Le Fontane di Trani, tra storia e degrado

FareVerde «Fontane chiuse e la lunga lista delle senza manopola»

venerdì 24 luglio 2009
«La Puglia rientra fra le regioni italiane a rischio desertificazione. La Coldiretti invoca interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull'uso corretto dell'acqua. Le fontane pubbliche assolvono da sempre una triplice finalità: funzionale, decorativa e sociale. Trani vanta una rete molto ben pianificata, ogni piazza del nucleo o del borgo ha la sua fontana, tutte oltretutto quasi centenarie. Quasi trenta fontane a disposizione dei residenti, è consuetudine di molti preferire l'acqua corrente, attinta dalle fontane a discapito delle cisterne condominiali. Indispensabili per i turisti, le fontane sono fra quei "dettagli" che fanno da biglietto da visita della città; divenendo cartoline, quando i cani o gli uccelli ne usufruiscono.

Quando la mancanza di manutenzione, ha il sapore dell'abbandono, l'impressione non è certo positiva... Molte fontane, apparentemente intatte, risultano chiuse, in via Giovanni Bovio (su google maps è consultabile la dislocazione delle fontane tranesi, risulta inattiva da oltre un anno) in piazza Mazzini, in corso Regina Elena. A secco anche la centralissima piazza Teatro, luogo notoriamente colmo di gente, frequentato sin dal pomeriggio soprattutto da bambini; se si apre la chiave centrale anzichè dalla fontana ...l'acqua fuoriesce da un tombino!.

A queste si aggiunge la lunga lista delle "senza manopola" (che sia in programma un piano di chiusura di cui non siamo a conoscenza o ci troviamo davanti a cleptomani di manopole?) In via della Giudea, noi stessi, l'anno scorso, in un sopralluogo con l'ex assessore al centro storico e la P.M. segnalammo il problema, oggi la fontana è ancora nelle stesse condizioni e completamente ricoperta di muschio; seguono quella di piazza Gradenico, quella nei pressi della chiesa dei Cappuccini e la fontana all' inizio della zona pedonale sul porto. Quando situazioni di abbandono vengono a confronto con la necessità (evidentemente esasperata) dei singoli, i risultati non possono essere che in linea col quadro negativo. Le fontane di piazza Longobardi e di via Pedaggio S.chiara anch' esse mancanti di manopole sono costantemente in funzione sprecando da mesi acqua potabile!.

Spreco di risorse, in barba ai buoni propositi e appelli e spreco di denaro l' acqua ha un costo. Comunità attente alla riduzione dei "vuoti a perdere" delle bottigliette in plastica, nell umbria e nell 'emilia, hanno installato fontanelle con acqua minerale, il cui costo risulterebbe irrisorio. Venezia invita a "bere" distribuendo bottigliette con sovraimpresso la mappa delle fontane presenti in città. Ci piacerebbe che le fontane siano messe in condizione d'assolvere la loro triplice finalità, magari prendendo spunto da altre realtà citate prima. Non tralasciando il ripristino decorativo, la parte superiore scomparsa in quasi tutte, viene tappata col cemento. Siamo stanchi di vedere "istallazioni decadenti".

Andrea Moselli
Fareverde Trani