Lampara, tra gli interessati alla sua gestione c'è anche un'azienda di carciofi
Bottaro: «Quando si fa una gara pubblica è difficile che il contraente sia quello giusto»
mercoledì 1 agosto 2018
13.47
Un ampio capitolo dell'ultimo Consiglio Comunale è stato dedicato al caso Lampare che nell'ultimo mese è stato al centro della cronaca locale. Come già reso noto, il noto locale della dolcevita tranese è stato messo all'asta dall'amministrazione con un importo di base pari a 72.480 euro. La cooperativa che gestisce La Lampara dal 2013 ha portato avanti una trattativa lunga due anni poi, all'improvviso, il bando.
E' stato in particolar il consigliere Lovecchio a prendere posizione ed esprimere il suo forte dissenso per la situazione attuale: «Avrei voluto fare i complimenti all'amministrazione sulla vicenda Lampara, purtroppo non è così, si è arrivati a una brusca sospensione a maggio 2018. A quella gara sono arrivate 7 manifestazioni d'interesse, una delle quali si occupa di carciofi. Sono affezionato, come tutti i tranesi, a quel locale, e ritengo che la cooperativa sia composta da persone perbene, qualora l'immobile vada in mani sbagliate ritengo che l'assessore al patrimonio ne sarà responsabile».
A rassenerare gli animi ci ha pensato il sindaco Bottaro che ha dichiarato: «Io ero il primo che per assurdo candeggiavo una transazione con chi c'era dentro. Quando si fa una gara è difficile che il contraente sia quello giusto. La città ci chiedeva il ripristino delle gare pubbliche. Io chiedo che i dirigenti facciano tutte le verifiche necessarie sull'aggiudicatario».
E' stato in particolar il consigliere Lovecchio a prendere posizione ed esprimere il suo forte dissenso per la situazione attuale: «Avrei voluto fare i complimenti all'amministrazione sulla vicenda Lampara, purtroppo non è così, si è arrivati a una brusca sospensione a maggio 2018. A quella gara sono arrivate 7 manifestazioni d'interesse, una delle quali si occupa di carciofi. Sono affezionato, come tutti i tranesi, a quel locale, e ritengo che la cooperativa sia composta da persone perbene, qualora l'immobile vada in mani sbagliate ritengo che l'assessore al patrimonio ne sarà responsabile».
A rassenerare gli animi ci ha pensato il sindaco Bottaro che ha dichiarato: «Io ero il primo che per assurdo candeggiavo una transazione con chi c'era dentro. Quando si fa una gara è difficile che il contraente sia quello giusto. La città ci chiedeva il ripristino delle gare pubbliche. Io chiedo che i dirigenti facciano tutte le verifiche necessarie sull'aggiudicatario».