Laurora chiede di rivedere il regolamento sulle lampade cimiteriali
Visibelli replica: "avevo contestato il provvedimento in consiglio comunale"
giovedì 28 luglio 2005
Il presidente del Consiglio Comunale, dr. Carlo Laurora, ha incontrato nei giorni scorsi una delegazione di priori delle Confraternite e delle Arciconfraternite tranesi. Il presidente del Consiglio ha ascoltato i problemi che sono stati sottoposti alla sua attenzione, primo fra tutti quello relativo al regolamento per le lampade votive cimiteriali che, con una delibera di consiglio comunale dello scorso maggio, individua nel Comune, e non più nelle confraternite, il soggetto a cui versare le somme derivanti dall'acquisto dei lumini.
Laurora ha ascoltato i priori e alla fine ha rivolto un appello al sindaco: "Mi sono reso conto – dice – che le proteste delle Confraternite sono più che legittime. Dal contributo delle lampade cimiteriali esse traevano gran parte del proprio sostentamento economico. Confraternite e Arciconfraternite hanno due contabilità distinte e separate, l'una riguardante la gestione della Chiese, la seconda relativa alla gestione delle cappelle cimiteriali. Venendo meno le entrate delle lampade cimiteriali, adesso le Confraternite si trovano in difficoltà. Condivido il loro disagio e chiedo al sindaco di rivedere quel provvedimento ed eventualmente di revocarlo. Le Confraternite rappresentano delle forme associative imprescindibili all'interno della nostra comunità, sono nuclei con forti riconoscimenti sociali e culturali, a tutela dell'istituzione religiosa sul territorio".
E' intanto segue un intervento del Consigliere Roberto Visibelli che sull'argomento si era già pronunciato durante una seduta di Consiglio Comunale: « E' con sincero apprezzamento per l'onestà intellettuale appalesata che ho rilevato la notizia relativa al Consigliere Regionale di Forza Italia Dr. Carlo Laurora che, intervenendo in qualità di Presidente del Consiglio Comunale di Trani, ha invitato il Sindaco, Dr. Giuseppe Tarantini, a rivedere (e, eventualmente, a revocare) il provvedimento consiliare afferente l'illuminazione votiva nel Camposanto. In proposito mi compiaccio ricordare l'articolato intervento che, in nome del Movimento Forza Trani, ebbi a svolgere durante il dibattito consiliare, tanto che lo ebbi a far verbalizzare, parola per parola, come dichiarazione di voto. Ovviamente non ebbi risposta da alcuno dei soloni del Comune. Mah! Il tempo s'incaricherà di darci ragione, ebbi a pensare consolandomi. Ma oggi il collega Laurora, melius re perpensa, mi conforta sulla bontà della posizione allora da me assunta. Meglio tardi che mai!!! Solo gli imbecilli non cambiano opinione! Ora l'Amministrazione Comunale mi auguro che voglia rivedere il provvedimento ed andare incontro alle sacrosante esigenze delle benemerite Confraternite. Senza se e senza ma!!! In proposito allego una inedita nota (ovviamente, non riscontrata) inviata al Sindaco ed in cui è, summis testibus, riassunta la parte atecnica su cui si basava la nostra contestazione al provvedimento sulle lampade votive. Spero che ora l'iniziativa di Carlo Laurora possa corroborare la valutazione a suo tempo da me prospettata in Consiglio.»
La nota del Consigliere Roberto Visibelli:
Caro Sindaco, in occasione della Conferenza dei Capigruppo tenutasi martedì scorso ho, come certamente ricorderà, chiesto che l'argomento "lampade votive cimiteriali" fosse rinviato. Tale richiesta non era determinata da ostruzionismo, o altro, ma solo dalla esigenza, fortemente avvertita dal Movimento Forza Trani, che io rappresento nella massima assise cittadina, di non portare provvedimenti abborracciati. Lei ben conosce la nostra disponibilità a lavorare, senza chiedere niente, per approntare provvedimenti fatti bene e migliorativi del contesto cittadino. Ma ad oggi….. Tanto, forse, perché non parliamo, come altri, in termini di assessorati, consigli d'amministrazione e "visibilità" varie! Comunque, mi permetto di farLe tenere alcune osservazioni sul precitato argomento, rimandando altre puntualizzazioni, forse più tecniche, nella sede consiliare, qualora si insistesse a portare l'argomento così come propostoci.
