Legambiente: «L'impianto di trattamento del percolato è utile, ecco perché»
«Fermo restando che venga data la garanzia che l'Amiu sia il soggetto gestore dell’impianto»
martedì 8 marzo 2022
9.53
Legambiente ritiene che l'impianto di percolato sia un impianto utile perché:
- Difendiamo l'ambiente. Il pericolo ambientale è il percolato e non l'impianto che lo elimina. L'inquinamento della falda è stato causato dalla tracimazione del percolato per mancanza di un impianto di trattamento e la discarica, anche se chiusa, continuerà a produrre percolato per decine di anni ancora. Questo impianto sarà una garanzia di sicurezza per la discarica e per la città anche in caso di alluvioni e, inoltre, è un impianto a basso impatto, non produce emissioni ed è fondamentalmente composto da sistemi di filtraggio dell'acqua; l'unico reale rischio sarebbe determinato da un incidente stradale delle autocisterne in entrata o uscita (massimo 5 mezzi al giorno): rischio che sarebbe comunque molto inferiore rispetto alla situazione attuale in cui le autocisterne vengono inviate fino ad Avellino.
- Difendiamo la gestione pubblica del ciclo dei rifiuti. Il sistema di monopolio privato sul ciclo dei rifiuti è uno degli ostacoli maggiori alla corretta gestione dei rifiuti. Il privato ha tutto l'interesse economico a mantenere uno stato di emergenza e di carenza impiantistica, perchè così può determinare i prezzi di smaltimento, con l'esclusivo interesse di aumentare i propri profitti. Un impianto privato è molto meno controllabile dai cittadini e può facilmente divenire preda delle ecomafie, come l'ampia letteratura ci insegna. Legambiente è contro le ecomafie, è a favore del completamento impiantistico e del controllo pubblico della gestione dei rifiuti.
- Difendiamo Amiu. In questa città, per piccoli interessi politici e di potere, si sono impoverite e distrutte fondamentali risorse per la città, per poi lamentarsi dopo la loro perdita (vedi: Ospedale e AMET). Qualche irresponsabile amministratore ha già rischiato di far saltare l'AMIU usando le sue casse per finanziare eventi, bloccando, in passato, la realizzazione dell'impianto di captazione del biogas e non facendo l'impianto di trattamento del percolato che portò allo sversamento del percolato, all'inquinamento in falda, alla chiusura della discarica.
Il consiglio comunale deciderà le sorti future dell'azienda di proprietà pubblica.
Il voto contrario, metterà a rischio il finanziamento regionale di 4 milioni per la realizzazione degli impianti e farà perdere alla città introiti per circa 1 milione di €/anno
Vi invitiamo a prendere nota dei nomi di chi voterà per bloccare questa decisione.
Ferme restando queste premesse noi chiediamo che nei successivi passaggi prima della autorizzazione finale alla realizzazione dell'impianto:
venga data la garanzia che l'AMIU sia il soggetto gestore dell'impianto;
venga stabilità l'esatta area del bacino di utenza dell'impianto;
venga aperto un tavolo con la regione per valutare eventuali interventi migliorativi rispetto alla sicurezza ambientale dell'impianto.
Legambiente fa ambientalismo scientifico e da anni ormai chiede che vengano adottati questo tipo di provvedimenti, per il bene della nostra comunità, la tutela del nostro territorio e l'uscita dall'emergenza rifiuti. La propaganda non è nel nostro DNA.
- Difendiamo l'ambiente. Il pericolo ambientale è il percolato e non l'impianto che lo elimina. L'inquinamento della falda è stato causato dalla tracimazione del percolato per mancanza di un impianto di trattamento e la discarica, anche se chiusa, continuerà a produrre percolato per decine di anni ancora. Questo impianto sarà una garanzia di sicurezza per la discarica e per la città anche in caso di alluvioni e, inoltre, è un impianto a basso impatto, non produce emissioni ed è fondamentalmente composto da sistemi di filtraggio dell'acqua; l'unico reale rischio sarebbe determinato da un incidente stradale delle autocisterne in entrata o uscita (massimo 5 mezzi al giorno): rischio che sarebbe comunque molto inferiore rispetto alla situazione attuale in cui le autocisterne vengono inviate fino ad Avellino.
- Difendiamo la gestione pubblica del ciclo dei rifiuti. Il sistema di monopolio privato sul ciclo dei rifiuti è uno degli ostacoli maggiori alla corretta gestione dei rifiuti. Il privato ha tutto l'interesse economico a mantenere uno stato di emergenza e di carenza impiantistica, perchè così può determinare i prezzi di smaltimento, con l'esclusivo interesse di aumentare i propri profitti. Un impianto privato è molto meno controllabile dai cittadini e può facilmente divenire preda delle ecomafie, come l'ampia letteratura ci insegna. Legambiente è contro le ecomafie, è a favore del completamento impiantistico e del controllo pubblico della gestione dei rifiuti.
- Difendiamo Amiu. In questa città, per piccoli interessi politici e di potere, si sono impoverite e distrutte fondamentali risorse per la città, per poi lamentarsi dopo la loro perdita (vedi: Ospedale e AMET). Qualche irresponsabile amministratore ha già rischiato di far saltare l'AMIU usando le sue casse per finanziare eventi, bloccando, in passato, la realizzazione dell'impianto di captazione del biogas e non facendo l'impianto di trattamento del percolato che portò allo sversamento del percolato, all'inquinamento in falda, alla chiusura della discarica.
Il consiglio comunale deciderà le sorti future dell'azienda di proprietà pubblica.
Il voto contrario, metterà a rischio il finanziamento regionale di 4 milioni per la realizzazione degli impianti e farà perdere alla città introiti per circa 1 milione di €/anno
Vi invitiamo a prendere nota dei nomi di chi voterà per bloccare questa decisione.
Ferme restando queste premesse noi chiediamo che nei successivi passaggi prima della autorizzazione finale alla realizzazione dell'impianto:
venga data la garanzia che l'AMIU sia il soggetto gestore dell'impianto;
venga stabilità l'esatta area del bacino di utenza dell'impianto;
venga aperto un tavolo con la regione per valutare eventuali interventi migliorativi rispetto alla sicurezza ambientale dell'impianto.
Legambiente fa ambientalismo scientifico e da anni ormai chiede che vengano adottati questo tipo di provvedimenti, per il bene della nostra comunità, la tutela del nostro territorio e l'uscita dall'emergenza rifiuti. La propaganda non è nel nostro DNA.