Laura Escalada racconta Astor Piazzolla: «Era un genio ma non sapeva di esserlo»

La moglie del grande maestro è cittadina onoraria di Trani. L'INTERVISTA

sabato 22 febbraio 2020 09.00
A cura di Giuseppe Di Bisceglie
Laura Escalada da oggi è cittadina onoraria di Trani. Una donna che, dopo aver passato gran parte della sua vita accanto al grande maestro di origini tranesi Astor Piazzolla, oggi gira il mondo con la sua Fondazione per mantenere viva la produzione artistica di uno dei più grandi musicisti del XX secolo, quel genio del tango con l'Italia, la Puglia e Trani nel cuore.

In una informale chiacchierata, Laura Escalada ci ha raccontato alcuni aneddoti della vita di Astor Piazzolla legati alla città di Trani, al suo legame con la Puglia, con il ricordo sempre vivo di quel concerto rimasto alla storia, tenutosi il 29 marzo del 1987 nella meravigliosa Cattedrale di Trani. Per la prima volta quel luogo sacro apriva le sue porte ad un concerto di musica non sacra. Un onore per il maestro, un grande onore per la città di Trani. In quel concerto, rimasto nella storia della città, Piazzolla pianse. Era il segno tangibile di un legame forte con quei luoghi, il ricordo della sua famiglia, delle sue radici. Commozione palpabile che coinvolse anche i 700 spettatori giunti in Cattedrale per ascoltare le musiche del maestro.

Qual era il rapporto di Astor con la sua Puglia?
Astor amava con passione la Puglia. Era un uomo estremamente discreto ma quando siamo venuti in Puglia ci ha tenuto a ritornare lì dove si trovava la casa dei suoi nonni. Per lui quel posto era molto importante. Quando siamo stati al Municipio ha riso come un matto perché, nel registro civile del Comune era riportato il nome di un omonimo di suo zio, sposato con una donna che aveva lo stesso nome di sua zia e con una figlia che aveva il nome di sua cugina.

Chi era Astor Piazzolla?
Era un genio ma non lo sapeva. Era un uomo pieno di vita con l'Italia nel cuore. Amava la pasta e quando la mangiava era l'uomo più felice della terra. È sempre stato così. Non avrebbe mai immaginato che nel futuro gli sarebbero stati tributati così tanti onori. Viveva sempre emozioni diverse e a seconda dei luoghi in cui si recava portava con sé delle emozioni.

Dopo la sua morte, la sua musica ha ottenuto grandi riconoscimenti e varcato i confini di tutto il mondo
Abbiamo lavorato molto per diffondere la musica di Astor. La Fondazione "Astor Piazzolla" ha fatto un grande lavoro. I musicisti che all'epoca seguivano la fondazione erano tutti giovani, ora non hanno più i capelli… (ride). Oggi ci sono altri musicisti che col Quintetto sono interpreti della musica di Astor e la comunicano al mondo intero. Lo sviluppo della Fondazione, che piano piano ha portato per il mondo la genialità di Astor, ha fatto sì che molti giovani lo scoprissero. Oggi, in tutto il mondo i musicisti accolgono con piacere la sua musica.

Qual è, secondo lei, la particolarità della musica di Astor Piazzolla?
Astor ha vissuto per un periodo a New York. Questa permanenza ha fortemente influenzato la sua musica. Nelle strade degli States risuonava la musica jazz e l'influenza del jazz è molto presente nella musica di Astor. Anzi, sono proprio i musicisti del jazz che hanno seguito con più passione Astor: a loro va il mio più grande ringraziamento per essere un pubblico presente e fedele.

Suo marito le ha mai dedicato un brano? C'è qualche brano che lei preferisce più degli altri?
Astor ha scritto per me? Sì, ma nessuno lo sa. È un nostro intimo segreto. Molta della sua musica è dedicata a persone che hanno fatto parte della sua vita. Io gli chiedevo di non dedicarmi nessun pezzo, non volevo. Ma tra le pagine di musica ispirate a me è rimasto qualcosa, come ad esempio Mumuki.
Laura Escalada in Cattedrale
Laura Escalada in Cattedrale
Laura Escalada in Cattedrale
Laura Escalada in Cattedrale