«La Provincia Bat è una cosa seria»
Dopo l’articolo de L’Espresso scrivono i dipendenti. «Ci troviamo di fronte all'ennesimo attacco mediatico alla Bat»
giovedì 11 agosto 2011
Dopo l'articolo pubblicato su L'Espresso sugli sprechi della sesta provincia pugliese (la Bat era stata definita come «un Ente che spende e spande per gettoni, auto blu e uffici scenografici, ma non ha un soldo per scuole e strade») e dopo la decisione della giunta provinciale di promuovere azioni legali nei confronti della rivista del gruppo di cui fa parte anche La Repubblica, in difesa dell'onorabilità della Bat scendono in campo i dipendenti. Alcuni di loro (appartenenti a diverse sigle sindacali) hanno inviato una lettera al presidente della Provincia, Francesco Ventola, al segretario generale, Maria De Filippo. La nota è firmata da Maria Enza Leone (dirigente sindacale aziendale della Uil Fpl Bat), da Nicola Altamura (dirigente sindacale Cisl Fps Bat), da Michele Binetti (Csa Uspppi Cuspel Bat) e da Michele Natola (Cnfsal Fenal Diccap Bat).
«Ci troviamo di fronte – scrivono i dipendenti e sindacalisti - all'ennesimo attacco mediatico alla Bat, che continua ad essere bersaglio di critiche e oggetto di morbosa attenzione da parte degli organi di stampa locale e non solo. E' davvero singolare che sia solo la Bat ad attirare tanto interesse e non anche, ad esempio, le coeve Province di Monza e Fermo, la cui istituzione al pari di quella della Bat, non è sicuramente stata indolore per la finanza pubblica. Sfigurare, violentare e danneggiare continuamente l'immagine di un Ente non può non urtare quanti ogni giorno, a vari livelli, si impegnano e lavorano tra mille difficoltà per costruirlo, farlo crescere e migliorarlo. Non può non urtare quanti, in forza del proprio spiccato senso di appartenenza ed immedesimazione, a partire dal presidente e dal segretario generale, non si sono arresi davanti a nessun tipo di difficoltà, difficoltà logistiche ed organizzative prima (dettate dall'esistenza del nulla trovato all'indomani dell'insediamento, grazie al disinteresse e all'inerzia delle Province madri) e tecniche e funzionali dopo. Naturalmente tutto questo viene sottaciuto per lasciare spazio a qualcosa che meglio si presti ad attirare l'attenzione dell'opinione pubblica, come può essere la descrizione, curata nei minimi dettagli, dell'ufficio del segretario generale».
Secondo i dipendenti «l'obiettivo della settimanale era quello di demolire con atteggiamento disfattista la Bat». «Peccato che dietro quel mostro a tre teste (come lo hanno definito) c'è tanta gente che ogni giorno lavora e si impegna, che crede nell'importanza della missione del nuovo Ente, chiamato ad ascoltare e meglio soddisfare le esigenze del territorio, e che, purtroppo, deve convivere quotidianamente con questo disfattismo imperante, dettato da non si sa bene quale motivazione recondita».
«Ci troviamo di fronte – scrivono i dipendenti e sindacalisti - all'ennesimo attacco mediatico alla Bat, che continua ad essere bersaglio di critiche e oggetto di morbosa attenzione da parte degli organi di stampa locale e non solo. E' davvero singolare che sia solo la Bat ad attirare tanto interesse e non anche, ad esempio, le coeve Province di Monza e Fermo, la cui istituzione al pari di quella della Bat, non è sicuramente stata indolore per la finanza pubblica. Sfigurare, violentare e danneggiare continuamente l'immagine di un Ente non può non urtare quanti ogni giorno, a vari livelli, si impegnano e lavorano tra mille difficoltà per costruirlo, farlo crescere e migliorarlo. Non può non urtare quanti, in forza del proprio spiccato senso di appartenenza ed immedesimazione, a partire dal presidente e dal segretario generale, non si sono arresi davanti a nessun tipo di difficoltà, difficoltà logistiche ed organizzative prima (dettate dall'esistenza del nulla trovato all'indomani dell'insediamento, grazie al disinteresse e all'inerzia delle Province madri) e tecniche e funzionali dopo. Naturalmente tutto questo viene sottaciuto per lasciare spazio a qualcosa che meglio si presti ad attirare l'attenzione dell'opinione pubblica, come può essere la descrizione, curata nei minimi dettagli, dell'ufficio del segretario generale».
Secondo i dipendenti «l'obiettivo della settimanale era quello di demolire con atteggiamento disfattista la Bat». «Peccato che dietro quel mostro a tre teste (come lo hanno definito) c'è tanta gente che ogni giorno lavora e si impegna, che crede nell'importanza della missione del nuovo Ente, chiamato ad ascoltare e meglio soddisfare le esigenze del territorio, e che, purtroppo, deve convivere quotidianamente con questo disfattismo imperante, dettato da non si sa bene quale motivazione recondita».