Le coste pugliesi nel mirino dalle compagnie petrolifere

Sul sito del Ministero 3 richieste per ricerche in mare. Due riguardano anche Trani

mercoledì 11 luglio 2012 10.51
Le coste pugliesi sono state prese di mira dalle compagnie petrolifere. I nostri mari sono diventati un ghiotto boccone, le ricchezze poste sotto i nostri fondali marini (idrocarburi liquidi e gassosi) sono di facile accesso a tutti i signori del petrolio avendo un costo irrisorio in termini di royalties di compensazione ambientale che i petrolieri devono versare alle Regioni ed alle pubbliche amministrazioni interessate dalle estrazioni di greggio e gas, che in Italia sono tra le più basse del mondo.

Il sito del Ministero dello sviluppo economico riporta ben altre 3 istanze di permesso di ricerca in mare che interessano l'Adriatico meridionale pugliese, per le quali è già terminato l'iter burocratico della valutazione d'impatto ambientale e successiva conferenza dei servizi, e sono solo in procinto di ricevere l'emanazione del decreto di conferimento.

Queste 3 istanze di permesso sono tutte attribuite alla Northern petroleum Ltd e interessano le seguenti aree di mare: la prima (per una superficie di 741,8 chilometri quadrati) al largo del tratto costiero che va da Barletta fino a Mola di Bari; la seconda (per una superficie di 728,3 chilometri quadrati) al largo del tratto costiero che va da Margherita di Savoia fino a Bari; la terza (per una superficie di 264,4 chilometri quadrati) al largo del tratto costiero che va da Bari fino a Monopoli. Sommando la superficie interessata dai 3 permessi della Northern Petroleum otteniamo ben 1.734,5 chilometri quadrati di mare in cui ricercare idrocarburi. Questi permessi di ricerca sono "titoli esclusivi" che consentono le attività di ricerca quali indagini geofisiche e perforazione del pozzo esplorativo per l'individuazione di un eventuale giacimento di idrocarburi.

La Northern Petroleum è già autorizzata in quanto titolare di 2 permessi di ricerca nel sottofondo marino, il primo che interessa il tratto costiero che va da Bari-Palese fino a Fasano ed il secondo che interessa il tratto costiero che va da Fasano fino a Brindisi. Inoltre, la stessa Northern Petroleum, ha presentato ulteriori 3 Istanze che sono ancora in fase di valutazione ambientale e che interessano quattro delle sei Province pugliesi (Foggia, Barletta Andria Trani, Bari e Lecce).

Il movimento ambientalista Bat esorta il governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola, il presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna, l'assessore regionale all'ambiente, Lorenzo Nicastro, tutti i presidenti delle sei Province pugliesi e tutti i sindaci dei Comuni costieri dell'intera Regione Puglia e relativi assessori comunali all'ambiente ad intraprendere ogni iniziativa ritenuta idonea al fine di salvaguardare l'ambiente marino ed a preservare l'Adriatico dalla presenza indiscriminata delle trivelle, dei pozzi petroliferi e dalle prospezioni geosismiche 3D a mezzo airgun che creano gravi danni a delfini ed altri cetacei, provocandone lo spiaggiamento.