La vecchia chiesa di Santa Lucia

L'Unione Cattolici Giuristi Cattolici della sezione Trani ne ripercorre la storia

domenica 13 dicembre 2020 11.33
La sera del 27 marzo 1991 il nuovo Arcivescovo di Trani S. E. Mons. Carmelo Cassati benediva la Chiesa di Santa Lucia, restituendola, così, al culto religioso.

Il Consiglio Direttivo dell'UGCI di Trani, infatti, constatando la necessità di rinvenire una sede dove poter svolgere le proprie attività, chiedeva alla civica Amministrazione di Trani la disponibilità dell'antica chiesa di Santa Lucia, in stato di abbandono, ubicata all'interno del Palazzo Gadaleta, sede della Procura Circondariale, al fine utilizzarla per l'attività dell'UGCI nonché per lo svolgimento di attività religiose della stessa associazione.

L'Amministrazione Tranese, ritenuta la necessità di restituire l'antica chiesa ai vecchi splendori e avviati prontamente i lavori di recupero, portandoli a termine in tempi brevi e con risultati lusinghieri, con delibera del 18 aprile 1991, concedeva in comodato gratuito la chiesa di Santa Lucia all'UGCI- sezione di Trani, stipulando il relativo atto pubblico il 23 settembre 1991.

Cenni storici sulla Chiesa di S. Lucia


La chiesa di Santa Lucia si trova sul lato di ponente del porto di Trani, in prossimità dell'omonima Torre; sul lato orientale c'è la chiesa di San Antuono Abate incorporata nel bastione del Fortino, fra i muri esterni della città; si estendono nel mare al di fuori del porto, il molo di San Antuono e rispettivamente il molo di Santa Lucia.

Il porto di Trani si è formato nel tempo dalla foce allargata di un flumicellus le cui acque scendevano dalle vicine alture della Murgia; intorno al porto si formò così nel tempo un nucleo di pescatori che aumentò pian piano fino a costituire un vero e proprio centro urbano con una intesa attività commerciale. Di qui la nascita dei c.d. "Statuti Marittimi".

Ed è in questo periodo di grande splendore e ricchezza per la città di Trani che venne costruita la chiesetta di Santa Lucia: se ne ha testimonianza in uno scritto del 1145.

E' uno dei pochi esemplari superstiti in Puglia delle chiese coperte a cupola, con le volte a mezza botte; come la chiesa di Santa Lucia sono rimaste a Trani la chiesa della SS. Trinità di Cava (così detta dai monaci benedettini provenienti da Cava dei Tirreni, oggi chiamata chiesa di S. Francesco), la chiesa di S. Basilio (oggi S. Andrea), e la chiesa di San Antuono Abate.

Si accedeva alla chiesetta di S. Lucia attraverso una strettoia posta di fianco alla chiesetta di San Nicolino, in via della Spina (oggi chiamata via Prologo): tale viuzza, posta fra le case, venne chiusa nel 1660 per motivi di sicurezza dal Barone D' Amato, Preside della Provincia di Trani.

Della chiesetta di S. Lucia resta oggi, dopo diversi restauri, il portale originario scolpito con motivi a perline o a grani di rosario, e il piccolo rosone. Il delicato motivo del portale è stato ripreso ad ornamento del Ciborio sull'altare dal noto scultore locale Nicola Scaringi.

Nel XVII sec. la chiesetta venne inglobata nel Palazzo Gadaleta, che fu allora costruito allorchè la famiglia Gadaleta, originaria di Molfetta, venne integrata in uno dei quattro seggi di Trani, e precisamente nel seggio di San Marco, per atto del Notaio Pompeo Sandoli del 20 luglio 1647; l'edificio, di severa e possente architettura, fu uno dei tanti edifici costruiti in quel periodo felice della storia di Trani, che da centro marinaro e commerciale andava assumendo l'aspetto di centro amministrativo e giudiziario della provincia. Infatti Trani dal 1585 al 1809 fu sede e capoluogo di tali funzioni, svolte all'interno del maestoso palazzo della Sacra Regia Udienza. Lo stesso Palazzo Gadaleta, contenente la chiesetta di Santa Lucia, fu sede di Tribunale dal 1862 al 1911. Oggi ospita gli uffici di alcune sezioni del Tribunale e l'Ufficio NEP.