Le entrate dell’addizionale Irpef per coprire i debiti

Prevista anche la vendita di nuovi immobili, la dismissione di quote e il recupero di crediti

mercoledì 23 gennaio 2008
Il sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini, ha spiegato in conferenza stampa le strategie economiche per coprire il passivo del Comune di Trani. Iniziamo dai conti: i debiti fuori bilancio, approvati ed accertati al 31 dicembre, ammontano a 6,4 milioni di euro, di cui 2 milioni pagati dalla tesoreria comunale in seguito ad esecuzioni giudiziarie ed altri 4,4 già pignorati ma non ancora pagati perché in attesa di assegnazione da parte del giudice. A questi potrebbero aggiungersene altri 900mila, ancora da approvare. Una situazione difficile che richiede una manovra forte ed attenta. L'amministrazione si è fatta due conti in tasca e fornisce adesso la sua ricetta per far fronte al passivo. Per coprire i debiti il Comune conta di utilizzare gli introiti dell'addizionale Irpef (introdotta dal commissario Trovato nella misura dello 0,7%) fino al 2010. Si prevede così un'entrata pari a 4,5 milioni di euro. Ed il resto? L'amministrazione è sempre convinta di poter far cassa attraverso la vendita di immobili comunali. In questo caso si rivedranno le scelte immobiliari visto che i beni messi in precedenza all'asta sono rimasti invenduti (è il caso, ad esempio, dell'ala di Palazzo di Vischi, ritirata dal pacchetto e destinata a diventare sede della fondazione Ida Grecca del Carretto).
Tarantini non esclude la vendita di pacchetti di quote di aziende di cui il Comune è socio. Se per Amiu ed Amet la strada da percorrere è piena di incognite, più semplice e indolore sembrerebbe la dismissione di quote della Stp, società da cui il Comune non ricava assolutamente nulla pur avendo una partecipazione complessiva pari al 49%. Inoltre l'amministrazione annuncia una più attenta lotta all'evasione e l'ambizione di recuperare i crediti vantati dal Comune attraverso una contrattazione diretta con i creditori.