La sanità "solidale" salverà il diritto alla salute?

Strutture come l'ambulatorio Moscati per integrare quelle istituzionali e pubbliche

lunedì 15 aprile 2019 6.22
A cura di Giovanni Ronco
Mi ha molto colpito l'inaugurazione dell' ambulatorio "San Giuseppe Moscati" realizzato in favore delle persone bisognose, quelle più a rischio di soccombere a fronte dei tagli inferti alla sanità. Strutture come queste hanno l'obiettivo d'integrare, negli intenti dei fondatori, quelle pubbliche, istituzionali. Ma a tal proposito, molto ficcante, provocatorio e significativo è stato l'intervento, in occasione della presentazione dell'ambulatorio, del responsabile della Caritas locale, don Raffaele Sarno.

In tempi in cui la cura verso il debole è negata e molti, quando si trovano dinanzi a persone sofferenti che appartengono alle fasce sociali popolari, anonime, girano la testa dall'altra parte, bisogna dare massima valorizzazione e risalto alle iniziative come quella che ha portato l'edificazione del Centro Moscati. " Centri come questi" - ha detto don Raffaele con un'altra frase a metà tra il paradossale ed il provocatorio- bisognerebbe augurarsi che vengano chiusi quanto prima", alludendo al fatto che di per se, la sanità pubblica avrebbe già dovuto provvedere alla tutela diretta e completa delle fasce sociali più bisognose e che i poveri non debbano avere bisogno di strutture "integrative".

La forza di persone di buona volontà basterà non solo ad integrare, ma probabilmente a sostituire il soddisfacimento di quell'elementare diritto di ogni cittadino: quello della salute? Meditiamo su questo tema e cerchi, chi può, ed in ogni modo, di dare il suo contributo perché il Centro intitolato a San Giuseppe Moscati operi con successo ed efficacia.