Lanterne in cielo e tanta emozione: ieri a Colonna è vibrata "La baia di Zappanderr"
Un commosso ultimo saluto al tranese animatore sul web ma soprattutto in quel trullo bianco che porterà sempre il suo nome e la sua memoria
venerdì 7 giugno 2024
13.29
È stato bello esserci, è stato bello condividere, sorridere, emozionarsi sulle note de "Gli Angeli" di Vasco Rossi che hanno accompagnato il volo delle lanterne che sempre più in alto parevano diventare stelle.
"Puoi prendere per la coda una cometa e girando per l'universo te ne vai", i versi di Eros Ramazzotti sembravano scritti per accompagnare quel momento quasi magico, sublime, a salutare un amico, anzi, un amicone che d'un tratto è andato via. Che scherzo, ha detto qualcuno, vai a vedere che Zappander adesso sbuca da qualche parte e ci dice a modo suo, "We papareule , ng' aveite credeute !!?? ieie nan'zó murte, e stáche ancoure dò en mezze a vè...".
Tanti affezionati, amici, ma anche tanti curiosi che di Mauro hanno sentito parlare solo in questi due giorni. Ma che faceva per essere così popolare? Chiedevano alcuni. Faceva ridere, faceva stare bene, amava il mare e la bella compagnia, lo divertiva essere diventato popolare ed essere dissacrante anche lì, sul web dove si vende fumo, dove si creano illusioni, lui che invece tra uno scopone con gli amici e un polipo appena pescato non mancava di dire la sua su quello che capitava e con il suo gruppo di amici allo stesso tempo spiegava che la vita vera era nel contatto umano, nell'amore per la natura, per il mare, quel mare che amava e gli scorreva nelle vene da sempre.
Il saluto a Mauro in quella che ieri davvero era la Baia non più dei Pescatori ma La baia di Zappander, è stato organizzato dai suoi amici, tra cui Giacomo Casalino, il giovane amico che aveva intuito che quel pezzo di tranesità potesse funzionare sul web, con cura e tanto affetto, tra quelle lanterne, la musica, il drone che ha ripreso dall'alto la commozione, i sorrisi, le battute, le lacrime di sua mamma, di sua figlia Clarissa, dei suoi cari, che vedevano salire in cielo quelle fiammelle.
"Pulite tutto, che Mauro ci teneva!", si sentiva dire dai suoi amici ieri sera, amici che proprio tenendo conto di questo hanno scelto lanterne biodegradabili e non inquinanti: quel palloncino forse a forma di cuore, l'unica deroga a un rispetto che Mauro dimostrava ogni giorno nella cura della baia.
I video di Mauro resteranno virali in rete e creeranno quella magia consentita ai personaggi noti di essere visti e rivisti, di far sorridere ancora. Ma soprattutto, passando di là da quel trullo, sarà a Trani che quella magia resterà viva e la baia dei pescatori per tanti, tantissimi, resterà davvero la baia di Zappanderr. E mentre "I Wish you were here", vorrei che fossi qui, accompagnava il sopraggiungere della sera, il mare e il cielo di Trani hanno dato spettacolo con un crepuscolo meraviglioso, quello che incantava Mauro, innamorato della natura e della sua città, che tra gli affetti tributati ha visto anche quello del poeta Francesco Pansitta, pronto a salutarlo una delle sue poesie in vernacolo.
"Puoi prendere per la coda una cometa e girando per l'universo te ne vai", i versi di Eros Ramazzotti sembravano scritti per accompagnare quel momento quasi magico, sublime, a salutare un amico, anzi, un amicone che d'un tratto è andato via. Che scherzo, ha detto qualcuno, vai a vedere che Zappander adesso sbuca da qualche parte e ci dice a modo suo, "We papareule , ng' aveite credeute !!?? ieie nan'zó murte, e stáche ancoure dò en mezze a vè...".
Tanti affezionati, amici, ma anche tanti curiosi che di Mauro hanno sentito parlare solo in questi due giorni. Ma che faceva per essere così popolare? Chiedevano alcuni. Faceva ridere, faceva stare bene, amava il mare e la bella compagnia, lo divertiva essere diventato popolare ed essere dissacrante anche lì, sul web dove si vende fumo, dove si creano illusioni, lui che invece tra uno scopone con gli amici e un polipo appena pescato non mancava di dire la sua su quello che capitava e con il suo gruppo di amici allo stesso tempo spiegava che la vita vera era nel contatto umano, nell'amore per la natura, per il mare, quel mare che amava e gli scorreva nelle vene da sempre.
Il saluto a Mauro in quella che ieri davvero era la Baia non più dei Pescatori ma La baia di Zappander, è stato organizzato dai suoi amici, tra cui Giacomo Casalino, il giovane amico che aveva intuito che quel pezzo di tranesità potesse funzionare sul web, con cura e tanto affetto, tra quelle lanterne, la musica, il drone che ha ripreso dall'alto la commozione, i sorrisi, le battute, le lacrime di sua mamma, di sua figlia Clarissa, dei suoi cari, che vedevano salire in cielo quelle fiammelle.
"Pulite tutto, che Mauro ci teneva!", si sentiva dire dai suoi amici ieri sera, amici che proprio tenendo conto di questo hanno scelto lanterne biodegradabili e non inquinanti: quel palloncino forse a forma di cuore, l'unica deroga a un rispetto che Mauro dimostrava ogni giorno nella cura della baia.
I video di Mauro resteranno virali in rete e creeranno quella magia consentita ai personaggi noti di essere visti e rivisti, di far sorridere ancora. Ma soprattutto, passando di là da quel trullo, sarà a Trani che quella magia resterà viva e la baia dei pescatori per tanti, tantissimi, resterà davvero la baia di Zappanderr. E mentre "I Wish you were here", vorrei che fossi qui, accompagnava il sopraggiungere della sera, il mare e il cielo di Trani hanno dato spettacolo con un crepuscolo meraviglioso, quello che incantava Mauro, innamorato della natura e della sua città, che tra gli affetti tributati ha visto anche quello del poeta Francesco Pansitta, pronto a salutarlo una delle sue poesie in vernacolo.