La storia di Lestingi diventa un caso politico
Laurora (Pd): «Tarantini dimostri di essere il sindaco di tutti»
sabato 3 ottobre 2009
«La gente passa avanti come se niente fosse.
Alcuni si domandano: ma perché si incatena quello li'?
Addirittura qualche altro ipotizza che è lui che non vuole lavorare (al danno, la beffa..)
. La giostra, è il caso di dirlo, comincia a girare nel 2004 quando si comincia ad ipotizzare di dover liberare piazza Plebiscito ed esplode nel settembre 2006 quando si procede allo sgombero forzoso delle giostrine che da tanti anni erano presenti in quella piazza.
Da allora è stato un susseguirsi di contenziosi di diverso tipo. Il giostraio invoca l'applicazione della legge 337/68 e, se non è intervenuta qualche fonte normativa in grado di porla nel nulla, quella legge va applicata. Sarebbe apprezzata da tutti una ritrovata capacità di dialogo da parte delle istituzioni locali che hanno potere decisionale in merito a cominciare dal Sindaco. Qui non si tratta di agevolare o avvantaggiare qualcuno, si tratta semplicemente di riconoscere un diritto sancito dalla costituzione che è quello al lavoro.
Se il Sindaco riterrà che tale diritto non esista che lo dica pure: se uno si incatena non vuol dire che abbia per forza ragione, ma neanche per forza torto. Le istituzioni, soprattutto quelle locali, sono quelle più vicine ai cittadini e vedere l'assenza di dialogo non da un immagine entusiasmante. Solitamente un Sindaco quando viene eletto il giorno dopo dichiara di voler essere il Sindaco di Tutti; bene il Sindaco di Trani oggi ha l'occasione di dimostrare che queste frasi non sono sterili enunciazioni di principio. Se qualcosa si muoverà sarà un segno di maturità civica prescindendo dall'appartenenza politica. La solidarietà in questi casi con chi è da solo contro tutti è d'obbligo, ma di solidarietà non si campa, di lavoro si».
Tommaso Laurora PD Trani
Da allora è stato un susseguirsi di contenziosi di diverso tipo. Il giostraio invoca l'applicazione della legge 337/68 e, se non è intervenuta qualche fonte normativa in grado di porla nel nulla, quella legge va applicata. Sarebbe apprezzata da tutti una ritrovata capacità di dialogo da parte delle istituzioni locali che hanno potere decisionale in merito a cominciare dal Sindaco. Qui non si tratta di agevolare o avvantaggiare qualcuno, si tratta semplicemente di riconoscere un diritto sancito dalla costituzione che è quello al lavoro.
Se il Sindaco riterrà che tale diritto non esista che lo dica pure: se uno si incatena non vuol dire che abbia per forza ragione, ma neanche per forza torto. Le istituzioni, soprattutto quelle locali, sono quelle più vicine ai cittadini e vedere l'assenza di dialogo non da un immagine entusiasmante. Solitamente un Sindaco quando viene eletto il giorno dopo dichiara di voler essere il Sindaco di Tutti; bene il Sindaco di Trani oggi ha l'occasione di dimostrare che queste frasi non sono sterili enunciazioni di principio. Se qualcosa si muoverà sarà un segno di maturità civica prescindendo dall'appartenenza politica. La solidarietà in questi casi con chi è da solo contro tutti è d'obbligo, ma di solidarietà non si campa, di lavoro si».
Tommaso Laurora PD Trani