche all'attività dell'amministrazione in questi due anni sembrano trasversali: «E' mancata - prosegue De Laurentis - un'idea di futuro. E' sotto gli occhi di tutti che non sia stato fatto assolutamente nulla tranne qualche intervista ad attrici, festicciole, ma manca un'opera pubblica, una rotonda, due strisce pedonali: non è possibile amministrare in questa maniera».
Insomma, l'ipotesi di una collaborazione tra le opposte forze politiche su alcuni provvedimenti resta in piedi ma viene esclusa in toto. Potrebbe essere - l'ultimo consiglio comunale ne è l'esempio - un'idea da non sottovalutare per affrontare le emergenze di una città che soffre, con i suoi cittadini che nutrono sempre più risentimenti nei confronti della politica.
I voti favorevoli (provvedimento passato all'unanimità) sono arrivati da entrambi gli schieramenti e ciò farebbe pensare ad una sorta di accordo, quasi delle large intese, che possa unire maggioranza e opposizione su punti di vitale importanza per la città. Stefano Di Modugno, consigliere comunale del Gruppo Misto, ex Forza Italia, non lo esclude: «La maggioraza - ha dichiarato - ha dimostrato che quando ci sono sollecitazioni serie da parte di consiglieri e da parte di un gruppo, seppur di minoranza, vota favorevolmente. Su argomenti seri, la maggioranza c'è. Credo che su provvedimenti seri c'è da ragionare tra gli opposti schieramenti. Abbiamo sollecitato l'amministrazione a portare avanti programmi e progetti che rilancino l'attività economica della città».
Da sinistra, invece, l'accusa è drastica. Per Domenico De Laurentis (PD), la maggioranza è morta. Anzi, l'aver approvato una proposta voluta dalla minoranza è visto quasi alla stregua di un atto di debolezza politica. «Credo proprio non ci sia - ha spiegato il consigliere comunale -. E' un momento difficile per la città e per la maggioranza. Che credo ormai non esista più da tempo, non so se abbia mai avuto una spinta propulsiva, viaggia a vista senza un'idea di traguardo da raggiungere. Tant'è che, nell'ultimo consiglio comunale, il sindaco e gli ultimi consiglieri rimasti sono stati costretti a votare un provvedimento della minoranza».
E, sull'ipotesi larghe intese, il no è secco: «Rifiuto l'idea del governo di larghe intese. In passato c'è stata una proposta al sindaco ed alla sua squadra per raggiungere insieme pochi obiettivi qualificanti per il bene della città ma credo non sia stata recepita. Anzi, nell'ultimo consiglio, c'è stata un'offerta assurda fatta ad un consigliere comunale di minoranza: "Dicci cosa vuoi e sarai accontentato". Ad un consigliere di minoranza non possono essere fatte certe proposte». Le critiche all'attività dell'amministrazione in questi due anni sembrano trasversali: «E' mancata - prosegue De Laurentis - un'idea di futuro. E' sotto gli occhi di tutti che non sia stato fatto assolutamente nulla tranne qualche intervista ad attrici, festicciole, ma manca un'opera pubblica, una rotonda, due strisce pedonali: non è possibile amministrare in questa maniera».
Insomma, l'ipotesi di una collaborazione tra le opposte forze politiche su alcuni provvedimenti resta in piedi ma viene esclusa in toto. Potrebbe essere - l'ultimo consiglio comunale ne è l'esempio - un'idea da non sottovalutare per affrontare le emergenze di una città che soffre, con i suoi cittadini che nutrono sempre più risentimenti nei confronti della politica.