OSSERVAZIONI SU REGOLAMENTO LAMPADE VOTIVE CIMITERIALI 1) Il regolamento è molto generico e presenta numerose lacune di carattere giuridico e regolamentare: infatti non chiarisce in che modo verranno regolamentati e come verranno accettati gli impianti per lampade votive realizzati e gestiti attualmente da privati. In proposito è da ricordare che a seguito di un controllo al cimitero fatto da un ispettore del lavoro, nel corso dell'Amministrazione presieduto dal Sindaco Caruso, fu disposta la chiusura totale del cimitero e fu emessa un'ordinanza con la quale si imponeva ai privati ed alle Confraternite di mettere a norma gli impianti elettrici e le lampade votive con progetto di ingegnere elettrico e certificato di collaudo finale degli impianti elettrici realizzati. Su tali impianti realizzati oltre un decennio fa, vi è da verificare lo stato di manutenzione e se sono ancora conformi alle norme elettriche CEI, visto che sulla parte terminale degli stessi dovrà andare a mettere mano, sia pure per il ricambio lampade o per qualche intervento di guasto, un elettricista (del Comune o di altri), cui andranno garantite le condizioni di sicurezza previste dalle norme CEI e dalla Legge 626/94 sulla sicurezza negli ambienti di lavoro. In proposito sarebbe da escludere una gestione diretta del Comune non possedendo lo stesso né la abilitazione per la costruzione di nuovi impianti prevista dalla legge 46/90 sugli impianti elettrici, né avendo personale abilitato agli interventi su impianti in tensione previsto dalle norme CEI 11-27. In conclusione, un regolamento che sembra volere assumere valore di documento programmatico propedeutico ad un celere cambiamento gestionale, non può prescindere da un censimento degli impianti esistenti mediante una loro elencazione e individuazione su pianta, nonchè del loro stato di efficienza e/o conformità alla regola d'arte prescritta dalle norme CEI. Lo stesso censimento è necessario per una valutazione generale dei probabili incassi e dei relativi costi, al fine di determinarne la convenienza e l'entità degli investimenti necessari per la costruzione dei nuovi impianti o l'ammodernamento di quelli esistenti. Inoltre si eliminerebbero tentativi di discrezionalità per non dire peggio, se è vero che in passato gli scandali cimiteriali costantemente riguardavano l'occultamento di un certo numero di lampade votive. 2) Nel regolamento, o almeno nella relazione propedeutica allo stesso, non sono chiariti i rapporti con le Confraternite che, come è noto, posseggono interi complessi cimiteriali, chiusi a chiave, e nei quali invece dovrebbero poter accedere gli elettricisti comunali in caso di guasto grave (ad esempio principi d'incendio sull'impianto elettrico). Non vengono nemmeno previste le modalità di passaggio al nuovo regime dell'attuale gestione degli impianti delle confraternite, le quali, ad oggi, attraverso il canone imposto sulle proprie lampade votive, traggono le risorse per la manutenzione e pulizie dei loro complessi murari e dei relativi custodi nei giorni di apertura. Dovrebbe essere studiata una forma regolamentare che possa contemperare entrambe le esigenze. 3) Non è stabilito a chi spetti la manutenzione degli impianti elettrici relativi ai locali comunali (custode, camera mortuaria, illuminazione dei viali) e quelli religiosi (chiesa madre) 4) Nell'ipotesi di concessione alle (ex) aziende comunali non è stabilita quale percentuale sugli incassi spetterebbe al Comune (come avviene nella maggior parte delle città limitrofe) e come sarebbe possibile se fosse stato approntato un piano economico industriale su tale attività. Conclusione: il regolamento così come redatto e senza un'attività propedeutica di inventariazione, programmazione e di previsione, è molto carente e lascia spazio a contenziosi (con confraternite e privati), ad abusi e corruzioni (occultamento di prese e dei conseguenti introiti), a comportamenti che vanno contro le leggi in materia di sicurezza sul lavoro. Queste, ripeto, sono solo alcune osservazioni fra le tante, in specie di carattere tecnico, che si potrebbero fare al provvedimento proposto per il prossimo Consiglio Comunale.
