Gestione del canile, dubbi sull'aggiudicazione dell'appalto

Secondo la consigliera Merra sarebbe illegittima

mercoledì 18 novembre 2015 15.29
L'aggiudicazione del canile di Trani, per ora in via provvisoria, alla sezione locale della Lega del Cane sarebbe da annullare. Presunte irregolarità sono state segnalate, durante la seduta del Consiglio comunale di due giorni fa, dalla consigliera comunale Raffaella Merra, eletta nella Lista Florio e attualmente all'opposizione. E le stesse sono state indicate in una lettera protocollata al Comune nei giorni scorsi dall'esponente politico di minoranza, nella quale chiede di non procedere all'aggiudicazione definitiva. Tutto sarebbe legato alla mancata iscrizione della Lega del Cane alla Camera di commercio.

«Pur essendo un obbligo richiesto dal bando - ha affermato durante gli interventi preliminari -, l'associazione aggiudicataria ha dichiarato in autocertificazione che non era tenuta all'iscrizione alla Camera di commercio. Questo non corrisponde al vero e risulta dalla lettura del fatto che, proponendo, a pagamento, uno scambio di beni e servizi con la pubblica amministrazione (o verso altre aziende) si realizza l'obbligo di iscrizione. È indubitabile in tal senso lo svolgimento di "attività di impresa" sociale».

«Infatti - ha proseguito la consigliera - il ministero dello Sviluppo economico (dipartimento Regolazione Mercato - prot. 0042320 del 04/11/2008) ha indicato che "ove non ricorrano i presupposti che determinano l'obbligo di iscrizione al Registro delle imprese (svolgimento in via esclusiva o principale di attività di impresa), ma risulti, comunque, lo svolgimento di un'attività economica che si sostanzi nella produzione e nello scambio di beni o servizi, deve intendersi sussistere un obbligo di iscrizione dell'associazione al Repertorio delle notizie economiche ed amministrative". Non è un caso che la Camera di commercio abbia proprio un'area dedicata dove si iscrivono le associazioni, come le guardie campestri e l'Enpa, per esempio, che vi hanno provveduto. Pertanto, oltre all'obbligo di segnalare la falsa autocertificazione alla competente Procura della Repubblica e all'Osservatorio contratti pubblici, si dovrà procedere alla dichiarazione di decadenza dell'aggiudicazione, poiché l'iscrizione - sostiene Merra - era un requisito previsto dal bando stesso, tant'è che le altre partecipanti hanno provveduto a presentare l'iscrizione in parola. Del resto, bastava davvero poco per ottenerla, andava compilata una semplice domanda».