La sindrome di Homer Simpson

Una nuova pagina della rubrica "Cinema e scienza" del dottor Labianca

sabato 21 novembre 2020
Il 17 dicembre 1989 andò in onda su FOX America la prima puntata dei Simpson, e da 31 anni entrano ogni giorno in milioni di case. Fin dalle prime puntate ci siamo resi conto di come il personaggio sia steriotipato: rozzo, obeso, maldestro, pigro, ignorante. Per quanto ci abbia fatto ridere il personaggio deve anche farci pensare!

Infatti nell'evoluzione di questo personaggio sono stati esagerati degli aspetti, gli stessi aspetti che l'hanno reso celebre, ma se pensassimo alla vita reale, quella fuori dal grande schermo, potremmo considerarlo così leggendario?

Secondo una ricerca dell'OMS il 23% degli adulti e l'81% degli adolescenti in età scolare sono sedentari e, la sedentarietà e l'inattività fisica rientrano tra i 10 fattori di rischio principali per la mortalità. Tutto questo è stato correlato ad un aumento delle comodità ed anche dell'industrializzazione, tanto che potremmo parlare di "Sindrome di Homer Simpson". Bene, detto così potrebbe anche far ridere, ma pensateci per un momento, sapete come vivreste se foste come Homer?

Il sovrappeso e l'obesità sono fattori di rischio importanti per lo sviluppo di malattie cardiovascolari, si generebbe stanchezza cronica e difficoltà nel svolgere normali cose quotidiane, difficoltà respiratorie, malattie metaboliche, difficoltà della deambulazione e una serie di aspetti psicologici negativi.

Uscire dalla sedentarietà e avere uno stile di vita sano significa avere un miglioramento della qualità della vita. L'OMS ha indicato una serie di consigli per una quantità minima di attività fisica quotidiana che consente di migliorare la salute a qualsiasi fascia di età.