La Uil rassicura gli ex Franzoni: nessuno resterà a casa

Progetto di recupero di elettrodomestici per 130 unità lavorative. Il Comune di Trani fornirà gratuitamente un suolo

giovedì 16 maggio 2013 18.45
Un ulteriore passo in avanti è stato fatto nei giorni scorsi sull'emblematica vertenza Franzoni di Trani. Infatti presso la sede dell'assessorato al lavoro della Regione Puglia si è svolto un importante incontro per la realizzazione del progetto de assemblaggio dei piccoli elettrodomestici. Presenti la task-force per l'occupazione della Regione Puglia, Puglia Sviluppo, l'amministrazione provinciale della Bat, l'amministrazione comunale di Trani, Esipuglia, Cgil, Cisl E Uil Regionali, Uiltec, Filctem e Femca.

I punti rilevanti posti all'attenzione dei presenti erano gli ausili economici previsti per lo sviluppo del progetto, l'area utilizzabile per il conferimento degli elettrodomestici rottamati e la formazione professionale e possibile strumentazione sociale per i lavoratori ex Franzoni Filati di Trani interessati alla ricollocazione lavorativa.

L'amministrazione comunale di Trani ha confermato la disponibilità a concedere a titolo gratuito in comodato d'uso di una superficie adeguata alle necessità di raccolta e di stoccaggio dei piccoli elettrodomestici. La Regione Puglia attraverso "Puglia Sviluppo" si è resa disponibile a sostenere il percorso progettuale. La Provincia di Barletta-Andria-Trani ha confermato la disponibilità a sostegno dei processi di formazione degli ex lavoratori Franzoni Filati di Trani dopo il conseguirsi dell'avviamento e la collocazione al lavoro degli stessi. A tal proposito si dovranno valutare delle forme di sostegno al fine di evitare costi aggiuntivi al percorso progettuale. Le parti presenti hanno convenuto, considerando lo stato di avanzamento del confronto, sulla necessità di incontrare il consorzio RAEE. Sarà la Regione Puglia a chiedere al Ministero dello Sviluppo Economico di convocare il consorzio RAEE per la definizione e per l'avvio del progetto de assemblaggio.

«Desideriamo ricordare a tutti – spiegano dalla Uil - che questo percorso non lascerà nessuno degli ex lavoratori Franzoni senza risposta. Infatti il progetto prevede un avvio con 40 unità, a regime ne prevede 130 unità lavorative. La lotta dei lavoratori ex Franzoni ha sviluppato un modello di sindacato che ha l'ambizione di essere una parte fortemente attiva sul percorso di uscita dalla crisi. Mettere insieme tutti nel ricercare l'azione di sistema è l'unica ricetta possibile contro il degrado sociale ed economico che ha raggiunto livelli impensabili».