Correttamente voglio rappresentarLe che anche altri argomenti indicatici come pronti per il Consiglio Comunale non sono, ictu oculi, scevri da rilievi. Solo che, per necessità di sintesi e per carità patria, mi astengo dal puntualizzarli o contestarli in questa occasione epistolare.
Laurora ha ascoltato i priori e alla fine ha rivolto un appello al sindaco: "Mi sono reso conto – dice – che le proteste delle Confraternite sono più che legittime. Dal contributo delle lampade cimiteriali esse traevano gran parte del proprio sostentamento economico. Confraternite e Arciconfraternite hanno due contabilità distinte e separate, l'una riguardante la gestione della Chiese, la seconda relativa alla gestione delle cappelle cimiteriali. Venendo meno le entrate delle lampade cimiteriali, adesso le Confraternite si trovano in difficoltà. Condivido il loro disagio e chiedo al sindaco di rivedere quel provvedimento ed eventualmente di revocarlo. Le Confraternite rappresentano delle forme associative imprescindibili all'interno della nostra comunità, sono nuclei con forti riconoscimenti sociali e culturali, a tutela dell'istituzione religiosa sul territorio".
E' intanto segue un intervento del Consigliere Roberto Visibelli che sull'argomento si era già pronunciato durante una seduta di Consiglio Comunale: « E' con sincero apprezzamento per l'onestà intellettuale appalesata che ho rilevato la notizia relativa al Consigliere Regionale di Forza Italia Dr. Carlo Laurora che, intervenendo in qualità di Presidente del Consiglio Comunale di Trani, ha invitato il Sindaco, Dr. Giuseppe Tarantini, a rivedere (e, eventualmente, a revocare) il provvedimento consiliare afferente l'illuminazione votiva nel Camposanto. In proposito mi compiaccio ricordare l'articolato intervento che, in nome del Movimento Forza Trani, ebbi a svolgere durante il dibattito consiliare, tanto che lo ebbi a far verbalizzare, parola per parola, come dichiarazione di voto. Ovviamente non ebbi risposta da alcuno dei soloni del Comune. Mah! Il tempo s'incaricherà di darci ragione, ebbi a pensare consolandomi. Ma oggi il collega Laurora, melius re perpensa, mi conforta sulla bontà della posizione allora da me assunta. Meglio tardi che mai!!! Solo gli imbecilli non cambiano opinione! Ora l'Amministrazione Comunale mi auguro che voglia rivedere il provvedimento ed andare incontro alle sacrosante esigenze delle benemerite Confraternite. Senza se e senza ma!!! In proposito allego una inedita nota (ovviamente, non riscontrata) inviata al Sindaco ed in cui è, summis testibus, riassunta la parte atecnica su cui si basava la nostra contestazione al provvedimento sulle lampade votive. Spero che ora l'iniziativa di Carlo Laurora possa corroborare la valutazione a suo tempo da me prospettata in Consiglio.»
La nota del Consigliere Roberto Visibelli:
Caro Sindaco, in occasione della Conferenza dei Capigruppo tenutasi martedì scorso ho, come certamente ricorderà, chiesto che l'argomento "lampade votive cimiteriali" fosse rinviato. Tale richiesta non era determinata da ostruzionismo, o altro, ma solo dalla esigenza, fortemente avvertita dal Movimento Forza Trani, che io rappresento nella massima assise cittadina, di non portare provvedimenti abborracciati. Lei ben conosce la nostra disponibilità a lavorare, senza chiedere niente, per approntare provvedimenti fatti bene e migliorativi del contesto cittadino. Ma ad oggi….. Tanto, forse, perché non parliamo, come altri, in termini di assessorati, consigli d'amministrazione e "visibilità" varie! Comunque, mi permetto di farLe tenere alcune osservazioni sul precitato argomento, rimandando altre puntualizzazioni, forse più tecniche, nella sede consiliare, qualora si insistesse a portare l'argomento così come propostoci.
