"La strada bagnata", allo Spirito Santo il romanzo di Marianna Montenero
Ecco la recensione di Giovanni Ronco
venerdì 15 luglio 2016
1.11
Nell'ambito del programma "Parrocchia Aperta", che prevede incontri di intrattenimento e approfondimento organizzati per l'estate 2016 dalla Parrocchia Spirito Santo in collaborazione con l'Oratorio Circolo Anspi Carica, oggi, 15 luglio alle ore 20.30, il Parroco Don Mimmo Gramegna propone la presentazione del romanzo La strada bagnata dell'autrice tranese Marianna Montenero. Moderato da Gaetano Attivissimo e Paola Mauro, l'incontro avrà luogo nel cortile esterno antistante la chiesa.
Il libro è stato recensito dal docente della scuola Baldassarre, Giovanni Ronco. «È un esordio brillante - scrive - quello di Marianna Montenero alle prese con la prosa, dopo le prime prove letterarie dedicate alla poesia. La sperimentazione narrativa, legata alla originale scommessa contenutistica del portalettere che diventa dominus e deus ex machina dell'azione dei vari personaggi, si sposa con la dedizione per la tradizione legata alla descrizione elegante e particolareggiata dei luoghi e alla caratterizzazione ricca di sfumature psicologiche dei personaggi».
«Stiamo parlando - prosegue Ronco - de "La strada bagnata", un romanzo che potremmo definire pedagogico ma al tempo stesso intimista. Trasmette messaggi chiari: la nostra vita ha dei punti di riferimento, dei cardini ben precisi. Una roccia di evangelica memoria sulla quale il protagonista e di riflesso gli altri personaggi fondano le loro esistenze: l'amore, l'amicizia, la preghiera, la Fede, la convinzione che il destino (per i laici) e/o la Divina Provvidenza (per i cattolici) orientano la vita degli uomini attraverso un disegno, un percorso ben preciso e l'altro punto fermo: le persona a noi care, anche quando non ci sono più si fanno "coautori" di quel disegno».
È ancora. «Le vite degli altri, parafrasando il titolo d'un film, sono "viste" dal protagonista portalettere e subito dopo, incrociando i destini e le strade dei personaggi, proprio attraverso le lettere recapitate, prendono corpo le storie dei singoli, i loro intrecci, irradiando i loro sentimenti. Sono sensazioni positive quelle trasmesse dal romanzo di Marianna Montenero: una fiducia per la vita che può sempre trovare un risvolto decisivo, una svolta di luce, annullando l'anello debole delle esperienze dolorose, degli incontri sbagliati. Sullo sfondo, l'amore verso il prossimo, declinato nelle varie circostanze legate alle storie dei personaggi, fa da collante alle vicende narrate, che dopo le peripezie e le delusioni, trovano il varco di salvezza, lo squarcio di salvezza di montaliana memoria».
«La passione dell'autrice per la ricerca psicologica si avverte chiaramente in alcuni profili e disamine riguardanti gli uomini e le donne del romanzo, a cominciare dal portalettere. Tra gli spunti interessanti del romanzo, l'attenzione per la dimensione del "paese", come luogo dell'anima, punto di riferimento che sappia conservare la dimensione di comunità legata da saldi valori: Sant'Angelo Le Fratte è un paesino della Basilicata in cui è ambientata la storia. E' chiaro dunque l'intento di salvaguardare le tradizioni del Sud Italia, attraverso la descrizione di luoghi che tendono ad essere dimenticati o ignorati dal grande pubblico. Un recupero degli antichi valori che farà bene al lettore, come già avvenuto per i personaggi del romanzo».
Il libro è stato recensito dal docente della scuola Baldassarre, Giovanni Ronco. «È un esordio brillante - scrive - quello di Marianna Montenero alle prese con la prosa, dopo le prime prove letterarie dedicate alla poesia. La sperimentazione narrativa, legata alla originale scommessa contenutistica del portalettere che diventa dominus e deus ex machina dell'azione dei vari personaggi, si sposa con la dedizione per la tradizione legata alla descrizione elegante e particolareggiata dei luoghi e alla caratterizzazione ricca di sfumature psicologiche dei personaggi».
«Stiamo parlando - prosegue Ronco - de "La strada bagnata", un romanzo che potremmo definire pedagogico ma al tempo stesso intimista. Trasmette messaggi chiari: la nostra vita ha dei punti di riferimento, dei cardini ben precisi. Una roccia di evangelica memoria sulla quale il protagonista e di riflesso gli altri personaggi fondano le loro esistenze: l'amore, l'amicizia, la preghiera, la Fede, la convinzione che il destino (per i laici) e/o la Divina Provvidenza (per i cattolici) orientano la vita degli uomini attraverso un disegno, un percorso ben preciso e l'altro punto fermo: le persona a noi care, anche quando non ci sono più si fanno "coautori" di quel disegno».
È ancora. «Le vite degli altri, parafrasando il titolo d'un film, sono "viste" dal protagonista portalettere e subito dopo, incrociando i destini e le strade dei personaggi, proprio attraverso le lettere recapitate, prendono corpo le storie dei singoli, i loro intrecci, irradiando i loro sentimenti. Sono sensazioni positive quelle trasmesse dal romanzo di Marianna Montenero: una fiducia per la vita che può sempre trovare un risvolto decisivo, una svolta di luce, annullando l'anello debole delle esperienze dolorose, degli incontri sbagliati. Sullo sfondo, l'amore verso il prossimo, declinato nelle varie circostanze legate alle storie dei personaggi, fa da collante alle vicende narrate, che dopo le peripezie e le delusioni, trovano il varco di salvezza, lo squarcio di salvezza di montaliana memoria».
«La passione dell'autrice per la ricerca psicologica si avverte chiaramente in alcuni profili e disamine riguardanti gli uomini e le donne del romanzo, a cominciare dal portalettere. Tra gli spunti interessanti del romanzo, l'attenzione per la dimensione del "paese", come luogo dell'anima, punto di riferimento che sappia conservare la dimensione di comunità legata da saldi valori: Sant'Angelo Le Fratte è un paesino della Basilicata in cui è ambientata la storia. E' chiaro dunque l'intento di salvaguardare le tradizioni del Sud Italia, attraverso la descrizione di luoghi che tendono ad essere dimenticati o ignorati dal grande pubblico. Un recupero degli antichi valori che farà bene al lettore, come già avvenuto per i personaggi del romanzo».