Laboratorio: dalle cappe ai purificatori d'aria, tutta la strumentazione indispensabile

Come lavorare in sicurezza e igiene

giovedì 25 maggio 2023
In un laboratorio di tipo chimico, farmaceutico o di altra natura, è indispensabile avere gli strumenti necessari per poter lavorare al meglio e in tutta sicurezza, a partire dalle cappe aspiranti fino ad arrivare ai purificatori d'aria, passando per gli isolatori farmaceutici per le preparazioni sterili.

I rivenditori di questi dispositivi sanno che a fare la differenza saranno la qualità dei materiali e la cura dei dettagli, a cominciare dai comandi semplici e intuitivi, magari con un touch screen, o impostazioni da regolare anche a distanza di tempo.

L'importanza della cappa da laboratorio


La cappa da laboratorio può essere di due diverse tipologie: a flusso laminare verticale oppure a flusso laminare orizzontale. La prima, grande differenza, è nel grado di protezione che conferiscono i due modelli: il verticale garantisce sterilità sia all'ambiente di lavoro che all'operatore, convogliando l'aria di scarto lontano da lui; l'orizzontale, invece, si limita al campione in lavorazione.

Una cappa laminare verticale, a sua volta, si può scegliere di tipo I, il che significa che la protezione per l'operatore non viene garantita al 100% in quanto l'aria in entrata non viene pre-filtrata; vi è comunque un filtro Hepa che trattiene efficacemente particelle di pochissimi micron di grandezza.

Nel tipo II i filtri Hepa sono doppi, quindi con protezione in entrambi i sensi e finiture in acciaio inox altamente sterile. Infine, nelle cappe di tipo III i filtri sono 3 di cui uno posto direttamente sotto al piano di lavoro per proteggere l'operatore anche dai patogeni più nocivi. La protezione viene conferita anche da un pannello in vetro, isolante e basculante per una maggiore operatività.

Le cappe a flusso orizzontale, invece, pur avendo una zona di pre-filtraggio dedicata, per conformazione investono con il flusso d'aria l'operatore, quindi vengono utilizzate unicamente laddove il rischio biologico sia pressoché assente. Ovviamente, ognuno di questi modelli può essere personalizzabile nelle misure.

Dai purificatori d'aria agli strumenti analitici


Un purificatore d'aria sterilizza l'ambiente in modo che divenga di nuovo salubre anche dopo lavorazioni complesse e contribuisce a eliminare anche i vapori nocivi di reazioni chimiche o similari. Vi sono dispositivi che possono essere abbinati a bracci mobili e snodati da posizionare direttamente dove serve, collegandoli a cappe di aspirazione a muro e personalizzando così il sistema purificatore a seconda delle singole esigenze.

In laboratorio non possono mancare nemmeno incubatori a temperatura e umidità controllate, indispensabili per ottenere i preparati necessari in un ambiente protetto e regolato automaticamente o manualmente.

Le condizioni dei campioni, poi, possono essere sempre monitorate grazie a software dedicati che rimandino tutti i parametri al fine di avere riscontri continui anche da remoto. In questi incubatori o isolatori, è anche possibile inserire il corretto flusso di CO2 dove serve.

Un laboratorio può poi ospitare stufe ed essiccatori, utili per separare la parte liquida dalla parte solida in preparazioni specifiche. In altri casi, dopo lavaggio e sterilizzazione sono fondamentali per asciugare in maniera ottimale la strumentazione.

Un'autoclave da laboratorio è un altro strumento imprescindibile che non solo ripulisce, ma sterilizza letteralmente provette e componenti perché possano essere riutilizzati in sicurezza e senza rischio di alcun tipo di contaminazione. L'ampiezza e il numero di ripiani e alloggiamenti si può scegliere sempre in base alle esigenze specifiche.

Infine, vi sono tutta una serie di strumenti analitici atti a centrifugare, mescolare o suddividere campioni e parti di essi, con capacità differenti e sistemi computerizzati che consentono di impostare di volta in volta tutti i parametri necessari senza alcun margine di errore.