OSSERVAZIONI SU REGOLAMENTO LAMPADE VOTIVE CIMITERIALI 1) Il regolamento è molto generico e presenta numerose lacune di carattere giuridico e regolamentare: infatti non chiarisce in che modo verranno regolamentati e come verranno accettati gli impianti per lampade votive realizzati e gestiti attualmente da privati. In proposito è da ricordare che a seguito di un controllo al cimitero fatto da un ispettore del lavoro, nel corso dell'Amministrazione presieduto dal Sindaco Caruso, fu disposta la chiusura totale del cimitero e fu emessa un'ordinanza con la quale si imponeva ai privati ed alle Confraternite di mettere a norma gli impianti elettrici e le lampade votive con progetto di ingegnere elettrico e certificato di collaudo finale degli impianti elettrici realizzati. Su tali impianti realizzati oltre un decennio fa, vi è da verificare lo stato di manutenzione e se sono ancora conformi alle norme elettriche CEI, visto che sulla parte terminale degli stessi dovrà andare a mettere mano, sia pure per il ricambio lampade o per qualche intervento di guasto, un elettricista (del Comune o di altri), cui andranno garantite le condizioni di sicurezza previste dalle norme CEI e dalla Legge 626/94 sulla sicurezza negli ambienti di lavoro. In proposito sarebbe da escludere una gestione diretta del Comune non possedendo lo stesso né la abilitazione per la costruzione di nuovi impianti prevista dalla legge 46/90 sugli impianti elettrici, né avendo personale abilitato agli interventi su impianti in tensione previsto dalle norme CEI 11-27. In conclusione, un regolamento che sembra volere assumere valore di documento programmatico propedeutico ad un celere cambiamento gestionale, non può prescindere da un censimento degli impianti esistenti mediante una loro elencazione e individuazione su pianta, nonchè del loro stato di efficienza e/o conformità alla regola d'arte prescritta dalle norme CEI. Lo stesso censimento è necessario per una valutazione generale dei probabili incassi e dei relativi costi, al fine di determinarne la convenienza e l'entità degli investimenti necessari per la costruzione dei nuovi impianti o l'ammodernamento di quelli esistenti. Inoltre si eliminerebbero tentativi di discrezionalità per non dire peggio, se è vero che in passato gli scandali cimiteriali costantemente riguardavano l'occultamento di un certo numero di lampade votive. 2) Nel regolamento, o almeno nella relazione propedeutica allo stesso, non sono chiariti i rapporti con le Confraternite che, come è noto, posseggono interi complessi cimiteriali, chiusi a chiave, e nei quali invece dovrebbero poter accedere gli elettricisti comunali in caso di guasto grave (ad esempio principi d'incendio sull'impianto elettrico). Non vengono nemmeno previste le modalità di passaggio al nuovo regime dell'attuale gestione degli impianti delle confraternite, le quali, ad oggi, attraverso il canone imposto sulle proprie lampade votive, traggono le risorse per la manutenzione e pulizie dei loro complessi murari e dei relativi custodi nei giorni di apertura. Dovrebbe essere studiata una forma regolamentare che possa contemperare entrambe le esigenze. 3) Non è stabilito a chi spetti la manutenzione degli impianti elettrici relativi ai locali comunali (custode, camera mortuaria, illuminazione dei viali) e quelli religiosi (chiesa madre) 4) Nell'ipotesi di concessione alle (ex) aziende comunali non è stabilita quale percentuale sugli incassi spetterebbe al Comune (come avviene nella maggior parte delle città limitrofe) e come sarebbe possibile se fosse stato approntato un piano economico industriale su tale attività. Conclusione: il regolamento così come redatto e senza un'attività propedeutica di inventariazione, programmazione e di previsione, è molto carente e lascia spazio a contenziosi (con confraternite e privati), ad abusi e corruzioni (occultamento di prese e dei conseguenti introiti), a comportamenti che vanno contro le leggi in materia di sicurezza sul lavoro. Queste, ripeto, sono solo alcune osservazioni fra le tante, in specie di carattere tecnico, che si potrebbero fare al provvedimento proposto per il prossimo Consiglio Comunale.
Correttamente voglio rappresentarLe che anche altri argomenti indicatici come pronti per il Consiglio Comunale non sono, ictu oculi, scevri da rilievi. Solo che, per necessità di sintesi e per carità patria, mi astengo dal puntualizzarli o contestarli in questa occasione epistolare.