Legambiente Trani lancia l'allarme elettrosmog

«Le centraline di rilevamento non sono state ancora viste in funzione»

mercoledì 9 aprile 2008
«La notizia del Luglio 2007 con la quale l'Amministrazione Comunale annunciava l'installazione delle centraline per il rilevamento in continuo dell'elettrosmog e dei conseguenti dati consultabili via internet non ha trovato alcun concreto riscontro. In quella notizia si annunciava come il territorio tranese sarebbe stato monitorato attraverso l'installazione di tre centraline che sarebbero state spostate ogni venti giorni al fine di rilevare il campo elettromagnetico prodotto dai numerosi impianti radio base installati in città. Si aggiungeva, inoltre, che i dati sarebbero stati resi pubblici attraverso la consultazione del sito della fondazione Ugo Bordoni (www.monitoraggio.fub.it).
Ebbene, a distanza di circa dieci mesi il mistero delle centraline scomparse si infittisce. Sembra che nessuno le abbia viste operare in città e nessuno dei possibili dati rilevati compare nel sito della fondazione sopradetta. Il Circolo di Trani della Legambiente, oltre a denunciare questa bizzarra ed inquietante anomalia tranese connessa alla mancanza di dati relativi al rilevamento dei campi elettromagnetici, rileva anche la mancata coerenza connessa alla solita cultura dei proclami altisonanti, quasi mai seguiti da azioni concrete che possono realmente giovare ai cittadini.
I recenti studi relativi ai campi elettromagnetici sembrano ormai accertare i danni alla qualità del sonno e i disturbi sulle malattie della depressione. Tali disturbi inducono ad un cambiamento d'umore, della personalità, dell'ADHD ( Deficit di Attenzione da Disturbo di Iperattività) come sintomi della depressione, della mancanza della concentrazione e di efficienza del risveglio per l'apprendimento scolastico (universitario).
Gli studi, eseguiti congiuntamente dagli scienziati dell' Istituto Karolinska, dell'università di Uppsala in Svezia e dall'Università Wayne dello stato del Michigan negli Stati Uniti, hanno una rinomanza di prim'ordine. L'esame epidemiologico, appena pubblicato dall'Istituto di Massachusetts durante un simposio sulla salute riguardo alle tecnologie elettromagnetiche, è stato finanziato dal Foro Mobile dei fabbricanti che rappresenta le principali compagnie della telefonia mobile. Tale pubblicazione scientifica ha suscitato preoccupazioni profonde fra gli esperti medici nel campo del sonno che accertano come le radiazioni della telefonia mobile "colpiscono il sonno profondo".
In seguito a detti studi ed allo sconcertante proliferare delle antenne sul suolo comunale, la Legambiente è più che mai convinta della necessità di rilevare la congruenza dell'intensità del campo elettromagnetico con i limiti imposti dalla legge.»

Avv. Pierluigi Colangelo
Presidente Legambiente Trani